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“SaveMyBike”, 300 antifurto installati sulle bici in città

Venerdì 26 Ottobre 2018 — 11:43

Il sensore installato sui mezzi a due ruote potrà essere riconosciuto da un lettore-scanner in dotazione ai "Cittadini Attivi" che pattuglieranno i quartieri alla ricerca dei mezzi rubati

di Giacomo Niccolini

Sono trecento i dispositivi antifurto legati al progetto “SaveMyBike” installati su altrettante biciclette cittadine in seguito al lancio, in via sperimentale, di questo prototipo progettato dalla ditta Tages s.c. in collaborazione con Geosolutions, NewGoo, Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa e Polo Logistico Universitario di Livorno dell’Università di Pisa. In mille livornesi hanno aderito all’iniziativa iscrivendosi tramite web al lancio del prodotto (gratuito) e circa un terzo, al momento, è stato “servito” installando sul mezzo a due ruote il dispositivo antifurto. “Abbiamo limitato noi appositamente il numero delle adesioni – spiega Massimiliano Petri della Tages s.c., ditta capofila del progetto – proprio perché, trattandosi di un prototipo, non volevamo allargare troppo il campo. Così a quota mille, raggiunta dopo neanche una settimana, abbiamo chiuso le iscrizioni. Ad oggi stiamo installando i sensori sui mezzi che potranno essere identificati così dagli scanner-lettori (nella foto in pagina) in dotazione ai dodici Cittadini Attivi, uno per ogni quartiere della città, attivati per il progetto e che pattuglieranno la città a seguito della segnalazione di furto del velocipede”.
Il sistema di individuazione della bici rubata infatti è molto semplice. “Non è un Gps – sottolinea Petri – nel senso che il sensore non invia un segnale di geolocalizzazione ma può essere riconosciuto solo se si passa vicino con lo scanner. Si tratta di un sensore passivo e non attivo. Sta quindi al cittadino derubato inviare una segnalazione di furto dicendo dove è stata rubata la bici tramite applicazione che mapperà così anche le zone cittadine ad elevata densità di furti. Da quel punto preciso segnalato, i nostri Cittadini Attivi si muoveranno per cercare di ritrovare il mezzo andato perduto. Passando nelle vicinanze del mezzo, con il sensore installato da noi, lo scanner emetterà un suono e sarà così possibile individuare la bicicletta scomparsa”.
Entro i primi mesi del 2019 i rimanenti 700 livornesi saranno tutti esauditi e potranno avere il loro antifurto “SaveMyBike” sopra la propria bicicletta. “Una volta installati questi primi mille, che stiamo contattando noi di volta in volta chiedendo di portare il loro mezzo di locomozione in una stanza fornitaci dal Comune sugli Scali Finocchietti – continua Petri – potremo prevedere di estendere ulteriormente il servizio ad altri cittadini. Il tutto è al momento gratuito, e, probabilmente, rimarrà gratuito anche ad anno nuovo”.

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