Scoperto raro pipistrello all’Iti
Gli operatori Aamps, chiamati dalla scuola, scoprono l'esemplare di "molosso del Cestoni". Si attiva il museo di via Roma per il sopralluogo. Parla la direttrice
Ok, di per sé non sarà bellissimo ma quello che vedete è un esemplare raro e protetto di pipistrello (nella foto il pipistrello trovato all’Iti e fotografato nel giardino del museo di via Roma e in fondo all’articolo il link al video). Trattasi, scientificamente parlando, di “Tadarida teniotis Rafinesque, 1814” detto anche “molosso del Cestoni” (sì, prende il nome dal naturalista livornese del 1600 che lo ha scoperto. Maggiori caratteristiche più in basso), trovato il 10 gennaio, per caso, pensate un po’, all’Iti. E pensare che gli operatori Aamps del servizio derattizzazione-disinfestazione erano intervenuti – chiamati dalla scuola – per la possibile presenza di un topo. Quel rumore, quello squittio, lasciava pensare ad un roditore e invece nell’imbotto di una finestra del corridoio gli operatori Aamps hanno trovato questo animale. Dopo averlo sistemato con cura all’interno di una scatola è stato portato al museo di storia naturale del Mediterraneo in via Roma dove, con grande stupore per la scoperta, è stato classificato: molosso del Cestoni. Gli esperti hanno quindi disposto che venisse riportato dove è stato trovato (e così Aamps ha fatto), dopodiché il 12 gennaio verrà effettuato un sopralluogo. “Come quasi tutte le specie di chirotteri – spiega la direttrice del museo Anna Roselli – stiamo parlando di un esemplare raro e protetto, protetto sia dalla convenzione di Berna che dalla direttiva habitat. Ci recheremo sul sito di rinvenimento per capire anzitutto se sia l’unico o meno molosso presente. Successivamente, di concerto con la Provincia di Livorno e l’istituto, valuteremo come intervenire. La cosa migliore sarebbe lasciarlo dove si è insediato, il più possibile indisturbato”.
Caratteristiche tecniche a cura del conservatore Museo di Storia Naturale del Mediterraneo – Specie segnalata dal livello del mare fino a oltre 2.000 m di altitudine, dagli ambienti costieri alle vallate alpine. Rupicola, utilizza come siti di rifugio naturali fenditure rocciose. In alternativa, negli ambienti urbani, trova condizioni idonee al suo insediamento negli interstizi degli edifici, prevalentemente a livello delle pareti esterne dei piani alti, ma talora anche all’interno dei cassonetti delle persiane avvolgibili. Date le basse densità demografiche di questa specie è auspicabile la sua protezione.
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