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Sciopero Aamps, ecco quando verrà recuperato il ritiro saltato

Mercoledì 12 Dicembre 2018 — 12:18

Aamps recupererà l’indifferenziato nei quartieri "Zola-Ferrigni-Stazione" e multimateriale in zona "viale Italia" nella giornata di venerdì 14 dicembre e gradualmente nei giorni successivi tutto ciò che verrà trovato esposto

Buona partecipazione per lo sciopero messo in atto dalla Rsu di Aamps per la giornata di giovedì 13 dicembre quando, dalle 8,30 alle 13, circa 150 dipendenti sono scesi in piazza del Municipio e in via Grande incrociando le braccia e bloccando il traffico con la “protesta delle strisce pedonali” (foto in pagina di Simone Lanari), distribuendo volantini sui motivi della loro indignazione sindacale.
In molti indossavano, come “tunica” smanicata, un sacco nero della spazzatura sopra cappotti e piumini. Non sono poi mancati striscioni, fumogeni e cori indirizzati contro l’amministrazione.
Come previsto poi, la raccolta porta a porta è saltata in toto su tutto il territorio cittadino. Su questo fronte Aamps recupererà l’indifferenziato nei quartieri “Zola-Ferrigni-Stazione” e multimateriale in zona “viale Italia” nella giornata di venerdì 14 dicembre. “Tutto ciò che troveremo esposto e quello che vedremo in qualche cortile e/o interno che generalmente viene ritirato – spiega in una nota stampa Aamps – verrà gradualmente ritirato anche nei giorni a seguire”.

Il sindaco Nogarin – “Nell’ultimo anno Aamps ha assunto 54 persone e bandito un concorso per l’assunzione di ulteriore nuovo personale, per coprire i turni stagionali del porta a porta – commenta il primo cittadino – Un piano assuntivo senza precedenti contro il quale, tuttavia, la Cgil ha deciso di scioperare. Una scelta che trovo oggettivamente incomprensibile e che ha determinato un grave disagio per i cittadini, che saranno costretti a tenersi in casa i rifiuti per una settimana, essendo saltato il ritiro programmato per giovedì 13 dicembre. Quello che fa rabbia – aggiunge il sindaco – è che non venga riconosciuto lo sforzo fatto da questa amministrazione per salvare l’Aamps. Fino a due anni fa la spada di Damocle del fallimento pendeva sopra il capo dei lavoratori. Insieme al nuovo management aziendale, attraverso la procedura di concordato, abbiamo risanato i bilanci dell’Aamps, ripagato buona parte dei debiti e salvaguardato l’occupazione. Non solo. Io mi sono anche preso un avviso di garanzia per aver chiesto a gran voce l’assunzione di 33 precari storici. Grazie a questa complessa operazione abbiamo garantito un futuro all’Aamps e la Cgil dovrebbe avere l’onestà intellettuale di riconoscerlo”.
“In ogni caso – conclude Nogarin – la mia principale preoccupazione in questo momento è che venga assicurato il miglior servizio possibile ai livornesi, che si stanno impegnando molto nella raccolta differenziata, che a Novembre è schizzata oltre il 63%. Per questo mi auguro che azienda e Rsu si rimettano al tavolo per siglare un accordo di secondo livello atteso da tempo, che possa fare sintesi tra le diverse posizioni. Nell’interesse unico dei cittadini di Livorno”.

I motivi dello sciopero –  “La rappresentanza sindacale non può assistere alla inesorabile privatizzazione dei servizi di Aamps – si legge in una nota stampa inviata alle redazioni dalla Rsu Aamps, Funzione Pubblica Cgil –  sempre meno pubblici e sempre più privati, dopo la privatizzazione della raccolta ingombranti stradale e su chiamata, della raccolta di sfalci e potature, call center, Ufficio Tia/Tari, consegna mastelli, per fare alcuni esempi, siamo alla Privatizzazione del Servizio CORE, la raccolta Porta a porta affidata ad Avr per il Pentagono del Buontalenti. Siamo arrivati a privatizzare un servizio fondamentale: inaccetabile”.
Ma la protesta non si ferma e i motivi abbracciano un ampio spettro. “Oltre alla privatizzazione dei servizi – si legge nella nota – assistiamo allo schiaffo inferto ai lavoratori precari a cui è stata negata l’applicazione del Decreto Dignità del Ministro Di Maio, che sarebbe entrato in vigore il primo novembre di quest’anno, per tutti i lavoratori tranne quelli della partecipata del Comune di Livorno, a cui sono stati i rinnovati i contratti il 31 ottobre 2018 per evitare l’applicazione della nuova norma”.

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