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Arte in lutto. Addio al maestro verista livornese

Martedì 5 Febbraio 2019 — 18:37

Ci ha lasciati, all'età di 81 anni, un maestro della pittura verista: il livornese Giorgio Luxardo

Ci ha lasciati, all’età di 81 anni, un maestro della pittura verista: il livornese Giorgio Luxardo. I funerali saranno celebrati mercoledì 6 febbraio alle 11 al Santuario di Montenero.
Proprio all’ombra dei Quattro Mori compie i primi studi presso i maestri livornesi, come Renato Natali, attraverso i quali si indirizza subito verso linguaggi figurativi derivati dalla tradizione macchiaiola. Sin da ragazzo frequenta gli studi di grandi maestri come come Gino Romiti che lo incoraggiava nella pittura, Cafiero Filippelli e Ferruccio Mataresi che gli dette l’opportunità di frequentare lo studio del grande artista Pietro Annigoni, che era un ragazzetto, è stato il più giovane artista ad entrare nel Gruppo Labronico ed è stato tra i promotori del Premio Rotonda. Ha vinto il Marc’Aurelio, premio nazionale in Campidoglio nel 1975.
Diceva che per lui “la pittura era poesia e  libertà” e che “non avrebbe mai potuto fare altro che il pittore e solo il pittore”. Dipingere era per lui una “necessità fisiologica”.
“Fin da bambino sono stato attratto dal disegno e dai colori”, ha sempre spiegato a chi gli chiedeva le origini della sua passione.
Oltre ai maestri aveva sempre parole di stima per pittori come Luschi, Mazzaccherini, Mazzi ed altri artisti labronici.
L’artista si è formato attraverso lo studio dal vero, traendo dalla visione diretta della natura il suo spunto principale, proprio come i grandi artisti Macchiaioli. La sua è un’osservazione attenta, puntigliosa, attraverso la quale costruisce forme nitide, modellate da un sapiente uso dei colori e da una perfetta modulazione della luce.
I soggetti di Giorgio Luxardo, apparentemente semplici, come le coste toscane, le campagne livornesi, le terre maremmane e le nature morte, sono trattati dall’artista con un’attenzione ed una cura tale da non apparire mai banali, ma al contrario, caricati di un sentimentalismo nuovo. Le mille ed intense sfumature dei suoi quadri, create attraverso accostamenti delicati di colore, con una pennellata che a volte si fa più precisa, mentre altre più rapida, nel ricordo dei post-macchiaioli, emozionano sempre l’osservatore, che si trova costretto a riconoscere la magnificenza della natura.

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