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Sos dal commercio: “Stop a pagamenti per 6 mesi”

Lunedì 9 Marzo 2020 — 13:25

Ciapini (Confesercenti): "Giusto chiedere sospensione delle tasse, ma tutti devono rispettare le regole". Neri, Confcommercio: "Crollo nei ristoranti del 70-80% delle presenze". Coordinamento Ccn: "Rivedere le tariffe dei parcheggi"

L’emergenza sanitaria che sta imperversando nel nostro Paese in questi giorni ricade a pioggia, inevitabilmente, sul commercio sotto vari punti di vista. A lanciare l’allarme sono i commercianti livornesi (da Antignano al centro città) di ogni tipo di categoria, che si sono uniti insieme in maniera autonoma trovando in Vanessa Goglia, titolare del bar XL in via Buontalenti, una loro portavoce. “Ci siamo guardati in faccia e abbiamo capito che così potremmo chiudere se qualcuno non ci viene incontro. E quel qualcuno – spiega Goglia – sono proprio le istituzioni. Dicono giustamente di stare a casa il più possibile però a noi dicono di stare aperti. Qualcosa non torna. Il problema è che è bastata una settimana per metterci in ginocchio. E non sappiamo quando ne potremo venir fuori con certezza. E parlo a nome di molti: titolari di bar, ristoranti, pizzerie, officine, negozio di abbigliamento, tatuatori, erboristerie, negozi di estetica e telefonia e chi più ne ha più ne metta. Adesso ci sono alle viste le scadenze di alcune imposte e pagamenti che chiediamo almeno di sospendere”.
A raccogliere il grido e la richiesta di aiuto è in primis Alessandro Ciapini (a destra nella foto), direttore di Confesercenti Livorno il quale, intervistato da QuiLivorno.it, non nega il momento di difficoltà per l’intero settore. “Alla luce anche del nuovo DPCM – spiega Ciapini – nella giornata di domenica abbiamo subito parlato con l’assessore Rocco Garufo e con il sindaco Luca Salvetti. Entrambi sono stati molto disponibili nell’ascoltarci. Le richiese che abbiamo fatto è che si stoppi tempestivamente, e per sei mesi, il pagamento della Tari e dei tributi locali come suolo pubblico, imposte di pubblicità. In secondo grado valutare il piano di riduzione e rateizzazione delle stesse imposte. La risposta da parte di sindaco e assessore – continua Ciapini – è stata immediata. Stanno cercando di capire come e cosa è possibile fare in questo senso. Non è facile per nessuno. Per tutti è stato un fulmine a ciel sereno, due settimane fa non potevamo immaginare uno scenario di questo tipo. Ma per chiedere e per il rispetto della salute di tutti, dico a tutti gli esercenti, dobbiamo rispettare le regole: la distanza di sicurezza, il gel igienizzante nei locali e nei negozi, le norme igienico sanitarie prescritte insomma devono essere rispettate”.
Anche i ristoratori di Confcommercio approntano un piano di emergenza. “Restiamo aperti con tavoli distanziati e misure igieniche adeguate”, specificano, e chiedono anche loro lo “stop ai pagamenti dell’intera tassazione locale”.
Giovanni Neri (a sinistra nella foto), presidente provinciale dei ristoratori Confcommercio, fa il punto sulla crisi Coronavirus. “Stante la situazione di emergenza e la necessità di limitare quanto più possibile il contagio del Coronavirus, avvertiamo che come da decreto del presidente del Consiglio, i ristoratori Confcommercio di Livorno e provincia si impegnano a esporre cartelli con gli aggiornamenti circa le nome igieniche da seguire nonché a garantire la presenza di presidi sanitari. La capienza dei locali viene ridotta per mantenere la distanza di sicurezza interpersonale. Vista la situazione abbiamo inviato al sindaco una lettera in cui i ristoratori si mettono a disposizione per fornire pasti, per esempio per gli hotel senza cucina che che vengono convertiti in strutture sanitarie”.
“Per quando riguarda invece la situazione la situazione economica – conclude Neri – non possiamo che riportare il crollo delle presenze del 70-80 per cento nell’ultimo week-end. Chiediamo al sindaco Salvetti e chiederemo formalmente ai sindaci dei comuni della provincia di Livorno un intervento urgente per sospendere intanto il pagamento dell’intera tassazione locale”.

Questa la posizione del Coordinamento dei Ccn cittadini (Fiorentina, Piazza XX e Colline) – “In questo momento di estrema emergenza la città di Livorno e soprattutto il suo centro, già fortemente in crisi, sta rischiando un vero e proprio tracollo a livello commerciale ed economico, con previsioni numeriche di perdite di posti di Lavoro molto alte e preoccupanti – scrive in rappresentanza del Coordinamento dei Ccn Massimo Andorlini – I piccoli negozi di vicinato rischiano di estinguersi se non vengono presi provvedimenti seri e creati aiuti che consentano loro di sopravvivere a questa fase critica ma con previsioni di durata ampie. Sono state varate dalle varie città colpite dal “Covid-19”, misure di emergenza anti-crisi atte a tutelare il proprio tessuto commerciale e vorremmo che anche a Livorno sia fatto lo stesso. A nome del coordinamento – scrive Andorlini – si chiede che, da parte dell’amministrazione da oggi fino a tutta la durata dell’emergenza: venga data ai commercianti la possibilità di rimandare i pagamenti dei tributi in scadenza a data da destinarsi e con rientri in maniera rateale. Si chiede inoltre che vengano riviste le tariffe dei parcheggi e di vigilare sulla grande distribuzione in merito a vendite promozionali fatte fuori dai periodi consentiti dalla Legge sul Commercio. Che venga fatta, inoltre, richiesta alla Regione Toscana di spostare la data dei saldi e di non autorizzare mercati commerciali straordinari per tutta la durata dell’emergenza”.

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