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Confcommercio: “La macelleria un esempio di commercio di vicinato tra crisi e innovazione”

Giovedì 22 Febbraio 2024 — 15:56

Nella foto il vicepresidente Confcommercio Livorno a Firenze all'Assemblea Federcarni 2024 con il presidente regionale Federcarni

Bartolozzi, vicepresidente Confcommercio: "Dobbiamo sfruttare tutti i canali di promozione e nel contempo avvicinare i giovani ai mestieri tradizionali". L'esempio della macelleria di quartiere

Nel contesto attuale, segnato dalla crisi del commercio di vicinato, la Confcommercio di Livorno rivolge l’attenzione alla resilienza e alla spinta innovativa con cui anche l’imprenditoria tradizionale affronta le sfide del presente.  “Il negozio di vicinato“, avverte il vicepresidente della Confcommercio provinciale Daniele Bartolozzi, “non è solo un luogo di transazioni commerciali, ma anche un pilastro della vita dei quartieri. Nel nostro tessuto economico le microimprese del commercio continuano a esercitare un ruolo sociale ed economico per la comunità, senza beneficiare delle agevolazioni infrastrutturali riservate ai giganti del settore. In una competizione impàri con le superfici della grande distribuzione organizzata, i negozi di vicinato affrontano sfide quotidiane ed epocali, eppure riescono a mantenere vive le tradizioni locali e a promuovere un senso di appartenenza alla comunità. Anche in termini di sicurezza, con le loro saracinesche aperte e le luci accese, sono presidio di legalità e accoglienza. Pensiamo ad esempio al periodo della pandemia, durante il quale i piccoli esercizi hanno rappresentato il punto di accesso più sicuro per gli acquisti”. Se da un lato il comparto si trova ad affrontare una lenta ma continua emorragia di imprese, dall’altro lato emergono segnali di cambiamento e adattamento che possono essere seguiti come modelli”. “Un esempio tangibile di questa evoluzione”, continua Bartolozzi, “è rappresentato dalle macellerie locali. Da semplici negozi di carne, si sono trasformate col tempo in veri e propri laboratori gastronomici, offrendo preparazioni artigianali sempre più sofisticate, i pronto-cuoci, in risposta alle esigenze di una clientela sempre più attenta alla qualità e alla praticità. Si sono poi evolute in una sorta di gastronomia di qualità, con l’offerta di prodotti finiti tipo rosticceria-atelier. Infine molte macellerie stanno esplorando con successo la strada della risto-macelleria, che unisce il banco macelleria da asporto alla somministrazione in sede. E’ una formula che valorizzare la materia prima e la sua filiera, per un consumo più consapevole della carne, e le preparazioni, tecniche e abbinamenti adeguati ad ogni taglio”. Molti imprenditori sfruttano poi appieno le opportunità dei nuovi media per la promozione delle loro preparazioni, che vengono postate con orgoglio su Facebook, Instagram e TikTok. “Sostenere il commercio di vicinato”, conclude il vicepresidente della Confcommercio provinciale, “significa anche avvicinare i giovani al piccolo commercio, per un ricambio generazionale immediato e per la conservazione ed evoluzione del patrimonio di conoscenze e competenze che caratterizzano le botteghe di quartiere. “Immaginiamo un futuro in cui i mestieri legati alla piccola distribuzione vengano considerati professioni creative ed attrattive, in grado di valorizzare al meglio le eccellenze del nostro territorio. Un po’ quello che è successo col mestiere del cuoco. Per questo servono formazione adeguata e incentivi per la piccola imprenditoria”.

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