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Lindsay Kemp, (dalle 11 alle 18) camera ardente al Goldoni

Sabato 25 Agosto 2018 — 15:22

Il ricordo del sindaco Nogarin, dell’assessore Belais e del direttore artistico della stagione lirica del Goldoni. "Negli ultimi dieci anni aveva adottato la nostra città e noi avevamo fatto altrettanto con lui. Gli saremo eternamente grati"

Lunedì 27 agosto, dalle 11 fino alle 18 all’interno del foyer del Teatro Goldoni, sarà allestita la camera ardente per il saluto al grande Maestro Lindsay Kemp da parte della città di Livorno. Alle 12 è previsto un ricordo da parte delle istituzioni e del teatro.
Lindsay Kemp ha contribuito a diffondere la cultura della danza, della pittura e dell’arte a tutto tondo nel cuore e nella mente dei livornesi. Per questo la sua scomparsa rappresenta una perdita incalcolabile per la nostra città”. Così il sindaco Filippo Nogarin ricorda l’artista inglese morto a Livorno all’età di 80 anni nella notte tra venerdì 24 e sabato 25 agosto.
“Negli ultimi dieci anni Livorno ha adottato Lindsay Kemp (nella foto in pagina durante la mostra di Giovanna Talà inaugurata a Villa Trossi il 7 agosto 2016) e lui ha adottato Livorno, lavorando incessantemente per trasmettere ai cittadini, in particolare ai più giovani, la passione per la bellezza in tutte le sue forme – prosegue il primo cittadino – Quando nel 2016 abbiamo deciso insieme al direttore della Fondazione Goldoni, Marco Leone, di moltiplicare gli eventi culturali in città, portando il teatro nelle piazze e nelle periferie di Livorno, ci siamo chiesti chi potesse essere il motore principale di questa piccola rivoluzione. La risposta è arrivata in un attimo: la persona giusta era Lindsay Kemp. Il fatto che un artista internazionale della sua grandezza abbia accettato immediatamente di collaborare con noi è la prova più tangibile di quanto anche lui fosse innamorato di Livorno. Quell’anno, l’anno della nuova primavera del Goldoni, il sorriso felice di Kemp ha dominato letteralmente la città per 365 giorni, dal palazzo del nautico sugli scali Novi Lena. Ma ciò che più conta è che il Flauto Magico di cui ha curato la regia ha tenuto migliaia di livornesi incollati alle poltroncine del Goldoni e ha tenuto a battesimo una stagione teatrale straordinaria. Lindsay Kemp, con la sua grandezza ha dato lustro alla città di Livorno e di questo gli saremo eternamente grati. Non solo. Con il direttore Leone e con l’assessore Belais stiamo pensando a quale possa essere l’iniziativa più adatta per ricordarlo come merita”.

“Il maestro Kemp se ne è andato come ha vissuto, in modo teatrale – aggiunge l’assessore alla Cultura Francesco Belais –  Mi piace pensare che tutto questo faccia parte di una sua messa in scena: in realtà Lindsay è ancora qui con noi e ci sta sorridendo da dietro le quinte del firmamento. In fondo, questa è la magia del teatro. Un modo per rendere più dolce una realtà che altrimenti sarebbe insopportabile. Quella di Kemp è stata una grande prova d’amore. Ha insegnato ai livornesi ad amare la danza, la pittura e il teatro come solo una persona innamorata sa fare. Amore per l’arte, certo, ma anche amore per la sua città”.

Eccone il ricordo da parte di Alberto Paloscia, direttore artistico della stagione lirica del Goldoni – “Un altro Grande del teatro internazionale se n’è andato, cittadino del mondo ma ormai radicato da circa un decennio nella città di Livorno: Lindsay Kemp. E ci ha lasciati da grande teatrante e da grande didatta: il malore che l’ha colpito qualche ora prima che si spegnesse nella sua abitazione nella città labronica, a pochissimi passi dal Mercato coperto e da Piazza Cavour, è stato infatti di poco successivo ad un laboratorio di danza che l’infaticabile Lindsay aveva tenuto nel pomeriggio in una scuola di danza. Kemp è stato un eccellente mimo, danzatore, regista, pittore, scenografo: forse il più grande artista ‘totale’ della sua generazione; credeva moltissimo nel rapporto con i giovani e nell’ultimo decennio, soprattutto nella fase ‘livornese’ della sua lunga carriera, teneva regolarmente stages, corsi e laboratori di teatro danza, masterclasses per attori, danzatori e artisti lirici. Un docente entusiasta ed infaticabile, oltre che creatore di spettacoli e, soprattutto, di sogni. Il suo rapporto con la città di Livorno e con il suo Teatro di tradizione era iniziato giusto venti anni fa, con la storica edizione del centenario di Iris di Mascagni al Teatro La Gran Guardia, nel 1998; il suo primo trionfo nella regia lirica, dopo un Barbiere di Siviglia rossiniano debuttato un po’ ‘in sordina’ pochi anni prima allo Sferisterio di Macerata, nonché il primo approccio profondo con una città dove era stato più volte acclamato negli anni ’70 ed ’80 con i suoi spettacoli storici, ma dove si ambientò benissimo, scegliendola una decennio dopo come sua città di residenza e lasciando senza rimpianti la pur bellissima Todi dove si era trasferito da molti anni, dopo lo scioglimento della storica Lindsay Kemp Dance Company. A Iris  sono seguite altre importanti collaborazioni con il Teatro di Livorno: Il flauto magico di Mozart coprodotto con la Spagna nel 1999, un’altra celebrazione mascagnana, quella del centenario delle Maschere nel 2001 e La traviata nel 2003. Nel 2004 un altro spettacolo indimenticabile, una delle produzioni legate alla riapertura del Teatro Goldoni e al Progetto formativo di LTL Opera Studio: Sogno di una notte di mezza estate di Britten da Shakespeare, altro titolo particolarmente congeniale alla  vena visionaria, onirica e fiabesca dell’artista britannico. Negli anni successivi si rafforzò la sua presenza all’interno dei laboratori della Bottega d’Arte del Teatro Goldoni, da cui scaturirono due suggestive creazioni, Cenerentola e Sospiri di balera. Poi qualche anno di assenza, interrotto dall’ultima sua presenza come regista lirico a Livorno e in Italia: il nuovo fascinoso Flauto magico coprodotto nel novembre del 2016 dal Goldoni con i teatri di Pisa e Lucca. In quell’occasione Kemp collaborò strettamente con la direzione del Goldoni e con lo staff tecnico del Teatro, partecipando a tutte le audizioni mirate alla formazione del cast vocale: Lindsay aveva un amore particolare per il capolavoro mozartiano, lo definiva “la mia opera preferita, fin dall’ infanzia” e pareva quasi presentire che con quello spettacolo avrebbe lasciato il suo testamento artistico. Nella preparazione e nella realizzazione di Flauto ritrovammo il Kemp degli anni migliori, tutto freschezza, vivacità intellettuale e ironia, senza mai smentire, nel mettere in scena un’opera che adorava, quell’ingenua fantasia da eterno bambino che lo aveva sempre caratterizzato”.

Piccolo Teatro Città di Livorno, compagnia stabile de “Il Grattacielo” – Un grande Maestro ci ha lasciati. Il Mondo intero è più povero. La nostra Città, in particolare, ha perso un fantastico Cittadino d’adozione, che l’aveva onorata della Sua presenza, scegliendola proprio per la sua tradizione teatrale. In tanti conoscono quello che Lindsay Kemp ha fatto nella sua strepitosa carriera… ma forse quanto sostenesse ed amasse anche l’arte locale lo conoscono in pochi! Come Piccolo Teatro Città Livorno, sentiamo l’onere e l’onore di rappresentare l’Arte locale nel modo più serio, professionale, immaginifico e fantasioso possibile, come Lindsay ha sempre insegnato. Grazie, Maestro! Ti ricordiamo con le parole che ci hai consegnato aderendo a Arte esistenza: “Fu la grande tradizione teatrale che mi attrasse a Livorno prima di tutto, tanti anni fa. Ma molto tristemente in anni recenti ho visto distruggersi lentamente questa grande tradizione, un teatro dopo l’altro, cosicché presto potremo non avere più cultura teatrale del tutto. Livorno ha bisogno di spazi dove praticare teatro: i performer locali non avranno più posti dove esibirsi, gli amanti del teatro nessun posto dove andare. E’ una tragedia che i bambini in Livorno e nel circondario potrebbero non aver mai un opportunità di fare l’esperienza del teatro dal vivo, la gioia, la magia del teatro dal vivo: l’esperienza dell’elevazione spirituale del teatro dal vivo. Io vi esorto a lottare e salvare la grande tradizione teatrale che è vostra!”.

Il cordoglio di Arci Gay Livorno –  “Tutta Arcigay deve molto a Lindsay Kemp, per aver scelto il nostro territorio come sua residenza e come luogo di elaborazione artistica e culturale attraverso il ballo. La scomparsa del maestro Kemp ci addolora e ci impone di ringraziare un artista ed intellettuale che ha condiviso la propria grandezza con tutti noi”. Così Luca Mazzinghi, presidente di Arcigay Livorno, ricorda il maestro Lindsay Kemp, morto in queste ore all’età di ottanta anni a Livorno. “Parlo a nome di tutta la nostra associazione, e di quelle socie e soci che hanno avuto la fortuna di conoscere il pensiero, l’arte, la creatività e l’affascinante personalità di Kemp. Il suo impegno per fortuna resterà a rendere grande il territorio che da tempo lo ha ospitato. Ha rappresentato e rappresenterà in futuro un pensiero sull’arte contemporanea, uno spirito creativo e di promozione di diverse espressioni artistiche. Oggi non possiamo che esprimere le nostre sincere condoglianze e condividere il dolore dei congiunti del maestro, è con un abbraccio che a nome di tutta la nostra associazione voglio essere vicino ai familiari, agli amici ed ai collaboratori di Lindsay Kemp”.

Movimento Cinque Stelle Livorno – “Ciao Lindsay. Unico. Chi ha avuto la fortuna di conoscerlo, non può che usare questo aggettivo. Sembrava,  nel suo lento camminare, sempre proiettato in una dimensione superiore. E silenziosa. Sarà stata quella sua incredibile vena artistica amplificata dall’incontro con il suo maestro,  il mimo Marcel Marceau, ma Kemp parlava quando stava muto, diceva quando non diceva e faceva ridere, sorridere, piangere, riflettere. Pignolo, perfezionista, maniaco del dettaglio per stare ogni volta distante dalla grossolanità, per regalare ogni volta a chi gli stava accanto uno spunto diverso, un punto di vista quasi capovolto della realtà. Una realtà che troppo spesso viene colta come bianca o nera dimentincandoci delle mille sfumature di colore che il nostro meraviglioso mondo ci regala. Questa notte è stato avvicinato da un piccolo Pierrot sorridente che lo ha invitato ad accompagnarlo ad uno spettacolo meraviglioso.  Lindsay ha spalancato la bocca, fatto un occhiolino ed è partito con lui avendo ben cura di lasciarci la sua valigia di sogni. Grazie. Per sempre”.

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