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Donate 13mila mascherine all’ospedale

Martedì 2 Marzo 2021 — 11:44

L'autorità giudiziaria, accogliendo le richieste del Nucleo PEF, ha disposto il dissequestro delle mascherine al fine di un loro utilizzo - sulla scorta del parere espresso dall’organo tecnico - senza rischio per la salute in ambienti a basso rischio come quelli amministrativi

Consegnati all'ospedale di Livorno oltre 13.000 Dpi (dispositivi di protezione individuale), già sequestrati dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria (PEF) della Guardia di Finanza

Consegnati all’ospedale di Livorno oltre 13.000 Dpi (dispositivi di protezione individuale), già sequestrati dal locale Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria (PEF) della Guardia di Finanza, che ne aveva chiesto il dissequestro alla procura della Repubblica.
Le mascherine, commercializzate in modo non corretto come “FFP2”, erano state intercettate in quanto, seppur destinate a un utilizzo nei presidi ospedalieri, non erano corredate della prevista certificazione “CE”.
Tuttavia, dopo la consulenza tecnica del Responsabile dell’Unità di Prevenzione e Protezione dai Rischi dell’Azienda Usl Nord Ovest in ordine ad un eventuale uso come “mascherine di comunità”, ne è stato reputato plausibile l’impiego in contesti a “basso rischio contagio”, stante la recrudescenza dell’andamento epidemiologico di casi Covid.
L’autorità giudiziaria quindi, accogliendo le richieste del Nucleo PEF, ha disposto il dissequestro delle mascherine al fine di un loro utilizzo – sulla scorta del parere espresso dall’organo tecnico –  senza rischio per la salute e in alcune attività ospedaliere, ossia uffici a indirizzo soprattutto amministrativo e strutture di staff della direzione, vista la loro capacità filtrante almeno pari alle “maschere di comunità”.
Luca Carneglia, direttore dell’ospedale di Livorno: “Dobbiamo dire due volte grazie alla Guardia di Finanza. Da una parte ha evitato che arrivasse a disposizione del materiale che non garantisse sicurezza ai nostri operatori, dall’altra ha disposto la consegna di mascherine che possono tranquillamente essere utilizzate come dispositivi di comunità permettendo la limitazione della diffusione del contagio”. “Il materiale – spiega Gaetano Cutarelli, comandante provinciale Guardia di Finanza di Livorno – veniva venduto come dispositivo di protezione individuale ffp2 ovvero la cui capacità filtrante possa permetterne l’utilizzo anche in ambienti ad alto rischio Covid. Le mascherine non erano però accompagnate dalle necessarie certificazioni. Questo ha fatto scattare dei controlli che hanno evidenziato come in realtà non rispondessero ai requisiti previsti per tale utilizzo. Il materiale però può tranquillamente essere utilizzato in ambienti a basso rischio come quelli amministrativi, per questo abbiamo richiesto il dissequestro alla procura di Lucca e deciso la consegna all’Azienda USL Toscana nord ovest”.

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