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Elisa, la dipendente pubblica e “super mamma” di 4 figli sceglie Marcis per candidarsi

Lunedì 15 Aprile 2019 — 01:38

Conosciamo un nuovo candidato della Lista Civica Indipendente Cittadini in Comune per Collesalvetti, guidata da Enrico frontini e con Emanuele Marcis candidato sindaco. E’ la volta di Elisa Pucciarelli

Conosciamo un nuovo candidato della Lista Civica Indipendente Cittadini in Comune per Collesalvetti, guidata da Enrico frontini e con Emanuele Marcis candidato sindaco. E’ la volta di Elisa Pucciarelli, 44 anni, residente a Collesalvetti, dipendente pubblica e madre di quattro figli.

Hai mai fatto politica prima di ora?
“Non ho mai fatto politica prima di ora. A dire il vero credo che ognuno di noi abbia processi di maturazione con tempi molto personali e la mia, riguardo alla politica, è arrivata adesso. Gli ultimi 20 anni mi hanno visto molto assorbita dalla famiglia (ho quattro figli maschi, dai 20 agli 8 anni), da un lungo percorso di studi e dal lavoro. Forse proprio il lavoro sul territorio, prima come dipendente provinciale e poi della Usl, mi ha fatto acquisire una crescente consapevolezza di quello che c’è da fare e di come si possa tentare di farlo meglio. Ad un certo punto ho sentito che era arrivato il momento di smettere di stare a guardare e l’esigenza di rimboccarmi le maniche e mettermi al servizio della comunità. Del resto lo spirito di servizio è proprio quello che mi ha fatto scegliere di abbandonare il settore privato, ormai quindici anni fa (lavoravo in una grande azienda come giurista di impresa), e di dedicarmi al lavoro pubblico. Al tempo stesso è stata molto utile, ed ha certamente contribuito al mio processo di crescita personale, l’esperienza di componente del Consiglio di Istituto del Comprensivo Anchise Picchi di Collesalvetti, ruolo che sto svolgendo ormai da tre mandati, e che mi ha permesso di conoscere da vicino le caratteristiche delle diverse scuole del territorio e le relative problematiche.
Cosa ti ha spinto ad entrare in questo progetto?
“Il dottor Frontini è stato il pediatra dei miei figli dal 1999, meritandosi tutta la mia stima e la mia fiducia, la stessa che ho riposto in lui quando ho saputo dell’iniziativa dell’Associazione.‘Cittadini in Comune per Collesalvetti’ è arrivata proprio al momento giusto, e mi ha convinto fin da subito, perché nelle persone che ho conosciuto, e che già stavano lavorando per il progetto, ho visto quello che ritengo necessario per amministrare la cosa pubblica: l’umiltà, la competenza, la passione, lo spirito di sacrificio. Non è da tutti possedere queste caratteristiche: l’entusiasmo del gruppo che si stava formando mi ha letteralmente travolto”.

Quali caratteristiche vi contraddistinguono rispetto alle altre forze politiche in gara?
“La nostra è una lista civica autentica, estranea ai partiti e agli altri movimenti tradizionali. Siamo un gruppo di persone di età, provenienze e formazioni diverse, ma perfettamente amalgamate nel comune intento di amministrare bene il territorio che abbiamo a cuore: è nata così, con convinzione, una squadra coesa e affiatata, con idee e progetti concreti e con proposte di soluzioni ai problemi vissuti da tutti. Certo, siamo consapevoli che il percorso di realizzazione dei nostri obiettivi non è semplice e che comporterà un grosso impegno da parte di tutti noi, ma siamo fiduciosi che riusciremo a fare un buon lavoro anche in un regime di risorse scarse”.
Qual è il tema che ti sta più a cuore nel programma?
“Lo sviluppo culturale e sociale: se non investiamo nei nostri figli il paese è destinato a morire. È urgente intervenire sulla scuola: e qui mi riferisco anzitutto alle verifiche sull’edilizia scolastica, la cui sicurezza è una priorità; al monitoraggio sulla qualità del servizio di mensa scolastica, recentemente esternalizzato; ai trasporti scolastici, sia con riguardo agli scuolabus che al servizio di linea, servizi che vogliamo razionalizzare e migliorare. Ma mi riferisco anche, in senso lato, all’istruzione ed alla cultura. Dobbiamo offrire, in sinergia con i due Istituti Scolastici Comprensivi (Anchise Picchi e Minerva Benedettini), opportunità di crescita culturale fin dalle primissime fasi di sviluppo dei bambini, ed investire sulla massima accessibilità e fruibilità del patrimonio culturale presente sul territorio, in primis quello offerto dalla Pinacoteca “Servolini”. Anche la biblioteca comunale, così preziosa, rappresenta al momento un tasto dolente a causa della riduzione del servizio e della sua limitata fruibilità. Abbiamo esempi territorialmente vicini di grande successo, e che portano, ahimè, anche a fenomeni di migrazione dei nostri cittadini potenziali utenti: vogliamo che la nostra biblioteca torni ad essere un fiore all’occhiello del paese ed un approdo per i ragazzi che vogliano studiare nel pomeriggio, magari insieme, fuori casa, come era una volta. C’è poi da fare un grosso lavoro di individuazione e realizzazione (partendo dalla riqualificazione dell’esistente) di luoghi di aggregazione per la fascia di età più delicata, quella dell’adolescenza e prima età adulta. Non è più tempo di sentirsi dire dai nostri ragazzi: ‘a Colle non c’è niente’”.
Di tutti i principi del programma, qual è quello che senti più tuo?
“La trasparenza. Di questi tempi la trasparenza nel settore pubblico è merce rara, e spesso le logiche di attuazione del principio sono solo legate agli obblighi imposti dal legislatore, senza capirne il vero significato, si pensi all’obbligo di pubblicare una serie di informazioni sul sito istituzionale dell’ente, in sezioni e sottosezioni talvolta perfino difficili da raggiungere. La trasparenza è e deve essere anzitutto chiarezza e comprensibilità degli intenti e delle azioni dell’amministrazione: chi amministra la cosa pubblica deve dare risposte chiare e franche ai cittadini, ed essere costantemente verificabile e controllabile. Quella della “casa di vetro” non è una metafora irrealizzabile: basta lavorare con la consapevolezza della necessità di dover rendere costantemente conto del proprio operato, per il motivo molto semplice che si è al servizio di un pubblico. Non ho dubbi che attueremo questo principio nel suo significato più autentico, perché siamo tutti dei semplici cittadini che conoscono i bisogni e le richieste del territorio, e sappiamo bene quanto sia prezioso non solo avere servizi efficaci ed efficienti, ma anche trovare interlocutori attenti ed affidabili nei propri amministratori”.

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