Attentato, bandiere a lutto in Comune
Nel pomeriggio di sabato 2 luglio, a seguito del gravissimo attacco terroristico avvenuto a Dacca in Bangladesh e già rivendicato dall’Isis, che ha visto tra le altre, ben 9 vittime civili italiane, il sindaco Filippo Nogarin ha dato disposizioni di mettere bandiere a lutto sul Palazzo comunale, per partecipare l’adesione di tutti i livornesi al sentimento di dolore dell’Italia intera per questa ennesima barbarie terroristica.
“Il mio pensiero di profondo dolore, unito ne sono certo, a quello di tutti i miei concittadini, va alle famiglie delle vittime tutte senza distinzione di nazionalità. Le bandiere a mezz’asta sono un simbolo di cordoglio e solidarietà, ma purtroppo non attenuano il dolore di fronte all’ennesimo colpo perpetrato contro vittime incolpevoli”, queste le parole del sindaco Nogarin.
scusate, ma questa iniziativa e’ stata fatta anche per l’altro attentato all’aeroporto di Instabul? oppure in quel caso no perche’ non c’erano vittime italiane?
Che scatolee! Ma possibile dobbiamo per forza criticare tutto!…anche quando dovremmo solo tacere e pensare in che mondo viviamo!
Giulio, prima di scrivere, attacca la spina del cervello… erano italiani e l’ Italia mette il lutto… se dovessimo mettere le bandiere a mezz’asta per le vittime di ogni nazionalità………. hai capito, vero? (almeno spero)!
ma l’aria che respiri ti da’ noia???
caro Giulio dove e’ il problema!!!! sono vitime ITALIANE e e’ giusto che sia cosi. Peraltro sono state messe la bandiera arcobaleno a lutto per i morti gay in america e nessuno a detto nulla. probabilmente non e’ stato fatto da un sindaco pd.
Nogarin, dimettiti!
N O N V E N E S T A B E N E U N A ! ! !
Sono certo che tutti gli italiani, non abbiano provato piacere per le stragi che hanno coinvolto cittadini di qualunque nazionalità.
Il Comune é un simbolo istituzionale, non un profilo personale di FB, dove molti si ” colorarono ” della bandiera francese, perché sentivano personalmente di voler essere vicini ai transalpini, dimenticando la strage di 150 studenti, tutti stranieri, avvenuta da poco, ma meno condivisa.
Vedo il gesto di una istituzione, il Comune di una città italiana, un atto dovuto, sentito, che non discrimina comunque le altre vittime non italiane.
Vista la frequenza dei fatti, se dovesse seguirli nella cronologia, l’iniziativa scadrebbe nello scontato, perdendo il valore del gesto.
Per quanto lo veda come un ” dovere “, quindi, senza entrare nel politico, un cerimoniale, é comunque un atto di solidarietà.