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Tra i rifiuti abbandonati i documenti dei “proprietari”: multati

Mercoledì 5 Febbraio 2020 — 17:02

Sono state contestate le sanzioni che ammontano a seicento euro e che comportano l’obbligo di rimuovere i materiali smaltiti illecitamente

I carabinieri forestali della Stazione di Montenero hanno contestato a quattro livornesi l’abbandono di rifiuti non pericolosi in spazi pubblici. Rinvenuti mucchi di rifiuti in aree accessibili al pubblico i militari si sono armati di guanti e sono andati in cerca di tracce che consentissero di identificare i produttori dell’immondizia: tra i sacchi abbandonati sono spuntati documenti dai quali è stato possibile risalire ai “proprietari” originari.

Sono state quindi contestate le sanzioni che ammontano a seicento euro e che comportano l’obbligo di rimuovere i materiali smaltiti illecitamente. Il Comune è stato informato per la emissione dell’ordinanza che disponga le operazioni da compiere ed il termine da rispettare ed in caso di inerzia provvederà direttamente, recuperando le spese dal soggetto obbligato.

Quella dell’abbandono di rifiuti in aree accessibili al pubblico è una pratica che aumenta enormemente il degrado ambientale, specie nelle aree periurbane o addirittura rurali; è pertanto da scoraggiare in ogni modo. I ritrovamenti avvengono sia durante i normali pattugliamenti sia grazie alle segnalazioni di cittadini, che diventano quindi oltremodo preziose. Talvolta si tratta di materiali che vengono così smaltiti da improvvisati gestori di rifiuti che in modo scellerato e non avendo titolo per esercitare tale attività, si liberano dei rifiuti abbandonandoli sul suolo pubblico. Dal momento che questi soggetti agiscono spesso senza contratto e con pagamenti non tracciabili, la responsabilità non può che ricadere sul produttore dei rifiuti.

Il consiglio è pertanto di rivolgersi a soggetti abilitati con rapporti commerciali ben definiti e con pagamenti tracciabili, chiedendo assicurazioni circa il corretto smaltimento, piuttosto che affidarsi incautamente a personaggi che a fronte di un apparente risparmio con la loro condotta illegittima, procurano un danno all’ambiente e determinano spese più ingenti in ragione delle sanzioni e dei costi per lo smaltimento.

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