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Piano strutturale approvato senza le opposizioni

Domenica 7 Aprile 2019 — 12:27

Alle 10:30 di domenica 7 aprile si è conclusa ufficialmente la legislatura Nogarin col solo presidente Esposito in aula. Le opposizioni: "Clima surreale. Giornata triste"

di Letizia D'Alessio

Domenica 7 aprile doveva essere il giorno dell’ultimo Consiglio comunale del sindaco Filippo Nogarin e dell’approvazione del piano strutturale. Così è stato, il tutto però si è svolto in una sala consiliare vuota, disertata dalle opposizioni. Con i soli esponenti della maggioranza pentastellata e del consigliere Edoardo Marchetti. Un clima surreale.
Una seduta iniziata con le risposte del segretario generale Alberto Bignone riguardo alla legittimità della convocazione del consiglio sollevata dalla minoranza: “Quando siamo davanti a una convocazione d’urgenza – ha chiarito – l’assemblea può essere indetta anche 24 ore prima”.
Il piano passa con 16 voti a favore e un voto contrario, quello del consigliere Francesco Bastone, presente in aula “per senso di responsabilità e di rispetto per chi ha lavorato al piano, anche se non ne condivido alcuni aspetti importanti”. Dopo l’approvazione del piano strutturale era prevista la discussione di alcuni atti delle opposizioni. Vista la loro assenza si è passati all’ultimo punto all’ordine del giorno, la relazione di fine mandato – 2014-2019 di Filippo Nogarin. In aula in quel momento sono presenti però solamente nove consiglieri, così si decide per la sospensione di 15 minuti della seduta. Quando sono le 10:30 l’assemblea riprende, stavolta con il solo presidente del Consiglio comunale in aula (foto): “Dal momento che sono l’unico presente – ha detto Daniele Esposito – chiudo il Consiglio comunale e questa legislatura”.
“E’ una pagina triste per il consiglio comunale – spiega il consigliere del Partito Democratico, Alessio Ciampini – Abbiamo assistito ad una seduta a mio avviso illegittima proprio perché convocata con urgenza ma senza reali motivi di urgenza. Con questo atto la città è vincolata per il futuro con una votazione avvenuta a poche settimane dalle elezioni con solo 16 voti a favore. La maggioranza grillina è formata da 17 consiglieri ma uno di loro ha votato contro. Le opposizioni non hanno partecipato a questa forzatura politica ed istituzionale. Nogarin-Sorgente chiudono così la legislatura, complimenti”.
“Dispiace che l’atto più importante dei cinque anni di consiliatura sia stato votato con questa messa in scena triste, in un clima surreale, in cui la maggioranza ha dimostrato di essere arrivata in fondo senza avere i numeri, riuscendo ad approvare questo atto solo per il così detto rotto della cuffia,  ritrovandosi in questa situazione a votare l’atto principe del loro mandato – spiega Marco Bruciati di Buongiorno Livorno raggiunto al telefono da Quilivorno.it – Una triste chiusura del loro quinquennio. Piena solidarietà al presidente del consiglio Daniele Esposito che, scevro da ogni appartenenza politica nel ruolo che ricopre, in questi anni ha sempre garantito la regolarità dello svolgersi dei consigli comunali. Dispiace che oggi abbia terminato così. Urgenza? Questo rappresenta sicuramente un atto politico e non certo un’urgenza contingente per la città. Capisco che siamo in campagna elettorale e che il Movimento Cinque Stelle voglia spendere questo atto in vista delle elezioni ma dovevamo e potevamo arrivare a questa conclusione in un’altra maniera”.
“Si è consumata una brutta pagina politica con il sindaco Nogarin che, al termine di una seduta illegittima e allucinante del Consiglio Comunale, nel corso della quale viene approvato il Piano Strutturale, afferma che oggi è un gran giorno per Livorno – scrive Elisa Amato, Forza Italia, in una nota inviata alla redazione – Per Livorno sarà un gran giorno il momento in cui avremo il Centrodestra al governo della città mandando definitivamente a casa coloro che in questi cinque anni hanno lavorato con arroganza,presunzione,senza veri confronti e vera partecipazione;grande incompetenza che anche in questa situazione non sono riusciti a comprendere nemmeno le motivazioni che abbiamo posto in evidenza dichiarando in una nota scritta la illegittimità della convocazione del Consiglio a causa della violazione delle norme che regolano i tempi ed i modi per la convocazione dell’assemblea. Resta inteso che l’approvazione del piano strutturale in una seduta illegittima rappresenta un grave vulnus alla democrazia cittadina che verrà stigmatizzato e denunciato in ogni sede.La sensazione che se ne trae è quella di una amministrazione comunale che,certa di non essere riconfermata, voglia necessariamente lasciare un segno duraturo ( e purtroppo negativo) sul territorio e conseguentemente sull’economia cittadina in una scia di continuità con i predecessori”.
“Non avendo i numeri per approvare il Piano Strutturale nella seduta convocata per giovedì scorso, il sindaco ha chiesto la convocazione in regime di urgenza di una nuova seduta per domenica 7 aprile – spiegano da Futuro! – A nostro giudizio, però, non sussistono i motivi di urgenza richiamati dal Sindaco. Il segretario generale ha tuttavia rigettato i documentati dubbi sulla regolarità della seduta sottoposti dalle opposizioni, per scritto, al Presidente del Consiglio e la maggioranza ha comunque votato il Piano Strutturale in un’aula vuota a metà. Non solo: a sorpresa, uno dei consiglieri del M5S assenti nella seduta di giovedì, oggi ha votato contro.  Un Piano Strutturale lacunoso e poco partecipato, inadeguato ad affrontare i problemi della città, alla fine è stato approvato da una maggioranza ormai collassata in una seduta di cui metà del Consiglio Comunale contesta la legittimità”. “Il 7 aprile è una data che verrà ricordata per la fine politica ingloriosa dell’amministrazione Nogarin-Sorgente – scrive Pietro Caruso, capogruppo del Partito Democratico – Il Consiglio Comunale straordinario e d’urgenza, convocato, illegittimamente a detta di tutti ed incredibilmente di domenica mattina, aveva all’ordine del giorno due punti molto importanti: l’approvazione del Piano Strutturale e il resoconto di fine mandato del Sindaco. Il Consiglio, disertato dalle opposizioni, una parte delle quali (Pd, Fi, Pap, Futuro! ndr) hanno presentato una nota che chiedeva l’insussistenza della legittimita’ della convocazione si è concluso con l’approvazione del Piano Strutturale con 16 favorevoli ed 1 contrario: dunque non unanimità dei grillini presenti. E, come se non bastasse, il secondo punto con il resoconto di fine mandato del Sindaco non è stato nemmeno discusso in quanto gli stessi consiglieri di maggioranza sono usciti dall’aula facendo saltare il numero legale previsto per la discussione. Dunque un Consiglio che ha mostrato finalmente la realtà della situazione politica nella nostra città.  Gli stessi consiglieri di maggioranza non hanno più fiducia ne’ in loro stessi né in chi ha governato Livorno in questi ultimi 5 anni.
Sindaco Nogarin, vicesindaco Sorgente, fatevi una domanda.  Le risposte ve le daranno i cittadini”.
“Per capire cosa sono e come hanno governato i Cinque Stelle a Livorno basta vedere cosa è successo domenica 7 aprile: l’atto più importante di tutta l’amministrazione, quello che disegna la città del futuro, vale a dire il Piano Strutturale, è stato approvato in un consiglio comunale convocato d’urgenza di domenica mattina, all’ultimo minuto dell’ultimo giorno utile – scrive Andrea Romiti, candidato sindaco per il centro destra in una nota arrivata alle redazioni – Per fortuna che quell’atto senza il Piano Operativo Comunale, che dovrà essere approvato ormai nella prossima consiliatura, non conta nulla. E stiano certi i Cinque Stelle che quando saremo al governo della città non faremo come loro hanno fatto con Cosimi dando il via libera al Piano regolatore generale del Pd: non porteremo avanti un Piano Strutturale che è in assoluta continuità con l’amministrazione Pci-Pds-Ds-Pd, disegnato su valutazioni di cinque anni fa con uno studio iniziato addirittura nel 2009 all’inizio del secondo mandato Cosimi. Con il centro destra al governo, la continuità rispetto alla gestione di 70 anni di sinistra continuata sotto la bandiera dei 5 Stelle sarà interrotta: daremo la nostra visione alla città, che sarà una visione complessiva, non a comparti stagni, basata sul lavoro e sull’aiuto alle imprese di poter lavorare senza ostacoli, incentrata su una visione chiara della mobilità, non punitiva verso il cittadino ma migliorativa della qualità della vita; oggi Livorno è l’unica città italiana di medie dimensioni a non avere un piano generale del traffico e un piano generale della mobilità, perché i Cinque Stelle come il Pd si sono sempre limitati a interventi a macchia di leopardo rincorrendo ogni volta un bando senza un’idea generale di come trasformare Livorno migliorandola. L’approvazione di domenica, l’ennesimo debito lasciato a chi tra due mesi amministrerà la città, è politicamente ed eticamente scorretto”.

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