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Rio Maggiore, esproprio di terreni in zona Stadio. I residenti raccolgono le firme

Sabato 25 Maggio 2019 — 09:09

Gli abitanti si sono riuniti per chiedere che il processo dello stombamento del Rio Maggiore venga prima condiviso e poi discusso insieme con la Regione Toscana. Pronti a costituirsi in comitato

di Letizia D'Alessio

Stanno raccogliendo le firme (al momento sono circa 120) e sono pronti a costituirsi in un comitato gli abitanti di via Montelungo, di via dei Pensieri e delle aree limitrofe, il tutto per chiedere che il progetto di stombamento del rio Maggiore venga condiviso ed eventualmente modificato dopo consultazione comune. Per provare a far sentire la loro voce, il 24 maggio hanno organizzato un incontro con la stampa in cui hanno spiegato il loro punto di vista sulla questione. Alcuni abitanti nei giorni scorsi hanno già ricevuto dalla Regione Toscana la lettera di esproprio di parte del terreno condominiale, in modo così da poter dare inizio ai lavori. Tuttavia ancora manca una data di inizio della messa in opera, che dovrebbe riguardare via Cattaneo, via dei Pensieri, via Rodocanacchi, via Montelungo e che dovrebbe durare almeno un anno.
I residenti però non ci stanno: la prima cosa che lamentano è di non essere mai stati interpellati o messi a conoscenza del progetto della Regione. Ma non è la sola cosa su cui puntano il dito. Steno Spina ha il timore che il corso d’acqua possa essere troppo vicino alle abitazioni: “Vogliamo sapere perché non utilizzare la parte pubblica, cioè quella del campo scuola – ha detto – va bene mettere l’area in sicurezza ma così si va ad intaccare un giardino che abbiamo creato con molti sacrifici”.
Barbara Tinucci invece ha rivolto l’attenzione sulla necessità di essere informati riguardo alla sicurezza dei lavori che verranno fatti, soprattutto per ciò che riguarda la stabilità degli edifici. “Non chiediamo il blocco dei lavori ma vogliamo che siano fatti dei progetti intelligenti – è il punto di vista di Andrea Catania – se andasse in porto questo piano gli appartamenti nella zona potrebbero subire delle svalutazioni”.
Per Andrea Papini oltre a ricadute economiche negative potrebbero esserci anche problematiche legate alla salute, dovuti soprattutto agli scarichi delle fognature. Ivo Magagnini dal canto suo ha concentrato l’attenzione sulle difficoltà che ci sarebbero per l’organizzazione del mercatino settimanale e sul peggioramento degli introiti dell’edicola vicino allo stadio. Infine Simona Scola si è soffermata sul fatto che se il progetto fosse realizzato “innanzitutto sparirebbero i posti auto nel piazzale di fronte alla curva nord e questo comprometterebbe varie attività. Inoltre si corre il rischio che il rio Maggiore diventi una discarica a cielo aperto e che si torni a decenni fa, quando questa era zona malsana”.

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