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Cittadini in Comune presenta Frontini, per 37 anni il pediatra di Collesalvetti

Mercoledì 27 Marzo 2019 — 08:46

Continuiamo la serie di interviste ai candidati della Lista Civica indipendente Cittadini in Comune per Collesalvetti

Continuiamo la serie di interviste ai candidati della Lista Civica indipendente Cittadini in Comune per Collesalvetti. Questa volta parliamo con una delle figure più note di questo gruppo, che ricopre l’incarico di presidente dell’associazione politico culturale che è alla base della lista civica e che ha promosso e organizzato diversi eventi culturali negli ultimi mesi. Parliamo del noto pediatra Enrico Frontini.  

“Sono un pediatra nato a Milano nel 1946. Ho studiato a Milano e mi sono specializzato in Canada. Ho lavorato in paesi poveri o in situazioni di guerra o disastri naturali per oltre 10 anni con varie organizzazioni di volontariato, con la Cooperazione Italiana (Ministero degli affari Esteri), con l’Unicef  l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Per gli ultimi 37 anni sono stato il pediatra di famiglia di Collesalvetti dove ho visto crescere due generazioni di bambini. Attualmente sono pensionato e vivo in una piccola fattoria a Fauglia dove cerco di fare una vita che sia sostenibile dal punto di vista sociale, dell’ambiente, dei consumi e dei rifiuti. Ho un figlio adottivo ugandese e tre nipoti e recentemente ho adottato una bambina Centroafricana di 6 anni”.

Un tuo impegno forte anche per quanto riguarda l’ambiente e il clima. E’ così?
“Negli ultimi 9 anni ho tenuto regolarmente dei corsi agli studenti livornesi delle medie e delle superiori sui problemi dei mutamenti climatici, dell’esaurimento delle risorse, della povertà, della guerra e la migrazione e delle modificazioni demografiche del mondo e sono esultante che alla fine proprio i ragazzi si sono svegliati su questi argomenti e sono scesi in piazza”.

E poi la scelta di scendere in campo con questa lista. Perché?
“Sono stato nominato presidente della Associazione Politico-Culturale Cittadini in Comune per Collesalvetti dove ho trovato dei compagni giovani, vivaci e colti con i quali ho condiviso un percorso di formazione per arrivare alla costituzione di una Lista Civica. Sono candidato consigliere comunale per le prossime elezioni amministrative con la Lista Civica Cittadini in Comune di Collesalvetti. Non mi sento di aderire a nessuna delle forze politiche presenti sulla scena nazionale ma le mie opinioni appartengono all’area della sinistra ambientalista nella quale mi sono radicato durante le mie esperienze nei paesi poveri dall’Uganda, dove ho trovato mia moglie, all’Etiopia, al Rwanda, l’Afghanistan, il Kossovo, il Kurdistan, il Sudan, la Repubblica Centroafricana e molti altri paesi africani”.

Cos’è per te la politica?
“Sono convinto che la politica vera deve nascere dal basso: dalla partecipazione dei cittadini, soprattutto a livello locale. A livello nazionale si deve spostare la mira più sulle ideologie e sulla salvaguardia dell’etica. L’etica rimane il tema centrale per tutta l’umanità. Se tutti ci comportassimo in maniera che il nostro comportamento possa essere la regola universale (come ci insegna Kant) avremmo già risolto da tempo i problemi ambientali e sociali del mondo dal riscaldamento globale all’esaurimento delle risorse alla povertà e le malattie”.

Quali sono i problemi più urgenti da affrontare al momento?
“Il nodo centrale è sempre l’ambiente. E’ dal 1972 col rapporto del Club di Roma “I limiti dello sviluppo” che gli scienziati ci dicono che il nostro modello di sviluppo non è sostenibile e solo adesso, di fronte al verificarsi delle previsioni più nere di quel rapporto, e solo grazie ai ragazzi (vedi ad esempio Greta Thurnberg) ci si comincia a svegliare, mentre i nostri partiti principali sono presi dai problemi della produttività e del lavoro, senza riconoscere che sono gli stessi problemi dell’ambiente e del nostro modello di vita consumistico ed egoista. Oppure peggio ancora si concentrano su falsi problemi e paure create ad arte, come quella dell’invasione degli immigrati senza alcuna visione globale della rivoluzione di cui abbiamo bisogno immediatamente nel nostro modo di vivere e di ricercare la felicità”.

Ma a livello locale del nostro comune cosa c’è da fare?
“Il livello locale è quello di partenza per i cambiamenti urgentissimi di cui abbiamo bisogno. Quindi è il livello più importante, più delle conferenze internazionali che passano inosservate dai media e inascoltate dai governi. Lo slogan è pensare a livello globale, agire a livello locale

Dobbiamo:

  1. Spingere l’acceleratore al massimo sulla scuola e dotarla di risorse per diffondere la coscienza di quello che sta succedendo al nostro pianeta: un evento inusitato nella storia geologica, di grave impatto sulla possibilità di sopravvivenza della nostra specie oltre che quella di tutte le altre. E’ in corso la sesta estinzione di massa avvenuta sul nostro pianeta dall’origine della vita 2.5 miliardi di anni fa e la causa siamo noi.
  2. Facilitare con agevolazioni burocratiche e fiscali la conversione alle energie rinnovabili. Spingere sulla trasformazione degli edifici pubblici al fine del risparmio energetico e dotare tutti gli edifici pubblici di impianti fotovoltaici e fototermici, cosa che è fattibile con un investimento piccolissimo o nullo (si autofinanziano).
  3. Migliorare e rivoluzionare il trasporto pubblico che deve diventare appetibile e concorrenziale rispetto a quello privato. Questo ha risvolti anche sociali importantissimi trai quali il contrasto al decadimento delle frazioni periferiche. Per questo sono necessari investimenti importanti per i quali i fondi vanno ricercati in finanziamenti regionali, statali o europei che esistono e non vengono sfruttati per l’incompetenza delle amministrazioni locali.
  4. Facilitare l’integrazione dei richiedenti asilo che non sono un problema ma una risorsa umana importantissima nella nostra società che invecchia inesorabilmente. Il comune può fare molto mettendo a disposizione il patrimonio immobiliare che abbiamo e versa nel degrado e facilitando l’impiego di queste persone nei lavori pubblici di manutenzione.
  5.  Innovare completamente il sistema di raccolta dei rifiuti sul quale Collesalvetti è indietro di dieci anni almeno. L’Italia è stato un paese virtuoso in quanto ha raggiunto gli obiettivi del Protocollo di Kyoto di ridurre le emissioni di CO2 di almeno il 20% rispetto agli anni ’80 ma un’area nella quale le emissioni continuano ad aumentare è proprio quella dello smaltimento dei rifiuti (+ 5.6%). Bisogna insegnare agli scolari e ai loro genitori che i rifiuti sono una risorsa, sono la nostra miniera di materie seconde di cui abbiamo disperatamente bisogno e hanno un valore economico commerciale elevato, se raccolti appropriatamente. Bisogna passare alla raccolta porta a porta obbligatoriamente ma soprattutto bisogna insegnare a tutti come produrre dei rifiuti differenziati di buona qualità. Solo così potremo smettere di pagare la penale che paghiamo annualmente perché consegniamo solo il 41% dei nostri rifiuti differenziati e quindi progressivamente diminuire la tassa sui rifiuti. Questa tassa è una assurdità perché i rifiuti ben differenziati si vendono realizzando un guadagno, non si buttano in discarica o peggio in inceneritore a un costo economico e ambientale enorme”.

Pensi che tutto questo sia fattibile?
“Si non sono sogni irrealizzabili sono necessità impellenti sulle quali si deve concentrare l’impegno e la capacità dell’amministrazione comunale. Non ci sono difficoltà economiche che giustifichino l’inazione in questo campo. Alcune delle attività che ho elencato prima, portano a un risparmio o a un guadagno. Ma soprattutto si deve saper cercare i finanziamenti che esistono e che non vengono utilizzati. Per questo la nostra lista propone un assessorato ad hoc”.

Credi che possiate vincere queste elezioni amministrative?
“Sì perché credo che i cittadini di Collesalvetti siano abbastanza coscienti di tutti questi problemi e ci conoscono abbastanza per capire che la nostra lista si getterà pancia a terra a realizzare queste cose senza interessi personali o ambizioni di potere, ma con l’intento di servire la comunità di oggi e di domani”. 

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