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Via libera ai vigili di quartiere in cinque zone della città

Mercoledì 12 Giugno 2019 — 08:34

Saranno sei gli agenti che dagli inizi di agosto pattuglieranno alcuni quartieri di Livorno. Saranno presenti in zona centro, in Venezia, in zona ospedale, al Mercato Centrale e sul lungomare

Via libera della giunta regionale ai progetti sui ‘vigili di quartiere’ presentati dai quindici comuni già a febbraio individuati come beneficiari dei finanziamenti messi a disposizione della Regione: quasi 9 milioni per tre anni, tali da coprire la spesa per assumere ottanta agenti. Vigili in più, dedicati esclusivamente a questo. Le pattuglie a piedi lavoreranno nelle strade e nei quartieri più ‘delicati’, proponendosi come punto di riferimento per i cittadini e per i commercianti; e la spesa per gli stipendi sarà coperta dalla Regione. “Nei prossimi giorni saranno firmate le convenzioni con i Comuni, ma molti sono già all’opera nel reclutare il nuovo personale. Un paio di mesi al massimo e saranno tutti pronti a partire”, ha spiegato l’assessore alla presidenza della Toscana, Vittorio Bugli. Così anche a Livorno, insieme ad altri 14 Comuni toscani (tra cui capoluoghi importanti come Pisa, Massa, Lucca, Grosseto), si vedranno i vigili di quartiere a partire, verosimilmente, dai primi giorni del mese di agosto. In tutte queste dieci città sono previste tre coppie di vigili di quartiere distribuite in altrettanti turni giornalieri, a spese della Regione. Sono 675 mila euro in tre anni per Comune. A Livorno saranno sotto controllo l’area del centro, il quartiere Venezia, il Mercato centrale, l’Ospedale e l’Area Mare.

L’idea era stata lanciata nei mesi scorsi, accanto alla richiesta al Governo di un innalzamento della dotazione organica delle forze dell’ordine, che risulta tuttora insufficiente in Toscana. “Il problema rimane e non era una richiesta strumentale – sottolinea il presidente della Toscana, Enrico Rossi – Vorrei sapere se i ripetuti annunci del ministro dell’interno sull’arrivo di nuovi poliziotti e carabinieri realmente si è tradotto, al netto dei pensionamenti, in un saldo positivo deglii organici delle forze dell’ordine sul territorio”. “Il nostro – conclude Rossi assieme a Bugli – sicuramente è un aumento concreto: un progetto pensato per le realtà più fragili, con solo un annuncio, con ottanta vigili urbani in più”.

Ad essere impegnati come vigili di quartiere potranno essere i nuovi assunti oppure agenti già in servizio, con però altrettanti vigili a tempo determinato arruolati per sostituirli nei servizi in cui finora erano impiegato. Il saldo dovrà infatti essere sempre positivo. Il progetto prevede un finanziamento per tre anni, dal 2019 al 2021, per aumentare l’organico del personale di polizia municipale da destinare alla polizia di prossimità. Gli agenti dovranno svolgere esclusivamente i compiti di vigili di quartiere e trascorsi i primi tre anni i Comuni si impegnano a proseguire nel progetto fino al 2023, sostenendone integralmente, a quel punto, la spesa.

La rivoluzione del modello di polizia di prossimità sta nella vicinanza ai cittadini. “Si ribalda di fatto il paradigma – spiega l’assessore Bugli – in un certo senso non è più il cittadino che deve recarsi al comando per denunciare, per lamentarsi, per chiedere o sollecitare un intervento, ma è l’agente che si muove sul territorio, parla con i cittadini, comprende le loro problematiche ed interviene per risolverle addirittura prima che una necessità emerga”.

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