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A Martina Parigi il premio giornalistico “Lorenzo Gremigni”

Mercoledì 26 Giugno 2019 — 23:29

La giovane giornalista di Telegranducato è stata premiata con la targa in ricordo del grande giornalista, cestista e professore di educazione fisica Lorenzo Gremigni per la professionalità, la passione e l'eleganza con la quale svolge questo mestiere

Ci sono cose che non puoi spiegare con le parole. Stanno tutte in un “riscrivi” detto al giovane collaboratore, incastrato stretto in una redazione al primo piano, tramite il sigaro penzoloni dall’alto di un’esperienza trentennale. Ci sono cose che non puoi spiegare e stanno tutte nelle lacrime di una giovane donna che riceve un riconoscimento per la passione che mette in questo “mestieraccio”, per il cuore che “butta” in tutto quello che fa che sia davanti a una telecamera o con un microfono in mano. Ci sono cose che non hanno un nome, hanno solo un volto: quello di un esempio. Un esempio di giornalismo, di vita, di comportamento. Per tanti che hanno fatto o che stanno facendo questo mestiere l’esempio è stato, ed è tutt’ora, un uomo che magari diceva poco, ma che dava tanto. Un uomo nato “maestro”, dote non comune. Si chiamava, o meglio si chiama ancora per tutti noi, Lorenzo Gremigni scomparso all’età di 81 anni nel giugno del 2017.
A lui è stato intitolato questo secondo “memorial” e in suo onore Martina Parigi (nella foto insieme ad Alessandra Gremigni) ha ricevuto la targa, all’interno dei saloni del ristorante Cala Scirocco dell’Hotel Rex, che la consacra come giovane e concreta promessa del giornalismo locale per la passione, la professionalità e l’eleganza con cui svolge questa professione. Sono sue le lacrime davanti alla platea fatta da tanti amici, colleghi e dalla famiglia di quello che per tutti era solo e soltanto “L’Esimio”.
A credere in Martina e a scegliere proprio lei come predestinata a ricevere questo testimone una giuria fatta dai giornalisti di tutte le testate locali, da “Il Telegrafo” al nostro “QuiLivorno.it” passando per “Il Tirreno”, “Telegranducato Tv”, “Telecentro” e “Urban Livorno”.
Al tavolo delle premiazioni il consigliere regionale nonché giornalista Francesco Gazzetti, il caporedattore di QuiLivorno.it, Giacomo Niccolini, uno degli ultimi allievi dell’Esimio, e Fabrizio Pucci di Urban Livorno. Ognuno di loro ha fornito un ricordo, un aneddoto, un motivo, se mai ce ne fosse bisogno, per ricordare e per portare avanti la tradizione targata “Lorenzo Gremigni”.
E’ stata anche la volta di Giovanni Giannone, delegato provinciale del Coni di Livorno, il quale non ha mancato di tessere le lodi della giornalista Martina Parigi e di ricordare con affetto quello che Gremigni ha fatto per lo sport livornese e non solo.
Intorno, stretta stretta a far da cornice e da tempera allo stesso tempo, la famiglia Gremigni nella qualità della moglie Roberta Naldini, delle figlie Silvia e Alessandra e delle nipoti. Presenti ai tavoli anche tanti amici e allievi di Lorenzo tra cui il mito della Libertas anni d’oro, Andrea Forti, Maurizio Zingoni, Marida Bolognesi, Marco Taradash, Nedo Di Batte, Giorgio Kutufà, Marco Bonciani e Gino Fioravanti.
Si è scherzato, mangiato, brindato parlato di basket, di quel canestro che “era bono”, di politica e di giornalismo. Una serata come sarebbe piaciuta a Lor… ehm… all’Esimio. Perché se lo chiamavamo tutti così… un motivo ci deve essere stato.

Esimio, questo pezzo andava bene? Ok ho capito… riscrivo…

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