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A tu per tu con Darya Majidi e la donna 4.0

Domenica 28 Ottobre 2018 — 08:05

In un libro l'imprenditrice ed ex assessore riflette sulla donna oggi, fra il suo essere madre e il ricoprire ruoli apicali. "Spero di spingere le più giovani verso le "mie" tre C: competenza, cuore e coraggio"

di Giulia Bellaveglia

Perché quando parliamo di manager, imprenditori o amministratori delegati il nostro pensiero va spesso ad una figura maschile. È proprio questa la riflessione che ha spinto la nostra concittadina Darya Majidi alla scrittura del libro “Donne 4.0, riflessioni di una imprenditrice e mamma digitale nata nel 1968”, in cui si interroga se questo modo di vedere sia effettivamente frutto di mancati diritti per le donne o se siano le donne stesse ad avere paura ad affrontare le situazioni lavorative che comportano grandi responsabilità.
“Molte ragazze sono bloccate perché hanno paura. Non dobbiamo temere di sbagliare” sostiene Majidi nel suo libro. Le donne, al pari degli uomini, sono perfettamente in grado di padroneggiare le nuove tecnologie e creare nuove piattaforme digitali con nuovi servizi e modelli di business necessari all’epoca complessa in cui viviamo. “Le donne istruite stanno sempre più assumendo ruoli rilevanti nella società e le tecnologie creeranno nuovi scenari e modelli di business dove anche le competenze tipicamente femminili, come l’intelligenza emotiva o la leadership inclusiva, potranno esprimersi in pieno” racconta Majidi.
Pilastro fondamentale per l’autrice sono tre attitudini, le 3 C: Competenza, Cuore e Coraggio. “Dobbiamo accompagnare le più giovani a mettere il cuore nelle loro scelte; ad avere il coraggio di affrontare sfide importanti; ad usare le proprie competenze distintive per ottenere risultati straordinari e lasciare un segno tangibile anche nella vita degli altri. Le Donne 4.0, se lo vorranno, potranno fare realmente la differenza nella loro comunità e creare un mondo nuovo”.
E’ con lo stesso spirito che lei stessa nel 2015 ha dato vita a Livorno all’unico coworking e startup incubator della città: Daxolab. Qui, professionisti, startup ed aziende trovano spazi, collaborazioni e servizi per sviluppare i loro business. Vengono offerti servizi di affiancamento, mentoring e coaching per supportare la crescita aziendale ed individuale dei partecipanti. “E’ un progetto di sharing economy e di innovazione sociale, che vede una presenza femminile molto alta e qualificata. I più giovani e le più giovani trovano in Daxolab un team di professionisti con pluriennale esperienza aziendale al loro fianco”. Uno degli scopi del libro, disponibile sulla piattaforma Amazon, è infatti anche quello di stimolare una staffetta generazionale con le più giovani e passare loro il testimone di ciò che l’autrice ha vissuto ed imparato.

Darya Majidi, nata e cresciuta a Teheran, si è laureata in informatica a Pisa, con specializzazione in intelligenza artificiale, e da quel momento ha iniziato il suo cammino imprenditoriale rivestendo ruoli associativi, politici ed imprenditoriali apicali. “Quando ho iniziato a rivestire ruoli più significativi nel mondo del lavoro ero spesso, anzi quasi sempre, l’unica donna nei consigli d’amministrazione – spiega Majidi – La cosa non mi ha mai spaventata, ma vorrei che la generazione di mia figlia, ad oggi adolescente, non dovesse mai provare questo senso di solitudine a rivestire un ruolo importante”. Un altro capo saldo che Majidi ama raccontare nel suo libro è quello relativo alla maternità: “Vedo spesso donne che quando diventano mamme si annullano completamente come lavoratrici per i figli, molto probabilmente perché non hanno la giusta rete di sostegno alle spalle.
Creare una cerchia di persone fidate che ci garantiscano un supporto continuo è un presupposto imprescindibile per le donne che desiderano essere mamme e lavoratrici. Dobbiamo avere la capacità di delegare e fare rete tra donne, attraverso la sorellanza”.
Majidi è anche Amministratore di Daxo Group, società di consulenza strategica per l’Industria 4.0, che vanta clienti internazionali prestigiosi ed è Presidente di Dcare società del Gruppo Dedalus Spa, azienda specializzata in tecnologie abilitanti Industria 4.0 per i sistemi informativi ospedalieri. Inoltre è stata assessore allo sviluppo economico nella giunta Cosimi. Lo scorso anno ha dato vita, insieme alla collega dottoressa Gabriella Campanile, alla prima edizione del percorso di formazione “Empowerment delle Donne per l’Industria 4.0”, corso che ha visto a Livorno il coinvolgimento di 22 donne tenaci ed istruite provenienti da multinazionali e aziende leader nazionali affrontare le tematiche complesse dell’Industria 4.0 con le loro “Competenze, Coraggio e Cuore”. “Spero che il libro possa essere di stimolo alle più giovani ad avere fiducia in se stesse ed uno strumento di riflessione per le mie coetanee nel trasmettere la voglia di innovazione e creatività ai loro figli”.

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