Presidente Scarpellini: “La riforma delle Province assente dai piani del Governo”
La presidente della Provincia, Sandra Scarpellini, commenta la notizia sull’avvio delle procedure di esame relative alla Manovra di bilancio, il cui testo ufficiale è stato rilasciato nei giorni scorsi dal Governo
“Nei prossimi giorni inizierà la discussione sulla legge di bilancio dello Stato, ma ancora una volta dobbiamo registrare la totale assenza della riforma delle Province dai piani dell’Esecutivo e del Parlamento”. Così la presidente della Provincia, Sandra Scarpellini, commenta la notizia sull’avvio delle procedure di esame relative alla Manovra di bilancio, il cui testo ufficiale è stato rilasciato nei giorni scorsi dal Governo.
“Come Provincia stiamo facendo i conti sulle risorse necessarie agli interventi per la viabilità distrutta dalle alluvioni, senza alcuna certezza sulle coperture finanziarie. Le scuole superiori necessitano di interventi costanti e di investimenti in prospettiva, ma non abbiamo possibilità di accendere mutui, perché ce lo vieta la legge, né di poter effettuare una reale programmazione dei lavori.
In questo quadro di incertezza, emerge invece con costante evidenza la necessità di ridare forza al livello di governo intermedio tra comuni e regione. Si pensi, per esempio, all’imprescindibile ruolo della protezione civile provinciale, in particolare per i comuni più piccoli, e i recenti e recentissimi eventi meteo avversi, l’ultimo proprio la notte appena trascorsa, ne sono una testimonianza concreta. Ma la presenza di un ente intermedio, capace di armonizzare le politiche di sviluppo tra territori, si rende necessaria in tutti gli ambiti: dal trasporto pubblico locale all’ambiente, dall’agricoltura alle infrastrutture. Se solo fossero ascoltati gli amministratori locali, non credo ci sarebbero dubbi nel chiedere il rafforzamento dell’ente provinciale. La sua importanza la si apprezza ancora di più ora, dopo anni in cui il forzato (e subìto) abbandono del presidio della Provincia ha fatto emergere una somma di guai su vari fronti.
Eppure, nella manovra di bilancio dello Stato non una riga è dedicata alla riforma delle Province. Badate, ciò non significa che lo Stato si è dimenticato della nostra esistenza. Infatti, non a caso, si dà corso ai prelievi forzosi alle casse delle Province: per la nostra si tratta di 700 mila euro, prelevati a luglio dalla spesa corrente del 2024 con la ultima spending review, che nei prossimi 5 anni diventeranno oltre 1.700.000 euro. A questi, poi, si sommeranno le risorse che la prossima legge di bilancio impone agli enti locali di congelare come accantonamenti obbligatori. Al momento, se non interverranno modifiche in sede di approvazione definitiva della legge da parte del Parlamento, per le Province si parla complessivamente di 10 milioni nel 2025 e altri 30 milioni per il biennio successivo. Risorse finanziarie che dovremo tenere ferme e inutilizzate perché ce lo chiede lo Stato. Lo stesso Stato che lascia le Province in un eterno limbo di indeterminazione finanziaria, operativa ed istituzionale, ma si ricorda benissimo di noi quando ci chiede di contribuire al pareggio di bilancio generale. Un bel paradosso che spero, prima o poi, trovi una soluzione, soprattutto per il bene dei cittadini e delle comunità locali.
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