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Addio “Falanga”. “Se ne va un pezzo di città”

Lunedì 10 Aprile 2017 — 13:55

Nogarin: "La sua scomparsa lascia un vuoto profondo dentro di me e dentro tutti i livornesi appassionati di gare remiere". Martedì 11 aprile alle 15.30 si svolgeranno i funerali al cimitero dei Lupi

Lutto nel mondo delle gare remiere cittadine. E’ morto lo storico Gino “Falanga”. Gino per tutti non era solo il custode della Cantina del Palio Marinaro sugli Scali d’Azeglio, avrebbe compiuto 85 anni a novembre prossimo. Gino “Falanga” De Martino  era lui stesso il Palio Marinaro. Ricoverato da giorni all’ospedale Cisanello di Pisa si è spento nella notte tra domenica 9 e lunedì 10 aprile per motivi legati alla sua età.
Era lui il vecchio saggio a cui ognuno si poteva rivolgere per una curiosità, un aneddoto, per una domanda su questo fantastico mondo delle gare remiere. Gino Falanga è un uomo-leggenda, da oltre trent’anni il “San Pietro” delle porte della Cantina, sede del Comitato Organizzatore. Le sue mani hanno tenuto ben saldo il timone dell’Ovosodo e del Borgo. Lui che di drappi del Palio ne ha strappati due, due Coppe Barontini e quattro Coppe Risi’atori.
“La cosa più bella? Vincere il Palio, come il Palio non c’è nulla”, commentò Gino in una recente intervista rilasciata per il sito delle gare remiere che vi riproponiamo qui in pagina, “come il Palio nessuna mai”, concluse quelle battute.
Ogni mattina riordinava tutto quello che c’era da riordinare all’interno di quelle quattro mura della Cantina del Palio, per poi scendere in acqua quando era il momento giusto con la sua storica “Teresa”, l’imbarcazione che lo ha accompagnato da sempre, per preparare il campo di gara.
“Con lui se ne va un pezzo di Livorno – ha commentato con le lacrime agli occhi il presidente del comitato Palio Marinaro Maurizio Quercioli – una notizia che ci lascia sconvolti e addolorati nel profondo. Gino era una persona meravigliosa, alla quale era impossibile non voler bene. Ha vissuto oltre 50 anni di storia del Palio, iniziando come vogatore e poi diventando un membro del Comitato Organizzatore. Sarà difficile organizzare il Palio senza di lui perché conosceva ogni piccola sfaccettatura, ogni singolo segreto. Sicuramente ci saranno altre persone a lui vicine che sapranno ricevere il testimone alla perfezione. Ma il Falanga era quello che faceva battere il cuore di ogni regata, era il custode della memoria del Palio. Questa città adesso è un po’ più sola, il mondo remiero partecipa con dolore a questo lutto. Ci mancherà».
La salma è stata portata al Cimitero dei Lupi e martedì 11 aprile alle 15.30 si svolgeranno i funerali.
Appresa la notizia della scomparsa di Gino De Martino, detto “Falanga” il mitico custode della Cantina del Palio, il sindaco Filippo Nogarin ha inviato un telegramma di cordoglio ai familiari di cui riportiamo il testo.
“Gino ‘Falanga’ è stato il custode del Palio Marinaro e se la cantina sugli Scali d’Azeglio si è trasformata in un museo dei cimeli della nostra tradizione remiera è solo grazie al suo impegno e alla sua dedizione.  La sua scomparsa lascia un vuoto profondo dentro di me e dentro tutti i livornesi appassionati di gare remiere. Non ho dubbi che quando si aprirà il prossimo Palio Marinaro, la mente di tutti gli atleti, dei tifosi e dei cittadini in generale, correrà a Gino Falanga, cui idealmente dedicheremo questa nuova edizione della competizione. Gino ha impresso nel dna dei livornesi la passione per le gare remiere e noi abbiamo l’intenzione di portare avanti il lavoro di valorizzazione delle tradizioni che lui ha iniziato”.

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