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Firmato il protocollo per i Monti Livornesi. Passo avanti verso la Riserva Naturale

Venerdì 29 Giugno 2018 — 08:02

L’accordo prende in considerazione anche la possibilità di trasformazione di alcune aree, in particolare di Calafuria, facendola passare da area di interesse regionale a sito di interesse comunitario

di Letizia D'Alessio

Nella sala Carlo Azeglio Ciampi di Palazzo Granducale il 28 giugno si è svolta la presentazione del protocollo d’intesa sul sistema integrato delle aree protette dei Monti Livornesi, sottoscritto da Regione Toscana, Provincia di Livorno e Comuni di Livorno, Collesalvetti e Rosignano Marittimo (foto Simone Lanari).
“Questo è sicuramente – è stato il commento dell’assessore regionale con delega ai parchi Federica Fratoni – un punto di inizio e non di arrivo”.
Si augura che venga approvato quanto prima in Consiglio regionale, visto che al momento si tratta solo di un accordo, l’assessore all’ambiente Giuseppe Vece: “Questo protocollo è un ottimo risultato per il territorio – ha detto – tuttavia ci sono ancora dei nodi da sciogliere che riguardano la gestione e l’applicazione del protocollo”.
“Oggi è il giorno zero per questo documento d’intesa – è intervenuto il titolare delle politiche ambientali del Comune di Collesalvetti Riccardo Demi – e ciò che ci interessa è soprattutto coinvolgere tutti i soggetti per la valorizzazione e la gestione dei parchi”.
Concetto condiviso dal presidente della Provincia e sindaco di Rosignano Alessandro Franchi, che ha sottolineato l’importanza di trovare la possibilità di avere una gestione condivisa con le varie associazioni che ruotano intorno ai parchi.
Ma cosa prevede il protocollo? La garanzia di una visione unitaria del sistema integrato delle aree protette dei Monti Livornesi per la promozione e valorizzazione in forma coordinata e integrata delle varie aree e la trasformazione dei territori dell’attuale parco provinciale in una o più riserve naturali regionali. L’accordo prende in considerazione anche la possibilità di trasformazione di alcune aree, in particolare di Calafuria, facendola passare da area di interesse regionale a sito di interesse comunitario, valutando l’opportunità di estendere le tutele previste dalla direttiva Habitat (approvata nel 1992 dalla Commissione europea) all’area marina costiera prospiciente Calafuria per l’importante presenza di coralli.

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