In via Pera un murale dedicato a Ito Mancio
L'elaborato, dedicato allo storico ambasciatore giapponese che nel 1585 fece visita a Livorno, è opera degli studenti che seguono il corso IeFP di Formatica, finanziato totalmente dalla Regione Toscana. Mercoledì 8 giugno l'inaugurazione alla presenza del sindaco
Ancora pochissimi giorni e i livornesi potranno apprezzare un murale realizzato dai ragazzi dei corsi triennali gratuiti IeFP in logistica “Logos 2.0” e “Logos 3.0” e dedicato a un incontro che a suo modo ha fatto la storia della città labronica. Mercoledì 8 giugno alle ore 17.30 in via Francesco Pera 28 sarà possibile vedere per la prima volta il murale “Ito Mancio”, realizzato dai ragazzi che si stanno formando come futuri addetti alla logistica grazie al corso promosso da Formatica Scarl coi fondi di GiovaniSì, alternativo alla scuola superiore tradizionale. Prima però di spiegare il programma dell’evento finale del progetto “Ito Mancio”, è necessario fare un passo indietro di quasi 500 anni. Il progetto Ito Mancio nasce all’interno delle attività extra curriculari proposte dall’agenzia formativa Formatica Scarl la quale, attraverso la collaborazione con il collettivo di Uovo alla Pop e il Centro Zen di Livorno, ha dato vita a un progetto artistico che vede gli allievi dei percorsi formativi IeFP Logos 2.0 e Logos 3.0 cimentarsi nella creazione di un murale che intreccia le caratteristiche peculiari dell’arte pop con l’antica storia della città di Livorno, allo scopo di far conoscere agli adolescenti la storia della propria città valorizzandone allo stesso tempo il quartiere in cui i corsi di formazione trovano la loro sede. Prima di mettersi alla prova direttamente, gli allievi hanno preso parte a lezioni teoriche ma anche a tour guidati della città, entrando in contatto con i più importanti dipinti murali (la cui diffusione negli ultimi anni ha di fatto trasformato Livorno in una culla di arte urbana). Dopo aver approfondito l’opera di Ligama ispirata alle Leggi Livornine, i futuri addetti alla logistica hanno analizzato le opere dedicate a Modigliani e a Jeanne de Hébutene, fino ad arrivare all’opera dedicata al compositore labronico di El Rey de la Ruina, un enorme murale pop nello skyline del quartiere Pontino. Tornando a Ito Mancio, tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo Livorno era il più importante scalo portuale del Granducato e fra i più trafficati del Mediterraneo. Per queste ragioni il primo marzo 1585 l’Ambasciata TenshŌ, ovvero la prima delegazione giapponese in missione diplomatica in Europa, sbarcò appunto a Livorno. Ito Mancio, un gesuita giapponese, era a capo di questa missione. L’obiettivo principale era far conoscere ai diplomatici del Sol Levante la “grandezza della religione cristiana” assieme allo “splendore e alla ricchezza” del continente dove questa era maggiormente diffusa, cioè l’Europa. In verità fu Bianca Cappello – amante e poi moglie veneziana del Granduca – a chiedere agli orientali informazioni su quegli splendidi kimono che indossavano. Per cui il primo dialogo italo-giapponese riguardò moda e tessuti, praticamente un presagio di quanto ancora oggi rappresenta probabilmente il più forte punto d’incontro fra i due paesi. Fu il Senato di Venezia a chiedere a Jacopo Tintoretto un ritratto di Ito Mancio, anche se l’opera è attribuita al figlio Domenico. Il quadro è stato ritrovato nel 2008 e restaurato l’anno successivo; fu di seguito esposto a Nagasaki e a Miyazaki (luogo di nascita di Mancio) in occasione delle celebrazioni del 150° anniversario dell’inizio delle relazioni diplomatiche fra Giappone e Italia, nel 2016. I ragazzi di Logos 2.0 e 3.0 hanno dato vita ad un ritratto pop, grazie al genio artistico di Uovo alla Pop e di Giulia Bernini. La “tela” dell’innovativo dipinto è stata messa a disposizione dall’associazione sportiva Zen Club (dove si insegnano i precetti delle arti marziali) di Maurizio Silvestri, il quale già collabora con Formatica per le attività motorie per gli allievi. Proprio Silvestri nella sua palestra ha una riproduzione del quadro di Domenico Tintoretto, la quale ha attirato sin da subito l’interesse dei ragazzi di Logos. La tela non è altro che una lamiera del cancello di Zen Club, di 2×4 metri. Dalla curiosità e dalla voglia di scoprire, gli allievi di Logos hanno conosciuto una storia che collega “l’altra parte del mondo” a Livorno, in un mix di arte, storia e anche logistica, perché proprio grazie alle Leggi Livornine prima citate il porto labronico divenne uno dei più importanti scali per le persone di diverse nazionalità, nonché hub ante litteram della logistica stessa. Un felice caso di serendipity, cioè l’atto del trovare qualcosa di valore o di piacevole quando meno te l’aspetti.
IL PROGRAMMA DELL’INIZIATIVA. Dopo i saluti delle autorità locali e regionali, interverranno: l’amministratore delegato di Formatica Scarl Andrea Zavanella; la coordinatrice della sede livornese di Formatica Giulia Tramonti; Giulia Bernini, Viola Barbara e Libera Capezzone di Uovo alla Pop; Maurizio Silvestri, sake dell’associazione sportiva Zen Club, oltre che giornalista e storico; Nathan Di Bartolo, rappresentante dei corsisti. È prevista un’esibizione con kimono tradizionali originali giapponesi a cura del gruppo coreografico di Zen Club e sarà offerto un drink di benvenuto agli invitati. Il sindaco di Livorno Luca Salvetti ha confermato la propria presenza.
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