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Shangai, ecco 800 firme per non morire

Sabato 24 Settembre 2016 — 07:39

Susini del Circolo Pd Shangai: "L'amministrazione sembra ancora brancolare nel buio e ciò sta facendo solo crescere l'illegalità, viste le numerose occupazioni abusive"

di Daniele D’Ambra 

Da ormai troppi anni Livorno vive una situazione di emergenza abitativa che ha come caso eclatante e preoccupante quello di Shangai dove i cittadini, esasperati, vivono in condizioni malsane e rischiose, si stanno muovendo per far sì che l’attuale amministrazione prenda in seria considerazione e si attivi con un’azione chiara e decisa per risolvere le problematiche che stanno colpendo il loro quartiere.
“Abbiamo raccolto 804 firme per la petizione riguardante il futuro del rione – spiega uno dei componenti della segreteria del Circolo Pd di Shangai, Marco Susini – nella quale chiediamo al sindaco che si trovino soluzioni immediate per risolvere questa emergenza di Shangai, che venga completato il piano di recupero con l’attuazione degli interventi previsti per il blocco della direzione, S. Giovanni e della Chiccaia. Proprio la Chiccaia – prosegue Susini – è il simbolo della malagestione del caso poiché in questo blocco ci sono abitazioni non a norma, a rischio cedimenti e preoccupanti anche a livello sanitario considerando la presenza di amianto nelle infrastrutture. L’amministrazione sembra ancora brancolare nel buio e ciò sta facendo solo crescere l’illegalità, viste le numerose occupazioni abusive, ed inoltre sta creando una battaglia tra poveri che non giova a nessuno”,
Susini precisa che l’iniziativa è mossa solo dalla volontà di aiutare i cittadini e non per fare polemica ideologica o politica.
Sulla stessa linea di pensiero pure le dichiarazioni del segretario comunale Bellandi, che afferma: “L’emergenza è lampante e la Chiccaia ne è l’emblema. In questi due anni e mezzo l’amministrazione comunale ha seguito una linea irresponsabile di opposizione ai puiani di recupero per il semplice fatto che esso era un’iniziativa del PD, con anche uno spreco di risorse pubbliche volte ad un recupero molto difficile della Chiccaia ad esempio. L’intervento su questi immobili risalenti al 1930, deve essere immediato e corretto perchè il rischio di cedimenti è alto e l’illegalità incontrollata rischia di prendere il sopravvento – prosegue Bellandi – e quindi l’amministrazione deve aprire un percorso con banche assicurazioni e piccoli proprietari per avere concessioni e deve dare garanzie, acquistando, ripristinando e assegnando alloggi in modo tale da risolvere questa situazione.”
Sulla malagestione è intervenuto pure un altro componente della segreteria del circolo Pd, Ennio Ughi. “Come in passato – spiega-  il Comune, deve gestire l’emergenza abitativa in parallelo con il piano di recupero ripristinando le graduatorie per la concessione degli alloggi e gli uffici adibiti al controllo dell’abusivismo.”
Il capogruppo del Pd in Consiglio Comunale, Caruso, rincara la dose: “Il problema va avanti da troppo tempo considerando che già nel febbraio 2014 abbiamo mosso una mozione al riguardo, puntualmente bocciata, per far andare avanti i piani di recupero. Opposizioni ideologiche come questa sono controproducenti per la città e per i cittadini. Fortunatamente, da quanto apprendiamo dai media, pare che l’amministrazione stia tornando sui propri passi ma ciò è solo l’inizio e la nostra attenzione sul caso non deve calare ma anzi incrementare in modo da smuovere la situazione.”
La drammaticità della situazione si evince perfettamente dai vari interventi spontanei dei cittadini che hanno assistito alla conferenza i quali affermano che “si sentono abbandonati e boicottati dall’amministrazione che ai loro occhi appare cieca”.
La signora Daniela, proprietaria di un alloggio a Shangai, ci tiene a far presente che la situazione ormai è troppo grave perché non è possibile che i bambini in particolare giochino tra i topi l’amianto e il rischio di cedimenti delle palazzine lasciate al loro destino.
Shangai vuole chiarezza, rispetto e soluzioni immediate.

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