Natale in porto: fede e solidarietà a bordo della Moby Fantasy
Il Natale, per chi vive e lavora sul mare, possiede un significato che va oltre la tradizione. È un momento in cui la distanza dalla terraferma e dagli affetti si fa sentire con maggiore intensità
Il Natale, per chi vive e lavora sul mare, possiede un significato che va oltre la tradizione. È un momento in cui la distanza dalla terraferma e dagli affetti si fa sentire con maggiore intensità. Per questo, la celebrazione della Santa Messa a bordo di una nave non è soltanto un rito, ma un ponte gettato tra il molo e l’orizzonte, un riconoscimento necessario della dignità di migliaia di lavoratori che, anche nel giorno della Natività, restano al loro posto per garantire il commercio e i collegamenti mondiali. Quest’anno il cuore spirituale dello scalo labronico ha battuto a bordo della Moby Fantasy, l’ammiraglia della flotta Moby Lines. Il traghetto, simbolo di modernità e sostenibilità ambientale, ha ospitato il personale marittimo e gli ufficiali per la liturgia natalizia presieduta da Padre Emilio Colaczyk, cappellano del Porto di Livorno. L’iniziativa è stata resa possibile grazie all’impegno costante dell’Associazione Stella Maris, l’istituzione che nel porto opera come braccio della Chiesa per accogliere e assistere i marittimi in transito. In un contesto dove spesso il lavoro non permette lo sbarco, la Stella Maris ha portato la comunità direttamente a bordo, garantendo che nessuno si sentisse escluso dalla festa. Durante la celebrazione, Padre Emilio ha offerto una profonda riflessione sul Vangelo del giorno, tracciando un parallelo tra la storia antica e la vita moderna sul mare. Ha ricordato come l’Israele del tempo di Gesù stesse attraversando un periodo di profonda crisi, tra guerre e l’oppressione del dominio romano: “In un tempo in cui la speranza sembrava perduta, Gesù nasce nel nascondimento e nel silenzio-ha spiegato Padre Emilio- Dio non ha scelto i palazzi del potere, ma ha annunciato il Suo Dono ai pastori, persone che all’epoca erano considerate marginali e poco raccomandabili”. Questa riflessione assume un valore particolare per i lavoratori del mare, spesso “invisibili” agli occhi di chi sta a terra. Il messaggio è chiaro: la vera luce nasce proprio nelle periferie, nel silenzio dei turni di notte e nella solitudine delle plance, dando dignità a ogni sacrificio quotidiano. Un momento di particolare emozione è stato segnato dall’apertura della celebrazione a tutto il bacino portuale. La liturgia è stata infatti trasmessa via radio in lingua inglese, permettendo ai marittimi di ogni nazionalità, a bordo di tutte le navi ormeggiate a Livorno, di unirsi alla preghiera. Le onde radio hanno così trasformato il porto in un’unica, grande assemblea multiculturale, abbattendo le barriere linguistiche nel segno della fratellanza universale. A conclusione della cerimonia, il Presidente della Stella Maris di Livorno Giorgio Botti, insieme agli altri membri dell’associazione, ha voluto rivolgere gli auguri e un saluto affettuoso a tutti i presenti: “Poter offrire un momento di preghiera e di conforto a chi opera nel nostro porto è la ragione stessa della nostra esistenza: Ringraziamo la compagnia Moby e tutti i volontari per aver permesso che questo Natale portasse un messaggio di speranza a ogni navigatore e operatore del mare”.
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