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Un Rio Maggiore-bis a cielo aperto: mappa. Braccio di ferro Regione-Comune

Mercoledì 18 Ottobre 2017 — 18:54

Il presidente della Regione, Enrico Rossi, annuncia il progetto che prevede un "corso aggiuntivo a cielo aperto" del Rio Maggiore. Nogarin pubblica la foto del percorso e dice: "Alcuni punti deboli. Il Rio Maggiore-bis non ci convince"

Un “corso aggiuntivo a cielo aperto” in cui far deviare il Rio Maggiore, il principale torrente ad aver causato il disastro del 10 settembre scorso. E’ la clamorosa notizia annunciata da Enrico Rossi – commissario delegato dal Governo per la gestione dell’emergenza e presidente della Regione Toscana – a margine della conferenza stampa svoltasi il 18 ottobre nell’ufficio nella sede del Genio civile di Livorno. Un progetto che, al momento sulla carta e quindi non si escludono modifiche, prevederebbe la creazione di una sorta di affluente, uno “stombamento”, del Rio Maggiore, un Rio Maggiore-bis, all’altezza dell’autolavaggio di via Cattaneo fino al viale Italia. Il percorso? Il Rio proseguirebbe poi, sempre a cielo aperto, dietro il camposcuola, costeggerebbe la tribuna dello stadio per poi passare all’interno dell’ippodromo (senza pregiudicarne, va detto, la piena e totale efficienza), attraversare il viale Italia e quindi sfociare accanto alla Accademia. “Faremo anche un intervento a monte del Rio Maggiore – ha spiegato Rossi in una intervista a TeleGranducato – ma non sarà tale, questo intervento, per mettere in sicurezza il suo corso. Ecco quindi che stiamo valutando l’ipotesi per il Rio Maggiore di un corso aggiuntivo a cielo aperto. Il percorso? Lo studieremo con il Comune”.

L'ASSESSORE ALL'URBANISTICA ALESSANDRO AURIGI

L’ASSESSORE ALL’URBANISTICA ALESSANDRO AURIGI

E proprio dal Comune, per bocca dell’assessore ai lavori pubblici Alessandro Aurigi e poi tramite un post fb di Nogarin, non si è fatta attendere la replica. “Intanto il metodo: abbiamo saputo di questo progetto solo oggi (18 ottobre, ndr), una modalità che ci lascia perplessi visto che lo avremmo dovuto concertare insieme, Regione-Comune, in vista della presentazione del piano fissata per martedì 24 ottobre”. Ma ai 5 Stelle non convince nemmeno il progetto: “Ci aspettavamo – prosegue Aurigi – che un progetto così importante, invasivo e impegnativo, anche in termini di soldi, venisse condiviso prima con la città. Detto questo, auspichiamo un approfondimento tecnico da parte del Genio civile che metta in luce tutti i possibili interventi per la riduzione del rischio. Qualora, e solo qualora, emergesse una impossibilità totale, totale, di intervenire in altri modi, anche se noi riteniamo che ci possano essere altre soluzioni, valuteremo come andare avanti”.
Ancora più esplicativa la posizione di Nogarin (che sul suo profilo Fb, oltre al post, ha pubblicato la foto del percorso a cielo aperto, in blu, del Rio Maggiore). “Ci fa piacere che il presidente Rossi e la Regione abbiano deciso di mettere in discussione l’intera politica urbanistica portata avanti negli anni passati a Livorno, ma questo progetto non ci convince. Sia perché ci è stato presentato in maniera superficiale, sia perché ci sono alcuni punti deboli che saltano immediatamente agli occhi. Primo tra tutti il fatto che il cosiddetto rio bis verrebbe realizzato all’altezza di via Cattaneo, nonostante il 10 settembre l’esondazione si sia verificata a monte, all’altezza del ponte di via dell’Ardenza. Ma c’è di più. Fino a ieri il Genio Civile regionale ci ha detto che, prima di progettare gli interventi per la riduzione del rischio residuo, avrebbe atteso gli esiti di uno studio idraulico commissionato all’Università di Firenze. Perché in questo caso si è deciso di accelerare? C’è, infine, un ultimo punto critico. Gli interventi di riduzione del rischio residuo già segnalati da parte dei Comuni ammontano a 32 milioni di euro. Al momento però ci sono a disposizione solo 7 milioni. Come si pensa di finanziare dunque il progetto del Rio Maggiore bis? Prima di fare valutazioni serie, vogliamo risposte serie a queste osservazioni”.

Sopralluogo anche nel Comune di Collesalvetti- In questi giorni si sta definendo il quadro di opere e interventi legati alla fase post-alluvione al fine di raggiungere un miglioramento delle condizioni legate alla messa in sicurezza idraulica, sia sul fronte delle somme urgenze, che su quello degli interventi di riduzione del rischio residuo.
Oggi, in occasione del nuovo sopralluogo congiunto del Sindaco Lorenzo Bacci con il Commissario per l’emergenza Enrico Rossi, è stato possibile verificare l’avanzamento di alcune di queste opere. In primis i lavori sull’Ugione, il torrente che più di ogni altro ha prodotto conseguenze dannose nella notte tra il 9 e il 10 settembre, con le rotture arginali che hanno portato all’allagamento della zona di Stagno Sud.
Rossi e Bacci, accompagnati dagli assessori comunali Riccardo Demi e Roberto Menicagli, dai tecnici comunali, della Regione, del Genio Civile e del Consorzio n. 4 Basso Valdarno, si sono recati sul ponte che attraversa l’Ugione all’Aiaccia, dove sono in corso gli interventi di rialzamento e ringrosso di arginature eseguiti dalla ditta Capater Srl di Guasticce.
Il sopralluogo è poi proseguito sul Cateratto, il fosso di recapito delle acque piovane che taglia in due Stagno parallelamente all’Aurelia, a sua volta interessato dall’esondazione provocata dalle rotture arginali dell’Ugione: per il Cateratto si rende necessario intervenire strutturalmente con una risagomatura dell’alveo e con nuove arginature. Rossi ha garantito al Sindaco Bacci che questi interventi troveranno copertura economica nel piano del Commissario.
Di conseguenza si andrà così a intervenire in modo decisivo sui due elementi in grado di indurre maggior criticità nell’abitato di Stagno: Ugione e Cateratto.
Il lavoro post-alluvione sta continuando su numerosi altri fronti: dal fiume Tora, al torrente Isola, fino al rio Morra, passando per la progettazione di numerosi interventi legati al ripristino e potenziamento delle fognature che riguardano Guasticce, Stagno e Vicarello, mentre in somma urgenza è stato affidato nella giornata di ieri 17 ottobre l’intervento di ripristino della rete fognaria di via Don Bosco a Collesalvetti.
Ovviamente continuano anche gli interventi relativi alla zona del Poggione, al Crocino, così come è confermata la realizzazione di un nuovo attraversamento sul rio Nugola, in località Montecandoli.
“Tutto questo lavoro – ha dichiarato il Sindaco Bacci – ci accompagnerà nei prossimi mesi, come assoluta priorità. Cercheremo comunque di tenere fede anche agli altri impegni che avevamo previsto in via ordinaria. Mi impegnerò – ha aggiunto il Sindaco colligiano – come fatto fino ad ora ad aggiornare il più possibile tutta la comunità sull’avanzamento dei lavori. Mi sento infine di ringraziare tutti i soggetti coinvolti a partire dal commissario Rossi – ha infine concluso Bacci – perché l’attenzione posta sulle necessità si sta traducendo in interventi che, come nel caso del Cateratto, andranno a migliorare in modo sensibile la qualità della vita per tantissimi cittadini del nostro territorio”.

Consegnate oltre 400 schede C – “Sono state consegnate oltre quattrocento schede per la ricognizione dei danni subiti da aziende, professionisti ed associazioni che prevedono anche finalità lucrative, per un totale di quasi 26 milioni di euro di danni dichiarati. Manca ancora il dato definitivo delle schede concernenti i danni ai privati. Nel complesso, tuttavia, mi sembra che la risposta c’è stata ed è stata importante. Alle attività economiche e alle partite Iva proponiamo il finanziamento senza interessi gestito da Fidi Toscana. Ai privati proponiamo un ristoro del danno attraverso Sviluppo Toscana”.
Lo ha affermato, intervenendo alla conferenza stampa svoltasi all’Ufficio del commissario delegato dal Governo per la gestione dell’emergenza nella sede del Genio civile di Livorno, il presidente della Regione Toscana e commissario delegato dal Governo, Enrico Rossi (il link dei video sono in fondo all’articolo), che ha sviscerato i dati definitivi, forniti dalla Camera di commercio del Tirreno e della Maremma, relativi alle schede C, quelle che sono servite ad effettuare la ricognizione dei danni subiti da attività economiche, liberi professionisti ed associazioni con finalità lucrative a seguito dell’alluvione che ha colpito il Livornese lo scorso 10 settembre.
Il dato conclusivo parla di 25.917.001,20 euro per 417 soggetti che hanno depositato la scheda C alla sede livornese della Camera di commercio entro lo scorso 16 ottobre. Di questi, 394 sono aziende ed attività economiche, 12 professionisti e titolari di partita Iva, 11 associazioni con partita Iva che svolgono anche attività lucrative. Della cifra finale concernente i danni, 24.679.995,60 euro riguardano le attività economiche, 260.875 le partite Iva riconducibili ad attività professionali, 976.130,6 le associazioni con scopo anche di lucro. Alla conferenza stampa, svoltasi il 18 ottobre, oltre al commissario Rossi, hanno partecipato tra gli altri anche l’assessore regionale alle Attività produttive Stefano Ciuoffo e il segretario generale della Camera di commercio livornese Pierluigi Giuntoli. Adesso le schede saranno inviate all’attenzione del Governo centrale. Lo scopo è rientrare è “agganciare” le richieste di indennizzo alla legge di Stabilità finanziaria che andrà in discussione in Parlamento tra pochi giorni. Il rendiconto verrà inviato a Roma in quest’ottica. “Abbiamo fatto con grande fretta proprio per non perdere il treno della Finanziaria”, ha ricordato Rossi. “Nel caso alcune categorie di attività, come le associazioni con partita Iva e le strutture religiose, non dovessero rientrare nei rimborsi che stanzierà lo Stato, vedremo se è possibile intervenire come Regione”. E ancora: “Nel frattempo chi ha presentato la scheda C può attivare il finanziamento senza interessi e senza garanzie con Fidi Toscana”.
Gli imprenditori, i liberi professionisti ed i rappresentanti delle associazioni lucrative che hanno presentato la scheda C in Camera di commercio entro il 16 ottobre, potranno rivolgersi, fino ad esaurimento fondi, anche allo sportello che Fidi Toscana ha aperto all’Ufficio del commissario delegato al Genio civile di Livorno (via Nardini Despotti Mospignotti 33) per attivare il finanziamento di microcredito gestito dal raggruppamento temporaneo Toscana Muove, di cui è capofila Fidi Toscana, che prevede prestiti da 5 a 20 mila euro, secondo le casistiche, senza interessi e senza garanzie, da restituire in dodici anni con la prima rata a partire dal terzo anno.

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