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Pd: quando si parla di fragilità dobbiamo essere attenti

Giovedì 18 Ottobre 2018 — 18:01

Quando si parla di RSA, di Residenze Sanitarie Assistenziali, si toccano argomenti di grande sensibilità. Dietro ad ogni accoglienza c’è un anziano con il suo percorso di vita che si trova all’apice della propria fragilità (sociale e spesso anche economica). Ci sono famiglie che si trovano ad affrontare disagi enormi che la società riesce a sostenere solo in parte, perché la gran parte dell’assistenza agli anziani è sulle spalle dei familiari. In questi casi, il ricovero in RSA pubblica è obbligato, perché più accessibile economicamente, considerato che spesso, le RSA hanno un costo proibitivo per la maggior parte delle famiglie. Ci sono situazioni altamente critiche per i singoli, basti pensare che con il progressivo invecchiamento della popolazione, abbiamo ricoverati ultranovantenni con figli ultrasettantenni. Ci sono decine e decine di lavoratori qualificati e preparati che assolvono con estrema serietà e puntualità un lavoro impegnativo, garantito tutto l’anno, giorno e notte, che hanno diritto ad una tutela e una sicurezza che fornisca loro garanzie di stabilità.
Riteniamo che tutte queste persone meritino il massimo rispetto ed una attenzione e sostegno urgente e particolare. La precedente amministrazione, nel globale progetto di riorganizzazione della Sanità, aveva ipotizzato di adeguare le RSA in strutture più piccole e idonee a norma di legge, come è stato fatto per il Polo Alzheimer e per il Passaponti, e di collocarle nei padiglioni più nuovi dell’attuale ospedale, in modo da poter realizzare un polo Geriatrico di eccellenza. Una collocazione più agevole e raggiungibile per i familiari e al contempo ideale per dare agli ospiti autosufficienti l’opportunità di potersi muovere in città senza sentirsi isolati.
Questo progetto era stato ideato proprio in considerazione dello stato di vetustà del Pascoli e nell’ottica di valorizzare il vecchio ospedale, collocando nel cuore della città, servizi vitali per la popolazione. Detto ciò, desta meraviglia un “Movimento” che della riappropriazione del pubblico (acqua, autostrade etc.) ha fatto una bandiera ideologica, pensi di privatizzare proprio un servizio di rilevante valore sociale e molto delicato come le RSA, che nella dimensione pubblica hanno sempre trovato garanzie di funzionamento e gestione impeccabili. Non ultimo anche per la tutela dei lavoratori. Ci domandiamo se dopo gli stalli blu l’ipotesi della privatizzazione delle RSA sia una nuova strategia per fare cassa. Il PD ha altri progetti da proporre. Insieme al tessuto associativo e al mondo della cooperazione sociale, intendiamo riannodare i fili di un welfare locale, messo a dura prova dai tagli dell’amministrazione 5Stelle, più attento alle fragilità dei cittadini livornesi e alla garanzia del lavoro di tutti gli operatori che hanno sempre svolto il loro ruolo con impegno e professionalità.

Rocco Garufo Segretario U.C. PD Livorno

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