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In un anno assegnate 216 case popolari. Tutti i DATI sul “sociale”

Giovedì 7 Febbraio 2019 — 18:01

Il punto sui fondi del settore e i risultati raggiunti, con le prospettive legate all’arrivo del reddito di cittadinanza nazionale

L’amministrazione comunale ha tenuto un momento di confronto con la stampa sui dati di bilancio e servizio del settore politiche sociali.
“Come sapete a me piace parlare su un piano di realtà e da troppe parti ho sentito evocare lo spettro dello smantellamento del sociale imputato a questa amministrazione – ha commentato Leonardo Apolloni, assessore al sociale nell’introdurre la conferenza stampa – Allora mi sono messo a studiare le cifre e credo opportuno, prima di tutto verso i cittadini livornesi, che ancora una volta siano i numeri a parlare”.

Più fondi per il sociale –  “Nel 2014 il Comune di Livorno aveva speso 25.056.812 per il settore delle politiche sociali. Nel 2018 l’amministrazione, con due RSA in meno cedute alla ASL, ha speso circa 130 mila euro in più. Un dato incontrovertibile questo che dimostra come non solo non esista alcun smantellamento del sociale, ma anzi questa amministrazione abbia investito più fondi in questo settore – ha puntualizzato Apolloni – A titolo di esempio e di dettaglio, siamo arrivati in cinque anni da 5,6 a 6,5 milioni di euro per le politiche per la non autosufficienza destinate ad anziani e disabili, ad un più 8% di spesa per minori fragili, famiglie in difficoltà e donne vittime di violenza, e abbiamo addirittura più che triplicato i fondi per le politiche abitative: da 700mila euro nel 2014 a 2,4 milioni nel 2018”.

“E siccome un buon amministratore sa che non vince chi spende di più, sottolineo anche un altro dato di bilancio: abbiamo migliorato l’equilibrio tra entrate e uscite del settore. Nel 2013 il saldo era negativo per 8.129.000 euro e nel 2018 siamo riusciti a portarlo a 7,5 milioni dopo un anno in cui si era tornati ai livelli di cinque anni fa” ha precisato l’assessore al sociale.

Risultati qualitativi – “Ma soprattutto questi numeri si sono tradotti in prestazioni del settore che negli ultimi dodici mesi si sono tradotte nell’aver assegnato 216 case popolari contro le 105 del 2017, nell’aver accolto 135 tra minori e madri in difficoltà, oltre a donne vittime di violenza, per un totale di 34.938 giorni di assistenza residenziale, contro le 22.934 del 2014, o aver assicurato assistenza a 1181 persone disabili e l’occasione di riscatto a 124 cittadini che hanno fruito delle borse lavoro” ha aggiunto Apolloni.

“Questi risultati si ottengono grazie al lavoro. Ecco perché ringrazio il personale comunale del settore – ha puntualizzato l’assessore -. A questo proposito quando sono arrivato ho trovato una situazione di grande sofferenza delle assistenti sociali. Il Sindaco le ha volute incontrare due volte, insieme a me, e ne è nato un dialogo costruttivo attraverso il quale stiamo risolvendo alcuni nodi. Oggi abbiamo 29 assistenti a tempo indeterminato e 4 a tempo determinato. Grazie al Piano povertà assumeremo ulteriori 4 assistenti sociali, ulteriori 4 amministrativi a tempo determinato e quel supervisore che il nostro personale socio-pedagogico aveva richiesto. Inoltre faremo il concorso per assistenti sociali, qualora la mobilità non dia i suoi frutti e avvieremo una piccola sperimentazione sul Pronto intervento sociale, durante le feste e i fine settimana, proprio per gestire le situazioni di emergenza”.

L’arrivo del reddito di cittadinanza – Le stime su dati IRPET prevedono tra i 7mila e i 10mila potenziali beneficiari livornesi del reddito di cittadinanza nazionale, persone con cui il Comune sottoscriverà un Patto per l’inclusione sociale associato al Patto per il lavoro che firmeranno al Centro per l’impiego – ha concluso Apolloni -. Questo innesterà una rivoluzione per i servizi sociali. Potremo liberare risorse da destinare alla prevenzione e avremo migliaia di cittadini che saranno tenuti a fornire fino ad 8 ore a settimana di lavori di pubblica utilità per progetti culturali, sociali, artistici, ambientali e di tutela dei beni comuni”.

“A questo proposito – ha precisato la vicesindaca Stella Sorgente – il decreto legge istitutivo del reddito di cittadinanza definisce che entro luglio 2019 i Comuni debbano dar vita ai progetti e inserirli nella piattaforma online dedicata. Noi vogliamo accelerare questa fase e domani in giunta daremo mandato agli uffici di predisporre da subito gli atti amministrativi necessari per attivare questi progetti. Il nostro obiettivo è che alla prima erogazione livornese del reddito di cittadinanza il beneficiario abbia subito un progetto dove impiegare le 8 ore settimanali di restituzione alla comunità”.

“Rispetto ai cinque anni di investimenti sul sociale – ha concluso la vicesindaca – voglio sottolineare che abbiamo rispettato le linee di mandato su questo ambito. Ci eravamo ripromessi di modellare i conti in funzione dei bisogni della cittadinanza e di aumentare gli stanziamenti. In entrambi i casi lo abbiamo fatto. I bilanci sono dinamici come i bisogni ed ecco che credo sia esemplificativo quel nuovo capitolo di spesa introdotto da due anni dedicato alle donne vittime di maltrattamenti dove quest’anno abbiamo 37mila euro”.

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