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Una nuova guida per la sezione d’arte contemporanea del Museo della Città

Venerdì 10 Settembre 2021 — 08:35

Testi brevi e scorrevoli corredati da immagini che mostrano le opere presenti. Formato tascabile e versione in lingua inglese. Cinque giovani donni, le autrici

di Giulia Bellaveglia

La sezione d’arte contemporanea del Museo della città si arricchisce di un nuovo strumento: una guida edita da Sillabe e realizzata grazie alla collaborazione tra la Cooperativa Itinera (insieme a CoopCulture e Agave Cooperativa) e Opera Laboratori nell’ambito di un progetto di gestione dei musei (foto in pagina di Lorenzo Amore Bianco).
Cinque giovani donni, le autrici: Annalisa Castagnoli, Linda Landi, Elisa Pacini, Chiara Sabbatini e Valeria Venuti.
“Lo scopo di questa creazione è rendere più fruibile e accessibile il patrimonio storico di una collezione così importante – spiega Daniela Vianelli della Cooperativa Itinera – Questo è un mezzo che consente di accedere all’arte anche a chi la trova una questione ostica e renderla piacevole e comprensibile”.
I testi didascalici corredati dalle immagini che consentono una visione complessiva dell’opera, il formato tascabile e la versione in lingua inglese danno vita ad un vero e proprio manualetto indispensabile per chi vuole entrare in contatto con il mondo artistico del Novecento.
“La parte scritta è volutamente costituita da elaborati brevi e chiari – aggiunge Laura Belforte della casa editrice Sillabe – Questo permette di leggerla anche in piedi di fronte alle opere. Edita sia in italiano che in inglese, la dimensione a cartolina consente di conservarla come un ricordo senza troppo ingombro lasciando il visitatore estremamente soddisfatto”.
Quarantacinque opere illustrate in circa cinquanta pagine di volume disponibile alla biglietteria del Museo e dedicato sia ai turisti che ai livornesi che vogliano riscoprire le bellezze di uno dei periodi maggiormente fecondi per la città.
“Quando mi è stato chiesto di presentare questa guida mi sono subito reso conto della qualità del prodotto – commenta Giorgio Bacci, storico dell’arte dell’Università degli studi di Firenze – L’ottimo risultato è sicuramente dato dal connubio di fotografie e testi: le immagini da sole non bastano e lo stesso vale per le parole. L’unione di questi due elementi crea sicuramente un prezioso strumento come quello che è stato realizzato”.

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