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Asa rischia la privatizzazione totale…e i sindaci che fanno?

Giovedì 14 Luglio 2016 — 08:40

Gran parte dei Sindaci che governano i Comuni dove il servizio idrico integrato è gestito da ASA pare non comprenda la gravità della situazione che vede IREN, la parte privata dell’azienda, tentare una sostanziale privatizzazione della gestione. Tramite un aumento di capitale, IREN punta ad  assicurarsi il potere assoluto, per poi magari estenderlo ad altre società dell’acqua.

Le ricadute sarebbero devastanti per i cittadini, i lavoratori del settore, e per il territorio in generale. Ovviamente in barba alla volontà popolare già espressasi, tramite i referendum del giugno 2011, in direzione opposta: la ripubblicizzazione del servizio. E ancor prima, una gestione votata al mero profitto e alla speculazione, andrebbe a ledere un diritto umano basilare come l’accesso all’acqua.

In verità, è più probabile che i Sindaci si rendano conto di che cosa c’è in ballo. E, siccome il denaro comporta di per sé potere e quindi forti pressioni, dopo un’iniziale resistenza, si è giunti a un documento di compromesso: un lento cedere della parte pubblica agli interessi di IREN. Basti pensare che in caso di stallo in sede assembleare, il voto del privato varrebbe il doppio. A dimostrazione che la reale volontà è quella di cedere  la completa direzione e il coordinamento di ASA  al partner industriale.

Fatto sta che l’11 luglio scorso, un’assemblea straordinaria con la presenza dei rappresentanti di IREN e di tutti i Sindaci del territorio servito da ASA, doveva discutere proprio il documento suddetto. Solo i Comuni di Radicondoli, Suvereto e Volterra erano presenti. Il Sindaco di Livorno non è intervenuto  perché pare necessitasse  di più tempo per studiare la questione. Ma oltre a Nogarin erano assenti tutti i Sindaci del PD.

Una situazione imbarazzante, per non dire patetica, che è stata subito denunciata dai Primi Cittadini presenti e che dimostra come sull’acqua ci siano enormi giochi di potere. Oltre al fatto che la parte pubblica non sa che pesci prendere, e dimostra tutta la sua incapacità di fronte all’assalto del socio privato, ben cosciente invece del proprio tornaconto.

C’è poco da meravigliarsi, tra l’altro, se la politica appare sempre più estranea e avversa ai cittadini, tenuti di conto solo per fini elettorali.

Il Forum Toscano dei Movimenti per l’acqua disapprova e respinge fortemente il documento in discussione, oltre a esprimere solidarietà nei confronti di quei rappresentanti comunali che hanno fatto il loro dovere, intervenendo all’assemblea.

Invita inoltre i cittadini a mobilitarsi e a proseguire la battaglia per una gestione democratica e partecipata dell’acqua, con tutte le forze e i mezzi disponibili. Ovvero salvare il bene primario della vita, dai pescecani del mercato, ai quali interessa solo arricchirsi.

Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua

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