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E’ tra le 11 donne dell’anno ed espone i suoi scatti a Villa Mimbelli

Lunedì 17 Dicembre 2018 — 18:07

Eletta dal New York Times tra le donne più influenti del mondo, esporrà ai "Granai" cinquanta fotografie per una mostra personale che prenderà il via a gennaio

di Chiara Dhimgjini e Gabriele Fiore

Letizia Battaglia, una delle figure più importanti della fotografia contemporanea e definita “una delle undici donne dell’anno 2017” dal New York Times, espone le sue foto dal 19 gennaio al 15 marzo ai Granai di Villa Mimbelli.
La mostra si colloca nell’ampio progetto “Fotografia e Mondo del Lavoro” che la Fondazione Laviosa assieme al Comune sta portando avanti, e si articola in momenti espositivi, produttivi, didattici ed anche in un concorso.
“Un anno fa abbiamo iniziato questa collaborazione, per quanto riguarda il mondo della fotografia, con la Fondazione Laviosa – racconta l’assessore Francesco Belais – siamo entusiasti e onorati di poter ospitare questa mostra. Un’esposizione di “scatti” che ha un enorme valore artistico, civile ed etico”.

All’interno del percorso museale saranno esposte 50 fotografie in bianco e nero articolate da un filo conduttore tra l’atroce ed il bello come tracce degli archetipi che generano le azioni umane.

(Palermo,1979. Quartiere Kalsa.La Bambina con il pane)

“Spesso il lavoro di Letizia è stato etichettato come una testimonianza degli omicidi di mafia, ma ciò è riduttivo – spiega Serafino Fasullo, curatore della mostra – ha fotografato anche molto altro, Letizia è alla ricerca perenne della bellezza e della dignità. La sua fotografia è un’epopea, un grande affresco della sofferenza che va aldilà dei delitti di mafia”.

La Fondazione Carlo Laviosa reputa il mondo del lavoro un campo di analisi di fondamentale importanza per la comprensione delle dinamiche sociali e delle disparità di condizione tra paese e paese.

“La fondazione ha nel suo intento fare sempre di più qualche cosa per la città che la ospita da tanti anni – dice Pietro Starita, consigliere della Fondazione Laviosa – c’è sempre stata poca relazione tra la città e questo gruppo di aziende, il nostro intento è creare occasioni per avere contatti tra noi e i cittadini. Vogliamo che Livorno diventi una città dove i giovani abbiano sempre più cose da fare”.
La mostra sarà corredata da un catalogo che sarà messo in vendita nei bookshop del museo ed il cui ricavato sarà utilizzato per il progetto Fotografia e Mondo del Lavoro.
“La fotografia di Battaglia ha uno sguardo di verità alla ricerca di un riscatto, non nasconde la mafia, la povertà e le difficoltà – racconta Paola Tognon, direttrice scientifica dei Musei Città di Livorno – data la sua piccola statura le sue foto ci danno una visuale dal basso verso l’alto”.

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