Inizia la sperimentazione della nuova Tari per le imprese
Vignoli, Mancini, Cepparello
Si tratta del percorso che punta a trovare le migliori condizioni per l’avvio della fase di sperimentazione che interesserà le imprese cittadine a partire dal 2026
Si è tenuto in Comune l’incontro richiesto da Confcommercio dedicato alla sperimentazione della nuova Tari per le utenze non domestiche, alla presenza delle assessore Giovanna Cepparello e Viola Ferroni per l’amministrazione comunale e, per Confcommercio, di Alessio Schiano, Gianni Vignoli (presidente Albergatori Confcommercio) e Carlo Mancini (referente Ristoratori). Si tratta del percorso che punta a trovare le migliori condizioni per l’avvio della fase di sperimentazione che interesserà le imprese cittadine a partire dal 2026. Confcommercio Livorno e le sue categorie di riferimento hanno accolto con soddisfazione l’avvio del percorso: “Da tempo chiediamo una maggiore razionalizzazione della tariffa”, ha commentato Alessio Schiano, “basata su criteri di equità: chi produce più rifiuti paga di più. È un principio di giustizia e buon senso, che va nella direzione di una maggiore efficienza del sistema. Le imprese sono pronte a collaborare per rendere questa sperimentazione un’opportunità concreta di miglioramento”. Durante l’incontro, le assessore Cepparello e Ferroni hanno inoltre confermato che la chiusura del termovalorizzatore non ha comportato aumenti della tariffa e la cosa risulta per Confcommercio fondamentale per garantire stabilità e sostenibilità alle aziende.
Il tema della Tari rientra infatti tra le voci di costo fisse che più gravano sulle imprese dei settori turistico-ricettivo e della ristorazione. Balneari, albergatori e ristoratori, pur operando spesso in contesti stagionali, si trovano a sostenere tutto l’anno spese costanti, dalla tassazione locale ai costi energetici, dai canoni di locazione ai servizi, che incidono pesantemente sui bilanci, soprattutto nei mesi in cui l’attività è ridotta o sospesa. “Per chi lavora nel turismo e nella ristorazione”, ha aggiunto Gianni Vignoli, il peso delle spese fisse resta il nodo principale: si paga anche quando si è chiusi o si hanno pochi clienti, e ogni alleggerimento o ricalibratura che renda le tariffe più proporzionate ai reali consumi è un passo nella giusta direzione”. Anche Carlo Mancini, in rappresentanza dei ristoratori, ha sottolineato l’importanza di una politica tariffaria più aderente alla realtà operativa delle imprese: “Non si tratta di chiedere agevolazioni, ma di promuovere un sistema più equo. Una ristorazione sostenibile, che differenzia e gestisce correttamente i rifiuti, deve poter contare su una Tari commisurata ai comportamenti virtuosi”.
“Confcommercio seguirà da vicino l’evoluzione del progetto”, commenta il direttore provinciale Confcommercio Federico Pieragnoli “con l’obiettivo di contribuire alla definizione di un modello di tariffa più equo, trasparente ed efficiente, che sostenga la competitività delle imprese livornesi e nel contempo promuova la riduzione dei rifiuti e l’aumento della raccolta differenziata, con conseguente riduzione dell’inquinamento e miglioramento della sostenibilità ambientale”. L’amministrazione ha ricordato che il percorso sarà condiviso come sempre accaduto con tutti i soggetti interessati al sistema di tariffazione con l’obbiettivo costante di agevolare il lavoro e garantire livelli di decoro e servizio adeguati.
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