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Immersione di Arpat a Calafuria, si tratta della medusa luminosa Pelagia noctiluca

Venerdì 24 Novembre 2023 — 15:55

La scattata della medusa Pelagia noctiluca scattata dai biologi Arpat la mattina del 24 novembre durante il sopralluogo: foto inviata dal lettore Jacopo

All'indomani della segnalazione di QuiLivorno.it, Arpat ha svolto un sopralluogo: "Sono centinaia lungo la costa. Questa medusa è nota come medusa luminosa perché la bioluminescenza di colore verde di cui è dotata la rende visibile anche di notte (noctiluca). Inoltre è molto conosciuta per le caratteristiche urticanti: i bagnanti che frequentano le nostre coste sanno bene che è meglio tenersi alla larga dai suoi tentacoli"

In questi giorni sono state avvistate centinaia di meduse lungo la costa di Livorno, nei pressi di Calafuria, all’isola del Giglio ma anche in Sardegna. Il 24 novembre Arpat ha effettuato un sopralluogo con immersioni a Calafuria per valutare quanto segnalato in questi giorni. Si tratta di un fenomeno molto comune, spiega l’agenzia in un comunicato, perché il periodo autunnale coincide con la fioritura della medusa Pelagia noctiluca nota come la medusa luminosa, così definita perché la bioluminescenza di colore verde di cui è dotata la rende visibile anche di notte (noctiluca). Questo tipo di medusa, molto comune nel Mar Mediterraneo, è una specie della famiglia Pelagiida, si nutre di plancton e di piccoli pesci che cattura tramite i tentacoli dotati di urticanti nematocisti. Si tratta, infatti, di una medusa velenosa, molto conosciuta per le caratteristiche urticanti: i bagnanti che frequentano le nostre coste sanno bene che è meglio tenersi alla larga dai suoi tentacoli. Ogni anno, sia nella stagione estiva sia in quella autunnale, la Pelagia noctiluca sale alla ribalta delle cronache locali a causa della sua abbondanza in alcune aree marine costiere. Negli ultimi anni questi avvistamenti sono notevolmente aumentati, sia per il maggior numero di persone che frequentano il mare, anche fuori stagione, sia anche per la mancanza di predatori. Infatti, questa specie, prima di diventare planctonica, ha uno stadio larvale bentonico, cioè con rapporti stretti con il fondale. I pesci di piccole dimensioni, che si cibano di queste larve, sono diminuiti in numero per molteplici fattori: antropizzazione, inquinamento ed altro e proprio la riduzione del numero dei predatori può essere la causa dell’elevata presenza di meduse, avvistate di recente ma anche negli anni passati.

La segnalazione del lettore

Ore 11 del 24 novembre. Calafuria. E’ qui che un lettore, Jacopo, che ringraziamo, immortala questo scenario: decine di meduse ammassate sotto costa. Non si tratterebbe però di uno “strano” fenomeno bensì di una fioritura di meduse urticanti della specie Pelagiida. Fioritura che può avvenire in estate come in autunno. “Non avevo mai visto una tale quantità di meduse – dice Jacopo – In certi punti l’acqua era praticamente marrone dalla densità”. Maggiori dettagli potrebbero essere resi noti nei prossimi giorni da parte di Arpat.

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