“Ok il Porta a Porta ma nella nostra strada va ripensata la viabilità”
Incontro fra i tre portavoce dei residenti di via di Salviano (dal 283 per i dispari e dal 318 per i pari) e Michela Pedini dirigente della municipale: "Chiediamo un senso unico"
Incontro fra i tre portavoce dei residenti di via di Salviano (dal 283 per i dispari e dal 318, per i pari, fino alla rotatoria di via di Levante) e Michela Pedini, responsabile dell’ufficio sezioni territoriali di sicurezza urbana e mobilità della polizia municipale. Al centro del tavolo del 30 novembre – tavolo voluto dagli abitanti – il Porta a Porta che ha preso avvio il 27 novembre nell’area Borgo di Magrignano e vie limitrofe, quindi anche nel tratto di via di Salviano in questione. “Il nostro non vuole essere assolutamente un “no” al Porta a Porta – chiarisce uno dei portavoce, Sandra Borrelli – sarebbe un errore, anzi, dire di no. Però è chiaro che in questo pezzo di strada crediamo vada riorganizzato tenendo conto della viabilità”. La richiesta degli abitanti è infatti quella di “istituire un senso unico con parcheggio a bordo strada e percorsi alternativi per disabili e passeggini” così da consentire una “maggiore tutela dei pedoni che si dovranno avventurare magari più protetti in una strada magari meno trafficata e pericolosa”. I residenti hanno esposto al dirigente della municipale più di una perplessità riguardo al servizio Porta a Porta lungo il loro tratto di strada. Perplessità riguardanti la larghezza dei marciapiedi e l’intensità del traffico con conseguenti disagi e pericoli creati dalla fermata del mezzo Aamps incaricato della raccolta. “L’esposizione dei bidoncini sul marciapiede – dicono i residenti che hanno pubblicato un post sul gruppo Fb Salviamo Salviano – davanti ai nostri, e non solo, civici obbligherebbe i pedoni a dover scendere in carreggiata e quindi a rischiare l’incolumità fisica”. Da par suo, Pedini produrrà una relazione sulla situazione descritta dai residenti della zona che farà visionare agli uffici comunali preposti. Loro avranno il compito di valutare la fattibilità delle proposte. “Senza contare – chiudono gli abitanti – che, bretella o non bretella, se fosse possibile realizzare un senso unico potremmo quasi porre fine all’annoso problema certificato dell’inquinamento acustico e forse atmosferico. Pericoli ai quali ogni giorno siamo esposti”.
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