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Qualità della vita in Borgo, il sondaggio fra i cittadini dice che…

Venerdì 16 Marzo 2018 — 15:18

Presentati al Circolo Sociale di via degli Asili i risultati del sondaggio promosso dagli abitanti con l’aiuto di 30 esercizi commerciali: 133 gli intervistati

di Jessica Bueno

Sicurezza, pulizia, sociale, sanità e cultura: sono solo alcuni degli aspetti riguardanti il sondaggio svolto in Borgo Cappuccini sulla qualità della vita del quartiere, promosso e condotto dagli abitanti con l’aiuto di 30 esercizi commerciali. I risultati sono stati presentati al Circolo Sociale “P. Marrucci” di via degli Asili da Antonio Morozzi, capofila di questa iniziativa e da sempre attento alle problematiche del quartiere e della città in generale. Sono state 133 le persone intervistate per la realizzazione del sondaggio. L’obiettivo è quello di dare maggiore risonanza alle problematiche più sentite dagli abitanti, cercando soluzioni oggettive e cercando di condividerle con il maggior numero di persone. “Bisogna cercare di alimentare il dialogo tra i cittadini – spiega Morozzi – Internet è uno strumento potentissimo ma non potrà mai sostituire la forza della conversazione vera e propria, l’unica in grado di farci cogliere le diverse sfaccettature delle emozioni. Solo in questo modo possiamo dare adito a confronti e tentare di dar voce alle difficoltà che si presentano”. Di seguito, sono elencati i risultati emersi dal sondaggio effettuato su un campione di 133 intervistati:

-L’85% lamenta problematiche relative alla pulizia del quartiere, ritenuta mediocre, in particolare modo quella dei marciapiedi devastati dagli escrementi dei cani ed ingombrati dai rifiuti.

-Il 79% ha sottolineato la mancanza di parcheggi per i residenti nonostante la lettera pagata e di stalli blu per coloro che, pur non abitandoci, si recano nel quartiere per lavoro o per necessità. Questo porta a soste selvagge sui marciapiedi.

-Il 71% evidenzia la mancanza di sicurezza dovuta ai pochi controlli delle forze dell’ordine e la necessità di dotarsi di più telecamere di videosorveglianza e maggiore illuminazione.

-Il 69% porta come problematica principale il traffico caotico, specialmente nelle ore mattutine. Le strade necessitano di lavori di asfaltatura a causa delle numerose buche.

-Il 61% avverte la mancanza di arredo urbano: sarebbe necessario aumentare il verde della zona, installare rastrelliere per le biciclette e paletti per evitare che le auto o i motorini parcheggino sugli scivoli dei disabili.

-Il 54,8% è vicino al problema delle barriere architettoniche: in particolare, le biciclette abbandonate sui marciapiedi creano un enorme ingombro alle persone in sedia a rotelle, già in difficoltà a causa delle numerose buche.

-Il 42,8% sostiene che manchino i mezzi pubblici: il passaggio è limitato e le corse sono spesso in ritardo. Sarebbe necessaria la presenza di più corsie preferenziali e più trasporti extraurbani.

-Il 38,3% evidenzia la mancanza di iniziative culturali per i giovani (non esiste alcuna biblioteca di quartiere o centro di aggregazione).

-Il 36,8% porta in esame la problematica dell’inquinamento dovuto al traffico caotico.

-Il 33% lamenta l’assenza di educazione civica che porta a numerosi disagi nel quartiere.

-Il 19,5% afferma che siano totalmente assenti ambulatori medici nelle vicinanze, per le persone e per gli animali.

-Il 2,2%, infine, ha portato alla luce altre categorie di difficoltà: negozi spesso chiusi, mancanza di promozione turistica del territorio, poche iniziative dei commercianti per la valorizzazione del borgo.

Un’attenzione particolare è stata riservata ai soggetti più deboli, come diversamente abili, bambini ed anziani. Morozzi ha condotto un censimento sulle zone livornesi particolarmente problematiche per le persone diversamente abili: le cosiddette barriere architettoniche. Non è rara, secondo la sua ricostruzione, la presenza di cestini o rastrelliere per biciclette in marciapiedi già di per sé stretti e dissestati. “Si sente molto la necessità di un’urbanistica che sia più sensibile e vicina a queste persone – prosegue Morozzi – Spesso ci si basa unicamente sulla prospettiva delle persone normodotate, ma si dovrebbe allungare lo sguardo. Ci sono persone con difficoltà oggettive che devono avere il diritto di potersi spostare liberamente e senza ostacoli”. “Esiste un documento – prosegue – che è la Carta Europea dei diritti dell’uomo. Si sottolinea il bisogno di garantire pari opportunità a tutti i cittadini. La felicità è un diritto e si ottiene dalla qualità della vita”.
Per la realizzazione del progetto sull’abbattimento delle barriere architettoniche, Morozzi si è avvalso della collaborazione dell’Unione Ciechi. “Abbiamo coinvolto le parrocchie cittadine, a cominciare da quella di Borgo Cappuccini – sostiene Italo Sacchetto, socio dell’Unione Italiana Ciechi – Abbiamo chiesto la possibilità di poter utilizzare le strutture per fare delle riunioni a livello di quartiere, dove esporre le diverse idee ed intenzioni al riguardo e creare una mappa precisa delle barriere architettoniche a Livorno. Tutti gli interessati potranno contattarci per partecipare a queste iniziative, che partiranno nel periodo successivo alla Pasqua”.

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