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Caritas: sempre più italiani ai centri di ascolto e in un anno 45mila pasti

Mercoledì 11 Luglio 2018 — 08:13

Numeri in aumento rispetto al 2014, anno dell'ultima rilevazione. Tutti i dati presentati dal vescovo e dalla direttrice della Caritas Diocesana suor Raffaella Spiezio

di Redazione

A distanza di tre anni dalla precedente elaborazione, il vescovo Simone Giusti e la direttrice della Caritas Diocesana suor Raffaella Spiezio (foto Lanari) hanno presentato il rapporto sulle povertà elaborato dalla Caritas di Livorno relativamente all’anno 2017. Dall’analisi dei dati emerge una realtà tutt’altro che confortante: più di 3.000 persone si sono rivolte ai centri di ascolto OsPo e il numero degli italiani è cresciuto del 40.3% rispetto al 2014.
Il dato veramente rilevante, però, non riguarda soltanto il numero complessivo delle persone incontrate (+54.7%), quanto il numero di coloro che non riescono ad uscire o a risollevarsi dalla profonda situazione di precarietà che li colpisce: sono 880 gli individui che frequentano Caritas da oltre 4 anni. “Questa crisi impiega così tanto a passare per colpa di una cultura individualistica, non c’è condivisione – il pensiero del vescovo – E’ il modello della società attuale che va ripensato”. L’osservazione della distribuzione per età mostra un’immagine critica in quanto più della metà delle persone che hanno chiesto aiuto lo scorso anno sono giovani adulti con un’età compresa tra i 35 e 54 anni, palesando una mancanza di risorse necessarie alla vita di molte famiglie. Le problematiche più comuni sono la mancanza di lavoro (29.6%), i problemi di carattere economico (21.4%), la precarietà abitativa o la mancanza di una casa (16.5%) e i problemi familiari (11.3%). Le questioni legate alla casa sono quelle che hanno maggiormente subito un aumento della percentuale. Il Centro di Prima Accoglienza Caritas nel 2017 ha preparato e distribuito circa 45.000 pasti a beneficio di oltre mille persone e, grazie al servizio pasti a domicilio, sono stati consegnati più di 5.000 pasti a favore di 20 persone nel corso dell’intero anno. Inoltre, a sostegno del progetto di accoglienza profughi, la mensa di via delle Cateratte ha ospitato circa 170 ragazzi profughi per un totale di 3.000 pasti nell’anno. Cresce anche il numero di persone che si sono rivolte al Centro di Prima Accoglienza Quilici per il servizio di igiene e cura personale che ha registrato 2.487 accessi (70% stranieri). Dalla fine del 2016 è poi attivo il progetto Binario Mobile servizio di prossimità che offre vicinanza, ascolto e aiuto alle persone senza fissa dimora.
Sono 265 i nuclei familiari, italiani e stranieri, sostenuti nel corso del 2017 dal Centro per la Famiglia e i bambini coinvolti ammontano a 614, di cui 164 sono stati provvisti del materiale per affrontare la scuola. I problemi legati al lavoro (29.3%) o la mancanza di risorse economiche (44.6%) sono le principali ragioni di accesso anche per le famiglie, seguite da problemi familiari (15.6%) e da quelli legati a una condizione di precarietà abitativa (13.8%). Le richieste di aiuto per i problemi familiari riguardano per il 37.7% le gravidanze vissute come un momento di crisi e difficoltà all’interno della famiglia e per il 21.5% forti problemi di coppia che spesso sfociano nella violenza. Sono 78 le persone (40 adulti e 38 minori) in situazione di grave emergenza abitativa accolte dalla Caritas di Livorno nel 2017.

Gli interventi di sostegno economico realizzati da Caritas Livorno sono resi possibili grazie al Fondo di Solidarietà Famiglie e Lavoro impegnato da anni a fianco dei poveri. Il Fondo è sostenuto dalle donazioni che Caritas riceve e dal contributo della Fondazione Livorno.
L’impegno dei volontari e degli operatori è senza dubbio grande e in crescita, tanto che nel corso dell’anno sono entrati a far parte della rete OsPo ulteriori cinque centri di ascolto (15 in totale).
“E’ inevitabile dedicare un pensiero all’alluvione del 10 settembre scorso – dice suor Raffaella – che ha così pesantemente segnato il ricordo che tutti noi abbiamo del 2017”. Caritas è stata fin da subito presente nei punti di raccolta e coordinamento sia per sostenere con beni di prima necessità, sia manifestando supporto e vicinanza alle famiglie colpite. Nell’ultimo trimestre 2017 è intervenuta a favore di 98 famiglie (264 persone di cui 32 minori) prendendo a carico 250 richieste d’aiuto e realizzando oltre 400 interventi. “Ci sembra giusto esprimere una volta di più la nostra gratitudine per i ragazzi e le ragazze che, dall’alba del primo giorno, hanno donato se stessi senza riserve per aiutare chi aveva perso tutto, restituendo a ognuno di noi la speranza e la fiducia nel prossimo”.

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