In Venezia il 1° museo permanente multisensoriale al mondo. Il progetto
Il proposito sarebbe aprire nel 2020 con una mostra su Amedeo Modigliani, in occasione del centenario della morte, ma poi fare anche mostre su Dante Alighieri o su tematiche scientifiche/naturalistiche, con la volontà di diventare anche un centro di produzione culturale
È nato da un gruppo di professionisti tutto livornese formato da quattro società (Simurg ricerche, Proforma Videodesign, Studio di Ingegneria delle Strutture e Itek) il visionario progetto, maturato dopo un anno di studi, che prende il nome di Immersiva e che ha l’obiettivo di realizzare il primo centro espositivo permanente multisensoriale al mondo, che combina i cinque sensi in una nuova forma di fruizione di arte, scienza e cultura (clicca sul link in fondo all’articolo per consultare brochure e video illustrativo del progetto).
Il luogo dove crearlo ci sarebbe già: i magazzini del Palazzo del Monte dei Pegni e del Palazzo Bicchierai, mentre per l’apertura si dovrebbe attendere il 2020. Ma cosa prevede questo progetto? Per avere un’idea più dettagliata abbiamo fatto una chiacchierata con Moreno Toigo e Andrea Cecconi, due delle anime del piano.
Tre sale e altri ambienti (in tutto dieci stanze e oltre 4000 m²) dove poter stimolare, attraverso sofisticate tecnologie, tutti e cinque sensi (con video su grande scala, audio tridimensionale, stimolazioni olfattive e tattili, ologrammi e gusto) e uno spazio dove poter fare approfondimenti tematici, con touch-screen, sul tema dell’esposizione.
Il proposito sarebbe aprire nel 2020 con una mostra su Amedeo Modigliani, in occasione del centenario della morte, ma poi fare anche mostre su Dante Alighieri o su tematiche scientifiche/naturalistiche, con la volontà di diventare anche un centro di produzione culturale, che possa collaborare con le altre realtà cittadine e mettendo a disposizione l’area anche per presentazione di libri o spettacoli trans-mediali. Esistono tre centri al mondo di video-mapping (tecnologia multimediale che permette di proiettare video su grandi superfici), due in Francia e uno in Giappone, ma il gruppo livornese ha l’intento di fare qualcosa di più e attirare migliaia di visitatori. Per realizzare questo sogno però ci vogliono molti soldi: almeno sette milioni di euro. Il gruppo però vorrebbe che i finanziamenti fossero tutti privati o derivanti da donazioni: niente fondi pubblici quindi, il progetto è stato intanto però presentato all’assessore Simone Lenzi e presto dovrebbe essere sottoposto anche al resto della giunta. Per adesso, a livello economico, ci sono stati i primi contatti con potenziali investitori e il gruppo manifesta ottimismo in quanto il progetto risulta in grado di produrre utili significativi.
L’impresa tuttavia è sostenuta fin dall’inizio dalla Fondazione Livorno, che metterà a disposizione l’edificio, di cui è proprietaria, e finanzierà i lavori di ristrutturazione non appena l’iniziativa risulterà economicamente sostenibile. Un complesso del genere potrebbe dare lavoro a 50 persone e dall’indagine di mercato, condotta dalla Simurg, è prevista una domanda potenziale di mezzo milione di visitatori. Più realisticamente potrebbero essere circa 200/300mila visitatori l’anno, cosa che consentirebbe di arrivare al pareggio tra i costi e gli introiti già il primo anno di apertura.
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