Addio alla insegnante e musicista Albarosa Lenzi
Albarosa Lenzi nella foto inviata dalla famiglia che ringraziamo per la disponibilità
Studentessa di pianoforte, Albarosa ha poi scoperto negli anni una vocazione ancora più profonda da musicologa laureandosi in storia e filosofia a Pisa per poi specializzarsi in musicologia a Cremona
E’ scomparsa all’età di 72 anni Albarosa Lenzi, insegnante di storia della musica e musicista. Studentessa di pianoforte, Albarosa ha poi scoperto negli anni una vocazione ancora più profonda da musicologa laureandosi in storia e filosofia a Pisa per poi specializzarsi in musicologia a Cremona. Numerosi i suoi scritti tra musica e letteratura così come le esperienze di insegnamento come professoressa di storia della musica al Liceo Cecioni, al Liceo Classico di Arezzo, al Conservatorio Mascagni e per lunghi periodi, infine, all’Università della terza età: “Innamorata della musica, della letteratura e della filosofia – ricordano le figlie Caterina e Ilaria, che ringraziamo per la disponibilità – la grandezza di mamma è stata saper trasmettere con le parole la ricchezza di significati umani, culturali e filosofici che la musica nasconde, custodisce. Il suo approccio musicologico era quello divulgativo, parlava al cuore di tutti”. Un amore, quello per la musica, condiviso con il marito Ilio, pianista, 51 anni di matrimonio: “Il matrimonio con nostro padre conosciuto al Conservatorio – continuano le figlie – ha avuto anche una dimensione pubblica e culturale che ricordiamo con grande gioia: mamma presentava i concerti, babbo entrava in scena e suonava. In tutta Italia; hanno girato tanto”. Caterina tiene poi a rendere pubblici alcuni ricordi strettamente personali: “Quando una casa editrice importante propose a mamma di fare una serie di volumi sulla storia della musica e delle donne era incinta di me: ho voluto tanto una seconda figlia, me la gusterei troppo poco, devo dire di no. Andavamo al mare insieme, avevo 15 anni, e mi parlava di storia della musica. Io un po’ ribelle, nel pieno dell’età del cambiamento, domandai: mamma perché studiare la musica del passato quando voglio fare musica moderna? La sua reazione fu: Caterina un giorno lo capirai. Oggi come pianista e compositrice penso di averlo capito. Se mi guardo indietro penso anche che non si può fare musica senza imparare ad amare i grandi che ci hanno preceduto. Insomma, è stata lei a trasmettermi l’amore per la storia della musica e per la parola. Ed è stata mamma a portare in famiglia una spiritualità profonda. Amava molto la frase: musica, poesia e teologia sono sorelle”. Infine un ringraziamento per tutti coloro che il 13 gennaio hanno partecipato al funerale: “E’ stata una funzione partecipatissima. Abbiamo compreso, una volta di più, la bontà di mamma. E’ il segno tangibile di una missione compiuta da parte di una persona che stimola tutti noi a continuare così”.
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