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Nelle piazze i nomi “Ad alta Voce” dei migranti scomparsi in mare

Mercoledì 20 Febbraio 2019 — 09:28

Venerdì 22 febbraio dalle 17 in poi in programma la lettura pubblica dei nomi delle migliaia di migranti dispersi in mare, nelle principali piazza cittadine. Ecco dove

di Tommaso Lucchesi

“Siamo un gruppo di persone nato pochi mesi fa – ha esordito Paola Meneganti, componente dell’associazione battezzata emblematicamente Sulla Stessa Barca – che condivide una critica comune: il trattamento disumano di migliaia di migranti in Italia e in Europa. La nostra indignazione ci ha spinto a progettare una grande iniziativa in collaborazione con le molte realtà teatrali livornesi volta a sensibilizzare l’opinione pubblica su tale questione che troppo spesso rischia di cadere nel dimenticatoio”. E’ stata dunque la volontà di rompere il silenzio ad accendere la lampadina del team: martedì 19 febbraio nella sala riunioni della sede A.n.p.i., A.n.p.pi.a., si è svolta la presentazione di “Ad alta voce”, un evento culturale e sociale in programma venerdì 22 febbraio a partire dalle 17 con sede in 8 importanti punti di ritrovo cittadini, quali piazza Grande, piazza Goldoni, piazza Magenta, via San Marco, piazza Saragat, San Jacopo, piazza Garibaldi, piazza XX Settembre.
“Il progetto consiste in una lettura pubblica dei nomi dei 34.361 migranti scomparsi in mare dal 1993 al 2018 nel tentativo di raggiungere l’Europa – approfondisce Emanuele Gamba, regista teatrale e collaboratore dell’iniziativa – realizzato con il fondamentale sostegno delle maggiori compagini teatrali della nostra città, quali Viviteatro, Libereparole in collaborazione con Gli Amici di Paolo, Bottega d’Arte del Teatro Goldoni, Compagnia e Scuola di Arti Sceniche Vertigo, Nuovo Teatro delle Commedie, Centro Artistico Il Grattacielo e Scuola di recitazione Laura Ferretti, Wintergarten – Atelier di teatro permanente. La nostra intenzione è di creare una vera e propria drammaturgia vivente per suscitare una grande risposta collettiva nella cittadinanza”. Rosalba Volpi, altro membro del gruppo, aggiunge: “La nostra volontà è anche smontare i luoghi comuni e comunicare la verità, anche tramite l’ausilio di cartelloni con dati numerici certificati che testimoniano l’incidenza non significativa dei migranti sul nostro territorio. Una nota di colore durante queste letture pubbliche sarà data da una serie di barchette rosse, simboli di questa immane tragedia che continua a consumarsi nell’indifferenza e nell’ostilità generale”. “Contiamo proprio sulla ripetitività di queste lista infinita di nomi e di storie, tutti certificati da fonti e dati ufficiali internazionali, per smuovere le coscienze dei livornesi – conclude Paola Meneganti – con la speranza di far risvegliare un po’ di umanità ormai da troppo tempo in letargo”.

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