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Dopo la Meloni striscioni e cori anche contro Salvini

Venerdì 23 Febbraio 2018 — 16:45

Striscioni e cori contro il segretario del Carroccio in via delle Galere (blindata) per un comizio. Maxi striscione: "Antifascisti dal 1591. A Livorno il razzismo non passerà"

di Letizia D'Alessio

Dopo Giorgia Meloni, leader di Fratelli di Italia, Livorno ha riservato una contestazione, fatta di striscioni e cori, anche a Matteo Salvini giunto in città il 23 febbraio pomeriggio per partecipare ad una iniziativa organizzata dal proprio partito nella sala laica di via delle Galere, sala gestita dalla parrocchia della Madonna (clicca qui per rivedere la diretta Fb e clicca sul link in fondo all’articolo per la fotogallery di Simone Lanari).
L’arrivo del segretario del Carroccio in via della Madonna, angolo via delle Galere, e l’uscita, sono stati i due momenti in cui i presenti, circa 150, hanno manifestato tutto il loro disappunto. Un maxi striscione recitava: “Antifascisti dal 1591. A Livorno il razzismo non passerà”.
Non si sono registrati, fortunatamente, scontri con le forze dell’ordine che hanno blindato il quadrilatero intorno a via delle Galere sin dalla mattina quando, intorno alle 12, è subentrato anche il divieto di transito, oltre che quello di sosta in vigore dalle 9. Intorno alle 16,30 Salvini ha lasciato la città, non prima di concedersi a qualche selfie con i propri sostenitori, in fila uno per uno per una foto ricordo con il leader della Lega all’interno della sala stessa gremita in ogni ordine di posto. Il comizio di Salvini è stato preceduto da una breve introduzione dei dirigenti locali della Lega Nord. In sala molti i cartelloni che, su sfondo viola, recitavano lo slogan: “Salvini Premier”. Il leader della Lega è arrivato, scortato dal perfetto servizio di ordine pubblico, intorno alle 15.10 e verso le 15.45 ha chiuso il suo incontro. Prima però, come detto, non ha mancato di soddisfare i tanti che hanno richiesto una foto insieme a lui.
Da segnalare l’esclusione (come si può vedere nel video della diretta facebook) dei candidati di Potere al Popolo che si erano recati per ascoltare le parole di Salvini e per porre alcune domande al candidato premier della Lega, ma sono stati lasciati fuori dal salone diocesano.

I simpatizzanti del candidato della Lega Nord (foto Lanari)

Il comizio di Salvini – Ad aprire l’incontro il consigliere regionale Manuel Vescovi insieme a Costanza Vaccaro, al commissario della Lega di Livorno Pietro Carella e al candidato Lorenzo Gasperini.”È una campagna elettorale difficile – ha detto Vaccaro – ma ci stiamo impegnando per realizzare il sogno di andare al governo il 4 marzo”.
“Noi pensiamo agli italiani – ha scandito Vescovi – gli altri invece agli immigrati”. È stata poi la volta del segretario Matteo Salvini che prima di iniziare a parlare ha scattato un selfie con le persone che riempivano la sala. “Questa è Livorno – ha esordito – non i quattro delinquenti che sono fuori. Noi abbiamo delle idee, c’è invece chi, guardando solo il passato, dimostra di non avere prospettive per il futuro. Noi vinceremo le elezioni per avere un paese più sicuro e più tranquillo. Oggi ero a Piombino e gli operai delle acciaierie hanno detto che pur avendo sempre votato a sinistra questa volta sceglieranno la Lega”.
Prima gli italiani, con queste tre parole si potrebbe riassumere il programma del partito fondato da Umberto Bossi.

Salvini saluta e ringrazia il pubblico presente in sala (foto Simone Lanari)

“Il problema non è il colore della pelle ma essere o non essere persone perbene. Casa mia è aperta a chi scappa dalla guerra – ha proseguito Salvini – ma non per chi spaccia o uccide”. Da qui la promessa di un’immigrazione più controllata, la cancellazione della legge Fornero e della Buona scuola, la riduzione delle tasse. Se dovessero vincere la Lega e il centrodestra per la prima volta ci sarà un ministro per la disabilità “che si occupi solo di coloro che oggi sono 4 milioni di fantasmi”.
E ancora le parole chiave sulla sicurezza: “Se entri nella mia proprietà la difesa è sempre legittima” e sul fatto che “se un giudice sbaglia deve pagare per i suoi errori”. Di qui a un anno Salvini è convinto che il centrodestra possa vincere anche a Livorno: “Abbiamo già eletto molti sindaci anche in Toscana – ha concluso – e anche qui il prossimo potrebbe essere dei nostri e non dei compagni travestiti da grillini”.

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