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Ferruccio de Bortoli racconta il ’68 al Cisternino di Città

Giovedì 18 Ottobre 2018 — 17:48

Un incontro, in programma martedì 23 ottobre alle 17, per conoscere il presente, partendo dalla storia, con la voce dell'ex direttore del "Corriere della Sera" e de "Il Sole 24 Ore"

di Chiara Dhimigjini e Gabriele Fiore

A 50 anni dal Sessantotto si vuole ricordare ciò che avvenne in quel periodo di rivoluzione e lotte e lo si farà attraverso i racconti di Ferruccio de Bortoli, ex direttore del Corriere della Sera e de Il Sole 24 Ore, martedì 23 ottobre a partire dalle 17 al Cisternino di Città. La scelta del luogo non è casuale. E’ proprio qui, infatti, che si riunivano gli studenti in passato per i loro dibattiti. “La scelta di chiamare il noto giornalista – spiega Renzo Bacci, membro dell’Anppia, Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti – è avvenuta quando l’ho sentito parlare alla conferenza del suo ultimo libro Poteri forti (o quasi) ed ho pensato che fosse la persona più adeguata con la quale poter parlare del movimento del ’68”.
Perché parlare proprio del 68? “E’ stata una delle prime iniziative promosse dai tavoli partecipativi che si sono riuniti qui al Cisternino di Città con lo scopo di proporre nuove iniziative, laboratori e non solo – dice il vicesindaco Stella Sorgente durante la presentazione dell’evento – Sono arrivate una quarantina di proposte, sia rivolte ai più giovani, come questa, ma anche più varie, rivolte a tutte le fasce di età”.

Il progetto, in collaborazione con Anppia, è stato proposto da Uni Info News, rappresentata da Paolo Gambacciani, associazione attiva da cinque anni nel nostro territorio con lo scopo di affiancare i giovani livornesi che si trovano alla fine del loro percorso di studi desiderosi di affacciarsi al mondo del giornalismo. “Abbiamo voluto assieme ad Uni Info News trattare questo tema- spiega Spartaco Geppetti, presidente Anppia Livorno – perché i giovani possano ricordare ciò che è accaduto cinquant’anni fa”.
“E’ importante conoscere il presente partendo dalla nostra storia – dice Bacci – il presente è frutto di eventi passati, che molto spesso non conosciamo nemmeno. Proprio per questo l’evento è rivolto a tutti, soprattutto ai più giovani, che potranno così conoscere un pezzo importante di storia”.

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