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“Si metta la mascherina”, poi gli insulti e la colluttazione con l’edicolante

Mercoledì 22 Luglio 2020 — 10:27

L'edicolante è stato visitato e curato al pronto soccorso per le ferite subite in seguito all'acceso diverbio che si è verificato all'interno del suo chiosco di piazza Attias

Un brutto episodio quello avvenuto martedì 21 luglio intorno all’ora di pranzo all’interno del chiosco dell’edicola di piazza Attias all’angolo con via Enrico Mayer. A raccontarlo è l’edicolante stesso, Kevin Luschi, 28 anni, a QuiLivorno.it. “Sono giovane ma ho quest’edicola da sette anni – esordisce Luschi, munito della mascherina d’ordinanza, dietro al suo banco avvolto da riviste e giornali – Da circa un anno e mezzo mi sono trasferito a Bologna ma quando torno qui a Livorno do sempre una mano ai miei genitori che stanno mandando avanti l’edicola da quando non ci sono più io. Erano circa le 13,30 quando un uomo di circa 70 anni, senza mascherina e noncurante della fila che c’era, ha superato tutti i clienti lanciandomi i soldi e chiedendo di dargli un giornale. A quel punto – continua Luschi – gli ho fatto presente che c’era gente in fila e che, soprattutto, per entrare nel chiosco, come segnalato dai tanti cartelli esposti e come previsto dalla legge, è necessario indossare la mascherina su naso e bocca”.
A quel punto la replica del cliente non è mancata ad arrivare. “L’uomo davanti a me ha risposto che io avrei avuto anche ragione ma che lui avrebbe fatto lo stesso come c… gli pareva. Una risposta che non mi è piaciuta per niente e per questo sono andato vicino a lui per cercare di chiarire la situazione, ma di tutta risposta ho ricevuto solo insulti e minacce”.

Luschi, dietro al plexiglass protettivo, mostra i numerosi cartelli presenti all’interno della sua edicola dove è scritto di indossare la mascherina su naso e bocca

La situazione si è dunque iniziata a fare pesante ma Kevin Luschi cerca di mantenere il controllo. “Nonostante fossi molto arrabbiato per quanto stavo subendo, dopo avergli risposto a tono e dopo avergli detto di non farsi rivedere più lì, ho contato fino a dieci, mi son voltato e sono tornato verso il banco. A quel punto però lui mi ha preso da dietro per il collo della maglietta e ha agguantato il mio polso con violenza, strattonandomi e strappandomi anche la polo che indossavo. In questa colluttazione ho riportato sgraffi e lividi sul collo e sulle braccia. Ma il mio aggressore nel fare ciò ha perso ad un certo punto la presa scivolando all’indietro e cadendo di schiena sull’asfalto. Impietosito dalla scena ho chiesto se avesse voluto che io chiamassi l’ambulanza ma di tutta risposta mi ha detto di no e che non sarebbe finita qui. E’ salito sullo scooter, che aveva parcheggiato proprio davanti al chiosco, ed è andato via”.
Luschi, scioccato dall’accaduto ha quindi telefonato alla polizia che è intervenuta con gli agenti della squadra volante i quali hanno raccolto la sua ed altre testimonianze. Poi è andato in ospedale per le cure del caso. Qui il personale sanitario lo ha visitato e gli ha dato cinque giorni di prognosi per le ferite ricevute.  “Oggi andrò a fare denuncia in questura. Ieri ho passato molto tempo in pronto soccorso e non ce l’ho fatta – spiega l’edicolante – Quello che rimane è la tanta amarezza di un gesto simile e di come si faccia ancora fatica a capire che è necessario rispettare le regole per vivere civilmente in comunità”.

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