Il voto dei blogger: “Livorno merita 7,5”. E il cacciucco va in onda alla radio

La seconda edizione del Cacciucco Pride (il piatto tipico labronico sarà protagonista della puntata radiofonica Decanter, condotta dagli speaker Tinto e Fede, in onda su Radio 2 venerdì 23 giugno dalle ore 20 alle 21, foto tratta dal sito di Cacciucco Pride) è stata un vero e proprio successo. Grazie anche ai post e alle foto pubblicate sui propri social network i 7 “web-inviati-speciali” (2 travel blogger, 2 food blogger, 2 instagramer e un coordinatore) hanno raccontato la manifestazione in ogni suo aspetto. Armati di tablet, telecamera e macchina fotografica, il team ha girato la città esprimendo giudizi su quanto hanno potuto osservare. Durante i tre giorni della kermesse, i 7 blogger hanno potuto ammirare: la Fortezza Vecchia, il Mercato Centrale, la Meloria, il Ponte di Marmo, la Venezia, le Cantine Nautiche e la Terrazza Mascagni. E hanno potuto assaporare, oltre al cacciucco, il 5 e 5 e il ponce. Ma chi erano questi inviati? Manuela Vitulli, Gian Luca Sgaggero, Tiziana Vergari, Roberta Castrichella, Sonia Paladini, Daniele Vergari e Antonio Ficai. Proprio a quest’ultimo, che ha ricoperto la figura del coordinatore, abbiamo chiesto una valutazione generale sulla città di Livorno: “Ovviamente parlo a nome della squadra e posso dire che il nostro voto a Livorno è un bel 7,5. Siamo rimasti tutti sorpresi dalla città, dalla bellezza delle sue architetture e dalla sua storia. C’è solo un problema: tutto quello che abbiamo potuto apprendere lo conoscono in pochi. Livorno deve imparare ad emergere e vanno esaltate le sue bellezze. Si merita un’attenzione nazionale al pari di altre città come Siena o Pisa vista la sua storia plurisecolare. Spero che questo Cacciucco Pride abbia segnato l’inizio di una nuova era”.
Ficai poi ha qualche suggerimento sul come far emergere la città: “Occorre una vasta opera di promozione sui vari canali di comunicazione. Il Cacciucco Pride ne è un esempio visto che ha attirato anche gente da fuori regione. Poi occorre migliorare le infrastrutture per l’accoglienza e i servizi a disposizione del turista. C’è poca cartellonistica e la gente appena mette piede qui la prima cosa che fa è prendere il pullman per altre città. Occorre che un organo preposto studi i modelli vincenti di promozione turistica anche fuori Italia e li importi”.