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Il video-blogger WikiPedro in visita a Modì: “Sembra di essere a Berlino”

Mercoledì 29 Gennaio 2020 — 07:30

Il blogger, all'anagrafe Pietro Resta, ha aperto una pagina Facebook dove, attraverso video in pillole, spiega in maniera dettagliata, esaustiva e divertente i luoghi più caratteristici della Toscana

di Filippo Ciapini

Parlando di cultura c’è chi, della cultura, ne ha fatto un lavoro… social. Si tratta di WikiPedro, all’anagrafe Pietro Resta che, come suggerisce il suo nome d’arte, ha aperto una pagina Facebook dove, attraverso video in pillole, spiega in maniera dettagliata, esaustiva e divertente i monumenti di Firenze ed i luoghi più caratteristici della Toscana. È così che dopo aver visitato il Mercato Centrale e l’Amerigo Vespucci ha fatto tappa alla mostra di Modigliani per una piccola ma approfondita recensione (clicca qui per vedere il video del blogger).
“E iniziato tutto perché dovevo affittare una casa nella mia città –  ha raccontato Pietro in esclusiva a QuiLivorno.it – Volevo fare una cosa diversa e quindi ho iniziato a contestualizzarlo descrivendo i posti migliori per mangiare a Firenze, per bere qualcosa. A dormire un è mai venuto nessuno eh però da lì è partito tutto”.
Sì perché i video di WikiPedro, pagina che conta più di 100mila like, sono un interessante metodo di apprendimento leggero rivisitato in chiave romantica tale da racchiudere in tre minuti di “girato” un contenuto bello quanto interessante. Piazza Santa Croce, la farmacia più antica d’Europa, la Biblioteca delle Oblate e la storia dei Medici sono solo alcune delle cinquecento nozioni artistiche raccontate da Pietro Resta.
“La parte storica me la studio da solo, non sono una guida turistica e quindi non posso ragionare in termini specifici. Cerco di confezionare il tutto mettendomi al pari delle persone, non è che io so tutto e te no”, ci ha detto WikiPedro.
Lo stile del ventisettenne fiorentino, infatti, è pensato per assomigliare a piccoli film, magari inserendo anche quella comicità che tanto ha contraddistinto la Toscana, e la città di Livorno. Ecco perché il suo video su Amedeo Modigliani rappresenta in soli tre minuti un ottimo spunto di studio e approfondimento di quello che senza dubbio è uno degli artisti più geniali e controversi della pittura. “Ho scoperto tantissime cose su Modì che non immaginavo neanche – ha confessato WikiPedro – Quando sono arrivato nella piazza (del Logo Pio, ndr) credevo di essere a Berlino, un’ulteriore conferma di quanto ami la città di Livorno. Dopo Firenze è senza dubbio la mia preferita”. Tradizione, storia e genialità unita ad un pizzico di romanticismo e comicità: questa è l’arte di Wikipedro, colui che, tra un montaggio e l’altro, ha saputo “sconfinare” l’occhio umano rivitalizzandolo con un pizzico di creatività… proprio come un pittore. Ora l’intervista.

Wikipedia + Pietro = WikiPedro, come è nato tutto questo?
“È partito fin da subito come una cosa seria, facendo dei video per contestualizzare la zona dove avevo un appartamento da affittare. Nonostante non venne nessuno a dormire mi accorsi che erano molto seguiti e io mi divertivo a farli. Così mi è venuta l’idea di raccontare delle nozioni sulla mia Firenze spiegando le curiosità in maniera romantica e leggera”.

È difficile raccontare tutto in 3 minuti? In base a cosa selezioni il tuo montaggio?
“Cerco di mettere nozioni storiche e parte narrativa e simpatica, pensare i video come se fosse un brevissimo film. Fondamentale però combaciare parte storica e narrata con quella comica, se fosse troppo simpatica perderebbe di credibilità, in caso contrario troppo noioso”.

La gente ti riconosce? Magari mentre fai i video? Che effetto ti fa?
“Qualcuno sì, soprattutto a Firenze, qualche grullo mi riconosce (ride ndr). È bello quando mi riconoscono, soprattutto mentre faccio i video, per questo ho imparato a non spegnere mai la telecamera, durante il video dà un’idea di semplicità e verità”.

Veniamo alla mostra di Modigliani, come ne sei venuto a conoscenza, cosa ti ha colpito maggiormente?
“Mi piace l’arte del 900, in particolare quella dei Macchiaioli. Anche se Modì non viene da quella scuola fa parte di quegli anni, non sapevo però nel dettaglio e quando ho letto della mostra sono andato a studiarmi le curiosità pensavo fosse un video interessante e soprattutto utile. Inizialmente mi sembrava fosse organizzata come a Berlino, dentro c’era tantissima gente, forse troppa. C’è da dire che Livorno però non è una città primaria, Modigliani ha tanti falsi quindi meglio poche opere ma autentiche, me la sono goduta. Unica pecca? Ho visto tante persone in su con l’età, mi aspettavo di vedere tanti giovani… e invece niente”.

Come spiegheresti ad un “esterno” la differenza tra un fiorentino e un livornese?
“Dopo la mostra a cena mi hanno chiesto se mi piaceva davvero Livorno. Io la amo è l’unica città dove vivrei in Toscana, mi fa impazzire la serenità con la quale si vive. Ecco a Firenze sono sempre agitati, presi dal lavoro, qua c’è il mare e il sole e va bene così. L’ultima volta che venni mi misi ad ascoltare le urla dei pescatori mangiando la cecìn…pardon, il 5e5!”.

Hai detto che dei livornesi ami la loro serenità, c’è qualche altro aspetto che ti intriga?
“Livorno vanta personaggi famosi, mi viene in mente Ruffini. Ma in generale credo che questa comicità, sia intrinseca, appartenga cioè a tutti i livornesi. Mi viene in mente Ovosodo, per me è una delle commedie italiane migliori di sempre, un grandissimo film pieno di sketch tipici che io amo follemente. E poi lo devo dire: quanto mi divertono i commercianti che “urlano” al Mercato, oppure i commenti in spiaggia. Siete troppo forti”.

Appunto, a Livorno hai visitato il Mercato Centrale e l’Amerigo Vespucci, cosa dovrebbe fare Livorno per rilanciarsi definitivamente dal punto di vista turistico?
“Sinceramente non lo so, è chiaro che però Livorno non offra monumenti come Firenze o Pisa ed un po’ è anche la sua sfortuna. Credo debba valorizzare la propria identità, creare un centro di livornesità abbinando storia, tradizione e cultura gastronomica”.

Ti aspettavi questo successo? Alla fine la possiamo chiamare una mossa vincente…
“Che fosse un qualcosa che mi riuscisse l’ho capito fin da subito, sono sincero. La passione poi tende conseguentemente ad aumentare. Non pensavo che avesse tutto questo successo, fare qualcosa che non ha fatto mai nessuno mi ha aiutato. La mia fortuna è che stando da solo sei sempre più veloce degli altri, per esempio appena ho visto dell’Amerigo Vespucci mi sono fiondato senza aspettare direttive da nessuno”.

Dopo Firenze ed il tour toscano, hai mai pensato di riscoprire l’Italia?
“Sì, è una cosa che mi piacerebbe cercando però di mantenere un collegamento con le eccellenze fiorentine, esempio andare a Roma per raccontare quello che ha fatto Michelangelo. Basarmi su un qualcosa successo a Firenze per muovermi in giro per l’Italia anche perché partire dal nulla sarebbe un po’ campato per aria, fortunatamente Firenze offre tante cose. La Toscana poi ha ancora tanto da raccontarmi”.

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