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Nogarin e Aamps, la procura archivia l’inchiesta

Lunedì 3 Settembre 2018 — 17:47

Il sindaco: "Mai temuto. Ora resta da capire come si sia creato il famoso debito da 42 milioni di euro"

Indagine archiviata per abuso d’ufficio, falso in bilancio e bancarotta fraudolenta. Per la procura della Repubblica di Livorno nessun rilievo penalmente perseguibile nei confronti del sindaco Filippo Nogarin (nella foto di Simone Lanari) e degli altri indagati finiti nei fascicoli dei pm a seguito di presunti illeciti derivati dall’assunzione dei 33 precari e per la gestione dell’azienda partecipata dei rifiuti cittadini. Decadono tutte le accuse penali mentre proseguono quelle della Corte dei Conti per eventuali illeciti amministrativi da dimostrare. A dare per primo la notizia è stato il Corriere della Sera che con un articolo sull’edizione online, uscito nel primo pomeriggio di lunedì 3 settembre, ha smosso lo stagno di oltre due anni di silenzio.
A commentare l’accaduto è lo stesso primo cittadino di Livorno con un post sulla sua bacheca facebook ufficiale: “Scopro dai giornali di essere stato prosciolto dalle accuse in merito al caso Aamps. Non ho mai avuto dubbi sulla bontà delle scelte che io e la mia amministrazione abbiamo compiuto da quando ci siamo insediati, facendo venire alla luce anni di mala gestione dell’azienda dei rifiuti di Livorno. Non abbiamo avuto paura di esporci in prima persona e abbiamo avuto ragione: oggi Aamps è un’azienda solida, sta ripagando i propri debiti e non è stato perso un solo posto di lavoro, anzi sono previste altre assunzioni. Visto che, da quanto ho capito, sono state archiviate le posizioni di tutti gli indagati, resta da capire come si sia creato il famoso debito da 42 milioni di euro.  La procura, che ringrazio per il lavoro svolto, non ha potuto provare il dolo da parte dei precedenti amministratori, ma i cittadini di Livorno hanno il diritto di sapere come sono stati spesi i soldi della loro Tari.  Spero che la Corte dei Conti sappia far luce su un eventuale danno erariale”.

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