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Inaugurato il consolato del Senegal

Mercoledì 16 Novembre 2016 — 07:23

La riproduzione audio degli inni d'Italia e del Senegal ha dato il via alla cerimonia di inaugurazione del Consolato della Repubblica del Senegal a Livorno situato in Corso Amedeo 61

di Jessica Bueno

La riproduzione audio degli inni d’Italia e del Senegal, in un clima di profonda collaborazione e intesa, ha dato il via alla cerimonia di inaugurazione del Consolato della Repubblica del Senegal a Livorno situato in Corso Amedeo 61. Avrà il ruolo di assicurare ai connazionali la tutela in caso di violazione dei loro diritti e darà assistenza col rilascio dei documenti, in completa cooperazione con le istituzioni.
“Livorno può finalmente vantare l’apertura di questo consolato – dice Andrea Ermini, console onorario – Il Senegal è un Paese da scoprire, visitare, conoscere nelle sue mille sfaccettature e peculiarità. La comunità senegalese è tra le più estese in Italia, in particolar modo la terza per numero in Toscana, con circa centomila cittadini censiti. Un numero così ampio porta necessariamente a grandi esigenze”. Il console ha concluso il suo intervento con un discorso in un dialetto senegalese, il Wolof, in cui ha ringraziato tutti coloro che si sono impegnati nel percorso che ha portato all’apertura di questa sede. “Sono onorata e confortata di poter prendere parte a questo evento – afferma Sabatina Antonelli, Viceprefetto Vicario di Livorno – Dobbiamo riuscire ad avviare un percorso di integrazione, intesa come un arricchimento, per le persone presenti sul territorio con progetti concreti. Livorno da sempre è il luogo ideale per riuscirci, con la sua natura multietnica, multiculturale ed aperta. Auguro al console Ermini un buon lavoro, assicurando il completo sostegno delle istituzioni”.
“E’ come se fossimo una grande famiglia italo-senegalese – sostiene Mamadou Saliou Diouf, ambasciatore del Senegal presso il Quirinale – Italia e Senegal in questo luogo sono due mammelle appartenenti alla stessa madre. In un clima di sconvolgimenti e difficoltà, un soffio familiare è riuscito ad ispirare Ermini, portando a questa realizzazione. Lui è un italiano che, in base alle necessità, riuscirà a trasformarsi in un senegalese, servendo entrambi i popoli. Deve riuscire ad onorare al meglio questo impegno. Il mio ringraziamento va alle autorità, senza le quali niente sarebbe stato reso possibile, e alla comunità senegalese che ha sempre dimostrato grande partecipazione e complicità, in particolare ha avuto un ruolo importante Mbaye Diop, rappresentante della comunità senegalese di Livorno”.

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