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Il murale di Gio Pistone inaugura il festival di street art “Parete Aperta”

Domenica 4 Novembre 2018 — 19:23

Al via la prima kermesse itinerante e permanente di arte di strada. Ad aprire le danze della manifestazione la stella del firmamento della street art femminile nazionale e internazionale, Gio Pistone, che ha dipinto "Diana" dedicato alle donne

Dopo l’inaugurazione del muro di Rame 13 ecco che arriva a Livorno Gio Pistone, stella del firmamento della street art femminile nazionale e internazionale, che, dipingendo un grande murale, ha inaugurato ufficialmente la stagione artistica del festival “Parete Aperta” di Uovo alla Pop (foto in pagina gentilmente fornite dalla video agency [In]Utile – Massimiliano Gionti).
Il primo grande festival di street art a Livorno, finanziato grazie al crowdfunding, si prepara a contaminare la città tra simboli e colori, per un percorso itinerante e permanente, che porterà il festival mese dopo mese, in tutta la città, inaugurando opere d’arte di strada, mostre, eventi e incontri, per il 2018-2019. Gio Pistone è la prima grande artista sbarcata a Livorno presentando alla città “Diana”, grande murale dedicato alla dea delle donne, realizzato sul muro della Rsa Passaponti, nell’omonima via, e inaugurato il pomeriggio di domenica 4 novembre.
“Parete Aperta”, il primo grande festival di street art di Livorno mette in moto gli ingranaggi della macchina d’arte proteica di Uovo alla Pop. Dalla nascita di Uovo alla Pop gli angoli dell’intera città si sono arricchiti di nuovi capitoli d’arte urbana;  dal cuore pulsante di Garibaldi, da dove è nata la Galleria, passando per lo specchio d’acqua dei fossi del Pontino e della Venezia, con i suoi giochi di colore riflessi, pronti ad accogliere negli angoli più improvvisi, opere d’arte di tanti artisti nazionali e internazionali che sono passati nel corso dell’ultimo anno dalla Galleria.
Dopo i tour di street art e le mostre realizzate a Livorno con Clet, Exit Enter, Blub, Rame 13 e tanti altri artisti, si apre il grande capitolo di “Parete Aperta”, festival permanente e itinerante, che andrà avanti per un anno intero e contaminerà tante zone della città con una tempesta d’arte e colore. Gio Pistone è la prima ad arrivare a Livorno con il primo grande murale e una mostra personale da Uovo alla Pop. “Diana” è il nome della sua opera dedicata proprio alla dea, conosciuta nel mondo romano come Diana e nel mondo greco come Artemide. Il murale sorge sulle pareti della sede della Rsa di via Passaponti 33, ed è dedicato proprio a Diana, dea delle donne, della sorellanza, protettrice della diversità, colei che secondo i miti appena nata aiutò la madre a partorire Apollo. Diana, nella mitologia, è la figlia prediletta di Zeus che quando le chiese che regalo divino farle, si sentì rispondere con orgoglio: “Arco e frecce, una tunica corta per essere libera di correre, ninfe che mi accompagnino, montagne e terre selvagge da percorrere, indipendenza e castità”.
Nella mitologia Diana è simbolo della Luna e della natura selvaggia, va in giro per il mondo terreste con una tunica corta color zafferano dai bordi rossi e un arco d’argento forgiato dai Ciclopi, da cui scocca le sue frecce dorate con mira infallibile. Diana è una dea che simboleggia autonomia, indipendenza, solidarietà femminile, ambizione, tenacia, empatia. Come archetipo Diana rappresenta la forza delle donne, la lotta per la realizzazione e l’indipendenza, la tenacia nel difendere i più deboli. “Per l’idea del progetto sono stata ispirata dalla forma particolare dello stabile, circolare senza vertici in alto e dall’aspetto misterioso e quasi sacrale dell’unione delle linee curve e dritte nella parte più bassa – spiega l’artista Gio Pistone – Voglio dedicare la pittura dell’edificio alla dea Diana come dea delle Differenze e del potere inclusivo e aperto perché la sua figura comprende il cielo, la terra, gli animali, gli insetti, le piante, i fiumi e ogni umana specie. Diana è un simbolo che permette di parlare di uguaglianza, di bene comune e di accoglienza ed è importante in questi tempi sostenere questi temi con tutti i nostri mezzi. L’opera è apparsa su queste pareti circolari con l’augurio che possa continuare ad essere sempre un luogo aperto a tutti e che dalla moltitudine possa trarre beneficio ed ispirazione”.

Dalla sede del murale il tour è proseguito fino al quartiere Venezia ed è andato avanti con il tour di street art a piedi fino al Pontino. La grande conclusione del percorso è stata alla Galleria Uovo alla Pop, sugli Scali delle Cantine 36/38, con la mostra personale delle opere di Gio Pistone.
“Abbiamo investito molto in questo progetto – spiega Valeria Aretusi di Uovo alla Pop – e grazie alle donazioni collettive che abbiamo ricevuto con il crowdfunding partiamo con Gio Pistone per un festival che ci vedrà impegnate per un anno intero. Vediamo Livorno sempre più sensibile all’unione tra arte, turismo e aggregazione, ce lo confermano i partecipatissimi tour di street art che abbiamo portato avanti da questa estate per raccontare le opere di strada degli artisti che abbiamo ospitato in residenza artistica da Uovo alla Pop. Tutto questo è stato reso possibile dalle donazioni dei nostri sostenitori e da quattro sponsor fondamentali per realizzare il nostro sogno: Cromology per le vernici con cui realizzeremo le opere, Capo Verso che ci affianca per la comunicazione, Virtualmente Art che crea una mostra fotografica 3d di tutte le nostre esposizioni in galleria e Mollo noleggio che ci ha dato il braccio meccanico per far salire Gio in cima alla parete da dipingere”.

Biografia di Gio Pistone – Gio Pistone è una stella del firmamento della street artist italiana e internazionale. È nata a Roma e  fin da bambina ha scelto il disegno come secondo linguaggio. I suoi soggetti soono spesso figure di fantasia caratterizzate da colori molto forti e linee nette ed emergono dalla dimensione onirica, dal sogno e dall’incubo. Lavora saltuariamente nelle scenografie di teatro dove continua ad approfondire i suoi sogni, la sue ricerca ed il suo innato amore per le grandi rappresentazioni. Ha fondato e lavorato con “La sindrome del topo” un gruppo di creatori di strutture di gioco e sogno, con cui si occupava di disegnare, costruire e progettare giostre e labirinti.
Ha lavorato come disegnatrice per Io-Donna, Corriere della Sera, la Repubblica, l’Unità, Liberazione, Drome. Ha partecipato a mostre e festival di muralismo in tutta Italia ed oltre.

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