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Situazione migranti: in città ne sono ospitati 396. Tutti i dati

Mercoledì 19 Dicembre 2018 — 07:15

La quota di ospiti stranieri presenti nei Centri di accoglienza straordinaria è diminuita rispetto all’estate scorsa, quando erano 500

di Letizia D'Alessio

Quanti sono i migranti a Livorno ospitati attraverso i sistemi Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) e Centri di accoglienza straordinaria (Cas)? È la domanda che si è posto il consigliere di Buongiorno Livorno Marco Bruciati e a cui gli uffici del Comune, attraverso Lorenzo Patania e Paola Carletti, hanno cercato di rispondere durante la seduta della quinta commissione consiliare (Politiche sociali) del 17 dicembre. Prima di entrare nel merito delle cifre occorre fare una distinzione: i Cas vengono gestiti dalla Prefettura, che attraverso bandi e convenzioni, affidano il servizio di accoglienza. A Livorno il più grande è rappresentato dall’Opera di Sant’Anna che ha a disposizione 125 posti, seguito da Cesdi, Misericordia, Arci. Lo Sprar invece è seguito direttamente dal Ministero dell’Interno. Nella nostra città sono 396 attualmente migranti presenti nei vari Cas, a cui si devono aggiungere i 333 presenti divisi nei vari paesi della provincia. In tutto si parla quindi di 729 persone. Adesso, come ha fatto sapere Carletti, la quota di migranti presenti nei Cas è diminuita rispetto all’estate scorsa, quando erano 500. Il costo giornaliero per migrante ammonta a circa 33 euro. È la Caritas invece a ospitare i 21 migranti seguiti dallo Sprar: 16 uomini e 5 donne, divisi in quattro appartamenti, che stanno seguendo dei progetti di inserimento. Il costo giornaliero per queste persone si attesta intorno ai 41 euro. Cifra ridotta rispetto a qualche anno fa. Inoltre il Comune si occupa di 9 minori stranieri non accompagnati. Cinque sono al Melo, mentre gli altri sono stati divisi tra Cecina e Pisa. “Al momento questi minori sono a carico dell’amministrazione. Fino ad adesso ricevevamo un contributo da parte del Ministero degli interni – ha spiegato Carletti – e poche settimane fa ci hanno scritto che questo potrebbe non avvenire più corrisposto”.
Inoltre è arrivata la richiesta di accoglienza, per il Comune, di altre persone con permesso umanitario. “Tuttavia non siamo riusciti a parlare col viceprefetto aggiunto – ha detto Patania – che presumibilmente vedremo il 21, quindi non sappiamo quante persone dovrebbero venire. O lo Stato ci versa i soldi o sarà un grave problema”.

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