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In mostra i gioielli di De Meo e i quadri scatola di Peloso

Lunedì 20 Novembre 2017 — 12:04

Prosegue fino a sabato 25 novembre la mostra “Presenze/Assenze”, inaugurata lo scorso 28 ottobre presso la galleria Contemporary (via Goldoni 52, a Livorno), che vede come protagoniste oltre 30 opere di due creativi toscani: i quadri-scatola opalescenti dell’artista Fabio Peloso e i gioielli-scultura del designer del gioiello Corrado De Meo. L’esposizione accompagna il visitatore attraverso un dialogo tra due specificità diverse, in un’esperienza di luce e gioco tra forma-colore e forma-materia.
L’idea di questa esposizione a quatto mani e del suo titolo “Presenze/Assenze”, è nata da una riflessione fatta dai due artisti sulle loro creazioni, apparentemente lontane, ma sottilmente legate da uno “Status” comune,  quello appunto di una “assenza”.
Nelle opere di Fabio Peloso, dominate da un’opacità luminosa e colorata, che muta al cambiare della luce, il loro autore, per raccontare il valore dell’essenzialità si serve di assenza di figurazione, un’assenza che, anche se diversa, è presente nei gioielli scultura di De Meo, il cui aspetto fondamentale è la loro quasi assenza di peso nonostante che, a colpo d’occhio, il visitatore sia portato a pensare il contrario.

“Osservando, una mia spilla ad esempio, si è indotti a pensare che sia pesante, impossibile da indossare, ma è in realtà leggerissima, quasi in ’Assenza’ di peso – spiega l’artista e designer del gioiello Corrado De Meo – grazie alla ricerca dei materiali che utilizzo, che mi permette di raggiungere questo risultato innovativo.  In questa esposizione – prosegue De Meo – ci troviamo di fronte alle manifestazioni espressive di due artisti dalle poetiche apparentemente lontane ma che, pur percorrendo strade diverse, hanno un elemento che le accomuna nel rappresentare la loro personale visione del mondo: ‘l‘Assenza’ che è appunto, il tema di questa esposizione”.

“Il nascosto, ‘l’Assenza’ di cui parlo nelle mie opere, è ciò che continuamente si manifesta, si esibisce, è il mutare di tutte le cose. Lo stesso avviene nei pochi centimetri di plexiglass vuoto che costituiscono il  mio lavoro – spiega l’artista toscano Fabio Peloso – dove nulla è rappresentato o tematizzato, in quel limite si mostra l’illimitato, l’indicibile. Vi è solo il lento accadere del cambiamento delle rifrazioni di luce, l’incessante mutamento che permea tutte le cose che è motivo di sofferenza o di risveglio. La fruizione estetica dei miei lavori – prosegue l’artista – diventa una forma di esercizio meditativo che ha al centro la presenza del vuoto – assenza in forme elementari che dialogano con l’architettura interna”.

“Le loro opere non sono fatte per uno sguardo rapido – spiega Antonella Capitanio, docente di Storia delle Arti Applicate dell’Oreficeria presso l’Università degli Studi di Pisa – che trae in inganno e non fa percepire la loro vera essenza, ma proprio i loro inganni visivi sono un invito ad andare oltre le apparenze sensibili. E se poi vorremo vedere com’è fatto il ‘giocattolo’ dentro – prosegue la Capitanio – la sorpresa ci porterà a un sorriso: le forme spigolose e opalescenti di Peloso non sono retro illuminate e quelle concrezioni di materia di De Meo sono tutt’altro che pesanti materiali”.

La mostra, a ingresso gratuito, è visitabile tutti i giorni dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16 alle 19.
Per informazioni Contemporary Gallery telefono 0586-80.55.41.

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