Addio a Giovanni Benetti, Polizia Locale in lutto
foto inviata dalla famiglia che ringraziamo per la disponibilità
"Con senso di responsabilità e sempre nel rispetto del bene comune, per molti anni Giovanni ha operato come vigile di quartiere nella Circoscrizione del centro in un’epoca in cui il servizio si svolgeva prevalentemente a piedi e in autonomia". La notizia della sua scomparsa, all'età di 80 anni, ha suscitato profondo dispiacere tra i colleghi che lo ricordano attraverso le parole del presidente Fabio Calvelli
Fabio Calvelli, presidente Provinciale di ANVU (associazione professionale polizia locale d’Italia sezione di Livorno), esprime a nome proprio e dell’Associazione il più sentito cordoglio alla famiglia per la scomparsa di Giovanni Benetti, ex Assistente Scelto, venuto a mancare all’età di 80 anni. Figura storica del Corpo della Polizia Locale di Livorno, quando era ancora denominato Corpo dei Vigili Urbani, la notizia della sua scomparsa ha suscitato profondo dispiacere tra colleghi e cittadini che ne hanno apprezzato le qualità umane e professionali. Entrato nel Corpo nel 1972, Giovanni Benetti ha dedicato oltre trent’anni al servizio della comunità, andando in pensione nel 2008. Per molti anni ha operato come vigile di quartiere nella Circoscrizione del centro, in un’epoca in cui il servizio si svolgeva prevalentemente a piedi e in autonomia, distinguendosi per rigore, discrezione e senso di responsabilità, sempre nel rispetto delle persone e del bene comune. Conosciuto per la sua correttezza morale, l’equilibrio e il forte senso civico, Benetti è stato per molti cittadini un punto di riferimento quotidiano. Il rapporto diretto e umano con il territorio, fondato sull’ascolto e sulla fiducia, gli ha permesso di lasciare un segno profondo e duraturo nella memoria di chi lo ha incontrato. Negli ultimi anni di carriera ha prestato servizio negli uffici, dedicandosi anche alla formazione dei giovani agenti nel ruolo di tutor. A livello personale Calvelli, che ebbe modo di conoscerlo personalmente in questo contesto, lo ricorda come un uomo di grande umanità, capace di trasmettere non solo competenze professionali ma soprattutto valori fondamentali come l’onestà, il rispetto delle regole e il significato autentico del servizio pubblico. Per questo viene ricordato come un vero collega e un amico, sempre disponibile a offrire consiglio e supporto. Il pensiero finale del presidente va alla famiglia, alla moglie, ai due figli e ai due nipoti, ai quali lascia l’esempio di un uomo presente, marito e padre attento, nonno affettuoso, capace di coniugare il dovere professionale con profondi valori familiari.
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