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Meglio di noi solo Firenze e Siena

Giovedì 2 Novembre 2017 — 17:50

Firenze si conferma “regina”. Livorno seconda nella graduatoria presenze (oltre 8 milioni) e terza nella graduatoria arrivi (1,3 milioni) dopo il capoluogo e Siena. Tutti i dati 2016 relativi a Livorno e provincia

Con 5 milioni di arrivi ed oltre 14 milioni di presenze, Firenze si conferma “regina” fra le province toscane, ed uno dei primissimi territori a livello nazionale per quanto concerne l’afflusso turistico. Considerando gli arrivi, a debita distanza seguono le province di Siena, Livorno e Grosseto; queste ultime sono rispettivamente in seconda e terza posizione, relativamente alla graduatoria delle presenze. Ecco i dati elaborati dal Centro Studi della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno per quanto riguarda Livorno e provincia.

Provincia di Livorno (in fondo all’articolo la tabella con tutti i dati città per città della Toscana) – Livorno ha chiuso il 2016 con 1,3 milioni di arrivi e 8,2 milioni di presenze, valori che, in ottica tendenziale, evidenziano un buon incremento dei primi (+3,5%) ed una lieve flessione delle seconde (-0,6%). A causa di questi andamenti, la permanenza media si assesta sui 6 giorni, in lieve calo rispetto all’anno precedente.
I turisti di nazionalità italiana sono cresciuti dell’1,7% per quanto concerne gli arrivi ma hanno fatto registrare il 2,2% in meno di presenze; gli stranieri risultano in aumento sia in termini di arrivi (+5,3%) sia di presenze (+1,8%). La presenza media dei secondi (6,8 notti) è, e rimane, superiore alla presenza media dei primi (5,6) ed entrambi gli indicatori sono in lieve diminuzione rispetto all’anno precedente. La permanenza media degli stranieri è storicamente più alta di quella degli italiani giacché i primi tendono ad ammortizzare i tempi di spostamento ed a spalmarne i costi con un soggiorno mediamente più lungo, in quanto è plausibile che la scelta di un viaggio all’estero rappresenti la vacanza principale dell’anno (dunque la più lunga).

Strutture ricettive – Dal punto di vista delle tipologie ricettive, il comparto alberghiero mostra una certa flessione soprattutto per quanto riguarda le presenze (-6,1%), minore per gli arrivi (-0,5%); mentre l’extralberghiero vede crescere entrambi gli aggregati: arrivi +6,3% e presenze +2,5%. Sia la presenza media nell’alberghiero (4,3 notti), sia quella nell’extralberghiero (7,6) si riducono leggermente in termini tendenziali. La differenza fra le due tipologie può essere spiegata con la maggiore economicità dei soggiorni presso strutture extralberghiere ma anche col fatto che queste ultime sono preferite in larga parte dagli stranieri, che, come detto, si “soffermano più a lungo” degli italiani. Nel 2016, l’incidenza delle presenze di turisti italiani sul totale è pari al 59,6%, in calo di un punto percentuale rispetto all’anno precedente. I due terzi delle presenze turistiche provinciali, per la precisione il 66,1%, sono appannaggio delle strutture extralberghiere; valore in aumento di due punti percentuali nel confronto col 2015. Se il 2015 era stato uno degli anni col maggiore numero di presenze da quando esiste le serie storica, il 2016 si caratterizza come l’anno che presenta il maggior numero di arrivi, superando il picco raggiunto proprio l’anno precedente.
Ad una sostanziale stabilità delle presenze, negli ultimi anni si è affiancato un aumento degli arrivi, fenomeni che hanno inevitabilmente portato ad una riduzione della permanenza media. Nel confronto 2016/2009, infatti, le presenze sono diminuite dello 0,5%, al contempo gli arrivi sono aumentati del 9,8%, con la permanenza media che è passata dalle 6,6 notti del 2009 alle 6 attuali. Tornando ai numeri del 2016 e passando agli andamenti delle due aree turistiche in cui è solito dividere la provincia, Costa degli Etruschi ed Arcipelago Toscano, si rileva innanzitutto che la prima presenta valori doppi rispetto alla seconda, sia considerando gli arrivi (930 mila contro 430 mila), sia le presenze (5,4 milioni contro 2,7 milioni).

La Costa degli Etruschi – La Costa degli Etruschi dispone, d’altro canto, in un territorio più vasto, della presenza di un numero maggiore di strutture, e, dunque, di posti letto. Nell’analisi tendenziale le due aree presentano un andamento distinto: la Costa degli Etruschi ha visto aumentare gli arrivi di un buon 4,2%, mentre le presenze sono risultate solo in aumento di mezzo punto percentuale; l’Arcipelago Toscano mostra invece un calo delle presenze (-2,7%) a fronte di una sostanziale stabilità degli arrivi. Livorno e Grosseto sono anche i territori a maggiore vocazione turistica: presentano infatti valori significativamente elevati in termini di tasso di turisticità e di densità turistica, entrambi ampiamente superiori rispetto alla media regionale. Osservando poi i valori della presenza media nelle due province, anch’essi decisamente elevati, si intuisce come ciò sia dovuto al fatto che il turismo che contraddistingue Livorno e Grosseto è in prevalenza balneare, fenomeno che, pur risentendo in modo marcato della stagionalità nonché, più in generale, di un’ipersensibilità nei confronti degli andamenti meteorologici, garantisce che la maggior parte dei turisti vi trascorra almeno la classica “settimana di mare”. Le altre due province con presenza media superiore alla media regionale sono, infatti, Massa Carrara e Lucca, anch’esse affacciate sul mare. Pisa non è tra queste perché la tipologia di turismo lì predominante (così come per Firenze e Siena) è quella tipica delle città d’arte, ormai caratterizzate dal cosiddetto “mordi e fuggi”.

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