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Dopo 24 anni saluta via Marradi: “Impossibile rimanere aperti qui”

Lunedì 22 Aprile 2019 — 06:00

Aprì i battenti del suo Emmebi Telefonia nel 1995. Poi nel 2006 la mesticheria che di recente aveva ampliato con la rivendita di vino in via Marradi 169. Ecco i motivi del suo addio

di Giacomo Niccolini

In via Marradi ci è cresciuto. Qui è diventato un adulto e ha condiviso gioie ed emozioni con tanti clienti di cui era diventato un vero e proprio punto di riferimento. Ma dopo 24 anni l’amara decisione dettata dall’impossibilità di rimanere aperto in pieno centro: “Basta vado via di qua prima che sia troppo tardi”. E’ questa la decisione dell’imprenditore Marco Brilli, 48 anni, che da qualche giorno ha abbassato definitivamente la saracinesca in via Marradi 169 affidando ad un piccolo foglio appeso fuori dalla saracinesca chiusa un triste addio. Poche righe per salutare tutti e per spiegare i motivi della sua scelta.
“Il vino dei Brilli”, è così che da qualche tempo si chiamava la sua attività che aveva ampliato partendo dalla sua mesticheria aperta dal 2006. “Sono arrivato in via Marradi però nel 1995, il 16 settembre per l’esattezza – spiega Brilli raggiunto al telefono da Quilivorno.it – Avevo aperto un’attività in questa stessa strada al civico 191, poco più avanti di dove ero con la mia mesticheria-rivendita di vino. Avevo iniziato con il boom della telefonia degli anni novanta aprendo il mio negozio di telefoni cellulari che chiamai Emmebi Telefonia. Andò bene all’inizio, ma poi arrivarono i centri commerciali e il mercato dei telefoni si modificò. Il nostro lavoro si trasformò sempre di più fino a diventare dei veri e propri rivenditori di servizi e contratti. E poi sempre più spesso in negozio arrivava gente che aveva comprato il telefono magari in un grande centro commerciale e che chiedeva informazioni al riguardo. Così decisi di sfruttare l’esperienza di mia madre che aveva avuto per anni una mesticheria e decisi di aprire in questo grande fondo davanti alle scuole”.
Ma anche qui per un periodo andò bene fino a che Brilli non venne stritolato dalla scarnificazione del centro città dovuto a molteplici fattori. “In primis l’apertura delle grandi catene di articoli per la casa che sono nate in centro e che per un piccolo negozio come il mio hanno voluto dire – spiega Brilli – Poi ha fatto la sua parte anche la difficoltà di arrivare in centro con l’auto. I famosi stalli blu che hanno definitivamente fatto calare il commercio cittadino. Non dico che non ci dovrebbero essere ma per lo meno si dovrebbero rivedere i prezzi e le tariffe o mantenere, come a Colline, per esempio, delle fasce libere dal pagamento per consentire alle famiglie di poter venire, senza spendere per parcheggiare, a fare acquisti in centro”.
Così non è bastato ampliare lo spazio per aumentare l’offerta con la rivendita di vino. “Fra trenta giorni circa io e mia moglie apriremo una paninoteca in viale Italia. Qui è impossibile rimanere. Per l’ennesima volta mi butto nuovamente in una nuova avventura imprenditoriale. Ma è l’unica soluzione. Non ho ancora per fortuna, o purtroppo dipende dai punti di vista, l’età per andare in pensione. Ho un figlio piccolo e devo rimboccarmi le maniche. Giovedì scorso, intorno alle 17, ero sul marciapiede davanti alla saracinesca chiusa del mio negozio per la riconsegna delle chiavi. Mi sono guardato a destra e poi ho voltato la testa a sinistra. Non c’era una persona sul marciapiede. Nessuno. Per un minuto e mezzo buono dall’incrocio con via Calzabigi fino all’incrocio con via Nardini Despotti Mospignotti non ho visto passeggiare anima viva. Qualche anno fa questo era uno scenario impensabile. Oggi è realtà. Mi piange il cuore ma devo dire addio a via Marradi. Ringrazio tutti i miei clienti, anche chi da me si è fermato per comprare un singolo oggetto o una sola bottiglia di vino. Per chi vorrà venirmi a trovare lo potrà fare fra una trentina di giorni sul lungomare. Mi butto a capofitto in un’altra scommessa, un’altra avventura. Incrociando le dita”.

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